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Intelligenza artificiale e lavoro: perché una regolazione è fondamentale

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Intelligenza artificiale e lavoro: perché una regolazione è fondamentale
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In un contesto in cui l’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente trasformando il panorama lavorativo, il dibattito sulla sua regolazione diventa cruciale, specialmente in Italia. Durante la recente Convention nazionale dei consulenti del lavoro a Napoli, Giovanni Marcantonio, segretario del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ha sottolineato l’importanza di affrontare la questione della regolamentazione dell’IA. La sua analisi mette in evidenza non solo le sfide, ma anche le opportunità che l’IA presenta per il settore della consulenza.

L’importanza della qualità dei dati

Marcantonio ha evidenziato un aspetto fondamentale: l’IA si basa sulla qualità dei dati. Ha affermato che “oggi la quantità di dati è così vasta che non fa più la differenza”, suggerendo che l’integrazione e la qualità dei dati sono ora essenziali per prendere decisioni informate nel campo della consulenza. Questo approccio è cruciale per garantire che le decisioni siano ben ponderate e utili.

Governare l’IA in modo consapevole

Un’altra sfida significativa per i consulenti del lavoro è la necessità di governare l’IA in modo consapevole. Marcantonio ha dichiarato: “Dobbiamo essere in grado di utilizzare l’IA in ogni fase della nostra attività lavorativa con l’obiettivo di governarla”. La regolazione dell’IA è considerata non solo necessaria, ma fondamentale per evitare che un sistema così innovativo venga lasciato senza controllo. Ha avvertito che “sarebbe una decisione folle non regolarlo”, sottolineando l’importanza di un approccio normativo che protegga i lavoratori e faciliti l’adozione di tecnologie avanzate.

L’IA Act e il ruolo dei professionisti

Marcantonio ha anche discusso dell’IA Act, una normativa dell’Unione Europea che classifica molte applicazioni dell’IA nel lavoro come ad alto rischio. Questa classificazione implica che i professionisti del settore dovranno avere un ruolo centrale nell’applicazione di tali normative. Ha affermato: “Nei rapporti con la pubblica amministrazione, la nostra categoria ha davanti la scelta di subire l’innovazione tecnologica o di progettare con essa”, evidenziando l’importanza di un approccio proattivo.

Inoltre, Stefano Sassara, tesoriere del CNO dei consulenti del lavoro, ha sollevato dubbi sull’integrazione dell’IA nelle polizze assicurative per i professionisti, affermando che è complesso attribuire un danno esclusivamente all’IA. Questa osservazione invita a riflettere sulla necessità di una regolamentazione chiara che consideri le specificità dell’IA e delle sue applicazioni.

In conclusione, il dibattito sulla regolazione dell’IA è di rilevanza globale e richiede un approccio collaborativo per garantire che le nuove tecnologie siano utilizzate in modo etico e responsabile. La regolazione dell’IA non deve essere vista solo come una sfida, ma come un’opportunità per migliorare la qualità del lavoro e proteggere i diritti dei lavoratori. Con un approccio proattivo, i consulenti del lavoro possono svolgere un ruolo chiave nel guidare questa transizione, contribuendo a un futuro in cui l’IA sia utilizzata a beneficio di tutti.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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