Il concetto di welfare sta vivendo una fase di profonda trasformazione, specialmente all’interno delle aziende, dove il benessere dei dipendenti è considerato un elemento cruciale per la sostenibilità e la crescita. Durante la seconda edizione del Global Welfare Summit, tenutasi a Villa Miani a Roma, Anna Di Paolo, CFO dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale (ICSC), ha condiviso una visione innovativa sul welfare. Questo incontro ha riunito leader e professionisti del settore, evidenziando il tema delle “Eccellenze che ispirano” e il valore di modelli di welfare inclusivi.
Un welfare equo e inclusivo
Di Paolo ha sottolineato che il welfare dell’ICSC si fonda su un principio essenziale: il benessere delle persone non deve essere gerarchizzato né frammentato. Ogni individuo, indipendentemente dal proprio ruolo, è considerato parte integrante dell’istituto. Questa visione è innovativa in un contesto lavorativo tradizionale, dove spesso si tende a valorizzare alcune posizioni rispetto ad altre. La CFO ha affermato che è fondamentale riconoscere e sostenere il benessere in tutte le sue dimensioni: personale, professionale e comunitaria.
Il modello di welfare dell’ICSC è caratterizzato da un sistema equo, inclusivo e partecipato. Questo implica che tutte le iniziative e i programmi sono progettati per garantire pari dignità e valore a ogni individuo. L’obiettivo è promuovere una cultura del benessere diffuso, capace di rafforzare la coesione interna e generare un impatto positivo nelle comunità in cui l’istituto opera. Di Paolo ha affermato che “ogni iniziativa, dal credito welfare annuale ai bonus per la genitorialità e la disabilità, fino alle attività di volontariato, nasce dalla volontà di promuovere una cultura del benessere diffuso”.
Rispondere alle esigenze dei dipendenti
Un aspetto cruciale del modello di welfare dell’ICSC è la sua capacità di rispondere alle esigenze reali dei dipendenti. Non si tratta solo di offrire benefit generici, ma di costruire un sistema che ascolti e risponda alle necessità di tutti. In questo contesto, l’ascolto attivo dei dipendenti diventa un elemento chiave per sviluppare politiche efficaci. Di Paolo ha sottolineato che il welfare deve diventare un linguaggio comune e una responsabilità condivisa all’interno dell’azienda, contribuendo a creare un’identità collettiva.
Un impatto positivo nelle comunità
L’impegno dell’ICSC verso il welfare non si limita agli obiettivi interni, ma si estende anche al contesto esterno, con l’intento di avere un impatto positivo nelle comunità locali. Questo approccio si allinea con la missione pubblica dell’istituto, che pone le persone e la comunità al centro delle proprie attività. La banca non è solo un ente finanziario, ma un attore sociale che si preoccupa del benessere collettivo e della sostenibilità delle comunità in cui opera.
Il Premio Global Welfare ricevuto dall’ICSC è una testimonianza concreta della validità di questo modello. L’Osservatorio Italian Welfare ha riconosciuto l’istituto per le sue strategie e iniziative che coniugano innovazione, sostenibilità sociale e attenzione al benessere globale delle persone. Questo riconoscimento non solo celebra i risultati ottenuti, ma rappresenta anche un incoraggiamento a proseguire su questa strada.
In sintesi, il welfare dell’ICSC non è solo un insieme di servizi e benefit, ma una vera e propria filosofia aziendale che mette al centro il valore delle persone e delle relazioni. Con un modello che promuove l’inclusione e la partecipazione attiva, l’ICSC si posiziona come un esempio da seguire per altre aziende, dimostrando che un approccio umano e sostenibile può portare a risultati positivi sia per l’organizzazione che per la società nel suo complesso.