Nel contesto economico e sociale attuale, il welfare aziendale sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel dibattito sulle politiche del lavoro. Durante la seconda edizione del Global Welfare Summit, tenutasi a Villa Miani a Roma, Elisa Loberti, project specialist welfare di Cfmt, ha sottolineato l’importanza di considerare il welfare non solo come un beneficio accessorio, ma come un diritto contrattuale fondamentale per i dirigenti e le loro famiglie.
L’11 aprile 2023 è stata una data cruciale per il mondo del lavoro, poiché è stato siglato il rinnovo del contratto collettivo nazionale che prevede, per il 2024 e il 2025, un contributo welfare obbligatorio per ogni dirigente. Questa iniziativa è stata fortemente sostenuta dall’accordo tra Manageritalia e Confcommercio, siglato il 16 e il 21 giugno 2021, che ha aperto la strada a un welfare contrattuale mirato a soddisfare le esigenze di benessere dei dirigenti e delle loro famiglie.
L’importanza del welfare contrattuale
L’obiettivo dell’accordo è chiaro: garantire che i dirigenti non siano solo professionisti di alto livello, ma anche persone supportate in un percorso di crescita personale e professionale. Loberti ha affermato che “Cfmt ha interpretato il volere dei soci, ossia quello di supportare non solo il dirigente in quanto professionista, ma di essere a fianco alla persona.” Questo approccio olistico evidenzia la necessità di integrare il benessere individuale con quello organizzativo, creando un ambiente di lavoro più sano e produttivo.
Un elemento chiave del welfare aziendale è rappresentato dall’Osservatorio Welfare di Cfmt, un’iniziativa volta a censire e analizzare le pratiche di welfare adottate dalle principali aziende del terziario. Loberti ha spiegato che l’Osservatorio offre alle aziende un’opportunità unica per:
- Approfondire il proprio modello di welfare.
- Comprendere il proprio posizionamento rispetto al settore.
- Ricevere indicazioni utili per lo sviluppo.
Questo strumento si propone non solo di monitorare le pratiche esistenti, ma anche di stimolare l’innovazione e la sperimentazione di nuove soluzioni.
Riconoscimenti e innovazione nel welfare
Durante il summit, è stata introdotta una sezione dedicata alle eccellenze contrattuali e territoriali. Questo spazio offre un riconoscimento a quei modelli collettivi che, sia a livello nazionale che locale, hanno saputo ampliare le tutele e generare ricadute positive sui lavoratori e sulle comunità di riferimento. Loberti ha sottolineato che “l’esperienza dimostra che un progetto ben strutturato, con una piattaforma digitale efficiente e una governance chiara, può trasformare il welfare contrattuale in uno strumento concreto e apprezzato.”
Il riconoscimento conferito dall’Osservatorio Italian Welfare alle aziende che si sono distinte per la capacità di sviluppare iniziative innovative e inclusive è un segnale importante. Questi premi non solo valorizzano esperienze contrattuali, territoriali e aziendali, ma dimostrano anche come il welfare possa generare valore sociale, organizzativo e di comunità. Loberti ha evidenziato che “questo premio, che accogliamo con entusiasmo, ci incoraggia a fare meglio in questo percorso di sviluppo continuo.”
Il futuro del welfare aziendale
In un contesto in cui la salute mentale e il benessere dei lavoratori stanno diventando priorità per molte aziende, il welfare contrattuale offre una risposta a queste esigenze. Le aziende che investono in programmi di welfare non solo contribuiscono al miglioramento della qualità della vita dei propri dirigenti, ma si pongono anche in una posizione vantaggiosa nel mercato del lavoro, attirando talenti e fidelizzando i propri dipendenti.
Il welfare aziendale, quindi, non deve essere visto come un costo, ma come un investimento strategico che può portare a ritorni significativi in termini di produttività, riduzione dell’assenteismo e miglioramento del clima aziendale. La sfida per le imprese sarà ora quella di adattare i propri modelli di welfare alle esigenze specifiche dei propri dirigenti e delle loro famiglie, creando soluzioni su misura che rispondano ai cambiamenti della società e delle dinamiche lavorative.
L’incontro al Global Welfare Summit ha rappresentato un’importante occasione di confronto e riflessione su come le aziende possano rispondere alle sfide del welfare contemporaneo. Con l’emergere di nuove forme di lavoro e l’evoluzione delle aspettative dei lavoratori, il ruolo del welfare contrattuale diventa sempre più cruciale. Le aziende che sapranno cogliere questa opportunità non solo contribuiranno al benessere dei propri dirigenti, ma si affermeranno anche come leader di mercato nel promuovere una cultura del lavoro più equa e sostenibile.
Il futuro del welfare aziendale sembra promettente, e la direzione tracciata da iniziative come quelle di Cfmt suggerisce che la strada da percorrere potrebbe portare a un cambiamento significativo nel panorama lavorativo italiano. La sfida, dunque, è di continuare a innovare e ad ascoltare le esigenze dei lavoratori, affinché il welfare diventi un diritto di tutti e non solo un privilegio di pochi.