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L’intelligenza artificiale: la nuova alleata del lavoro umano e organizzativo secondo Moriani di Var Group

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L'intelligenza artificiale: la nuova alleata del lavoro umano e organizzativo secondo Moriani di Var Group
L'intelligenza artificiale: la nuova alleata del lavoro umano e organizzativo secondo Moriani di Var Group
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Si è concluso oggi a Rimini Zing, un evento di grande rilevanza organizzato da Var Group, che ha visto la partecipazione di quasi 3000 persone provenienti da diverse aziende e settori, tra cui ospiti internazionali e un impressionante robot umanoide, Ameca. Questo robot, dotato di capacità avanzate come il riconoscimento facciale, la comprensione del linguaggio naturale e la telepresenza, ha dimostrato di essere uno strumento innovativo per testare e sviluppare nuove applicazioni nel campo dell’intelligenza artificiale (IA).

In un’intervista rilasciata ad Adnkronos/Labitalia, Francesca Moriani, CEO di Var Group e autrice del libro “Braveship, il coraggio di innovare”, ha discusso di come l’IA possa integrarsi nel mondo del lavoro in modo sinergico con l’intelligenza umana e le strutture organizzative. Secondo Moriani, l’integrazione dell’IA nei processi lavorativi rappresenta una potenziale rivoluzione, ma attualmente essa è ancora in una fase iniziale di utilizzo, limitata a compiti semplici come la scrittura di e-mail e la generazione di report.

L’importanza dell’integrazione dell’IA

Moriani ha sottolineato come, per realizzare veramente il potenziale dell’IA, sia necessario che questa venga integrata in modo profondo all’interno delle strutture aziendali. Citando Alec Ross, ha affermato che “i pessimisti piangono nel loro caffè” mentre gli ottimisti immaginano e costruiscono il futuro. L’obiettivo di Var Group è quello di promuovere una visione ottimistica riguardo all’integrazione dell’IA nei processi aziendali, incoraggiando una riflessione strategica su come affrontare questa transizione.

Occasioni di confronto e ispirazione

L’evento Zing ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra imprenditori e manager di varie dimensioni aziendali, con l’intento di ispirare nuove idee e definire direzioni strategiche per l’integrazione dell’IA nel mercato del lavoro. Moriani ha evidenziato che l’IA può effettivamente potenziare le capacità umane, occupandosi di attività ripetitive e di gestione dei processi, liberando così tempo prezioso per compiti che richiedono creatività, intuizione e una comprensione contestuale.

Proposte per un’integrazione efficace

L’intelligenza artificiale, secondo Moriani, è programmata per evitare errori e si basa sulla logica, mentre la leadership e le decisioni umane si fondano su capacità uniche come l’istinto e la creatività. In questo contesto, il tema centrale dell’evento è stata l’integrazione tra intelligenza umana, artificiale e organizzativa. Moriani ha proposto interventi concreti per raggiungere questo obiettivo, tra cui:

  1. Ridisegno dei processi decisionali affinché i risultati generati dall’IA siano integrati nelle decisioni umane.
  2. Creazione di ruoli ibridi, come il data translator o il IA product manager, che possano tradurre output tecnici in azioni pratiche per il business.
  3. Stabilire feedback loop in cui il comportamento umano possa influenzare il modello di IA, permettendo così un miglioramento continuo.

Un esempio pratico di come l’IA possa integrarsi nelle operazioni aziendali è rappresentato dalla sua capacità di suggerire modifiche ai piani di lavoro o agli ordini. Tuttavia, la valutazione finale di tali suggerimenti spetta sempre a una persona, che deve considerare vincoli relazionali, negoziazioni con i fornitori e priorità strategiche. Moriani ha chiarito che senza un livello adeguato di integrazione, l’IA rischia di rimanere un fornitore di informazioni inutilizzate.

Quando è stata posta la domanda su cosa sia più necessario alle aziende oggi, se una pianificazione rigorosa o il coraggio di sperimentare, Moriani ha risposto che entrambe le cose sono fondamentali. Tuttavia, in un periodo di cambiamento radicale, il primo passo è quello di creare spazio per la sperimentazione, incoraggiando le aziende a intraprendere rapidi esperimenti e ad accettare che alcuni possano fallire. La capacità di apprendere rapidamente da tali fallimenti diventa cruciale per adattare le strategie aziendali.

Moriani ha concluso sottolineando che la sperimentazione deve essere condotta in modo intelligente, con rigore nella misurazione dei risultati e metriche chiare. È fondamentale avere pazienza, poiché non tutti i risultati si tradurranno immediatamente in un ritorno economico. Tuttavia, l’adattamento continuo e lo sviluppo di competenze rappresentano investimenti strategici per le aziende che desiderano prosperare nell’era dell’intelligenza artificiale.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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