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Consulenti del lavoro: l’85% degli studi investe in tecnologie digitali, ora si punta sull’intelligenza artificiale

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Consulenti del lavoro: l'85% degli studi investe in tecnologie digitali, ora si punta sull'intelligenza artificiale
Consulenti del lavoro: l'85% degli studi investe in tecnologie digitali, ora si punta sull'intelligenza artificiale
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Negli ultimi anni, il panorama del lavoro e dei servizi professionali ha subito una trasformazione significativa, soprattutto grazie all’innovazione tecnologica. Secondo un’indagine condotta dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, ben l’85,7% degli studi di consulenti del lavoro ha effettuato investimenti in tecnologie e digitalizzazione negli ultimi due anni. Questo cambiamento rappresenta non solo una risposta alle sfide del mercato, ma anche un passo strategico verso un futuro più competitivo e diversificato.

Investimenti e innovazione tecnologica

Tra gli investimenti effettuati, il 15% degli studi ha registrato un impegno significativo, mentre il 45% ha optato per interventi di entità media. La maggior parte di questi investimenti si è concentrata sul rinnovo delle infrastrutture tecnologiche, con il 74,2% degli studi che ha aggiornato computer, portatili e reti. Altri aspetti cruciali includono:

  1. Sicurezza informatica: attenzione del 59,9%.
  2. Gestione documentale: interesse del 34,7%.
  3. Creazione di portali dedicati ai clienti: 31,9%.

Guardando al futuro, le previsioni per i prossimi due anni indicano un forte orientamento verso l’introduzione dell’intelligenza artificiale, con il 50% degli studi pronti a sperimentarla. Altri ambiti di investimento includono il rinnovo delle infrastrutture (48,7%), lo sviluppo di portali e applicazioni per i clienti (33,7%) e la formazione delle risorse umane (32%).

La diversificazione dei servizi: una necessità per il futuro

La diversificazione dei servizi emerge come un “mantra” per il futuro, con quasi il 46,5% dei consulenti che la considera una leva fondamentale per la crescita professionale. Tra i giovani, questa percentuale sale al 55,4%, evidenziando un cambiamento di mentalità verso l’innovazione. Non più limitati al core business delle buste paga, i consulenti del lavoro stanno ampliando la loro offerta, integrando servizi come:

  1. Consulenze giuridiche e contrattuali: 67,4%.
  2. Consulenze economiche: 59,2%.
  3. Gestione del personale: 47%.

Questo approccio diversificato non solo risponde alle esigenze dei clienti, ma aiuta anche gli studi a mantenere la propria competitività in un mercato in continua evoluzione. Un terzo dei consulenti (37,7%) vede nell’innovazione e nella digitalizzazione opportunità di ulteriore sviluppo.

Nuove competenze e collaborazioni

Per rispondere alle nuove sfide del mercato e ampliare la propria offerta, gli studi di consulenza hanno iniziato a sviluppare nuove competenze interne, con il 36,2% che ha investito nella formazione delle risorse. Contemporaneamente, il 15,4% ha avviato collaborazioni con altri consulenti o studi, dimostrando che il lavoro di squadra e la condivisione delle competenze sono diventati elementi chiave per la crescita.

Molti studi hanno anche dovuto rivedere le proprie procedure interne per adattarsi all’erogazione di nuovi servizi; quasi il 14% ha realizzato significativi investimenti in tecnologia e strumenti digitali. Questo trend verso un’organizzazione più aggregata si riflette nell’aumento della percentuale di consulenti che scelgono di esercitare in forma associata, passando dal 21,8% del 2021 al 25,6% nel 2025.

L’ascesa delle società tra professionisti

Un dato emblematico di questa evoluzione è l’aumento delle società tra professionisti (Stp) nel settore: nel 2025, il numero di Stp registrate ha raggiunto 808, coinvolgendo quasi 2000 consulenti del lavoro, pari al 7,8% del totale. Questa tendenza è particolarmente marcata al Nord, dove oltre un terzo dei consulenti lavora in forma associata. Il Nord Est, in particolare, ha visto un incremento significativo, con percentuali di associazione che superano il 38%.

In un contesto in continua evoluzione, la capacità di adattamento e innovazione sarà cruciale per i consulenti del lavoro. Il 6% dei professionisti individuali ha già manifestato l’intenzione di associarsi o di creare una Stp nei prossimi tre anni, segnale che la professione è pronta ad affrontare le sfide del futuro con una nuova visione strategica. La crescente diversificazione dei servizi e l’approccio cooperativo rappresentano non solo opportunità per una crescita sostenibile, ma anche una risposta alle esigenze di un mercato sempre più complesso e competitivo.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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