Il prossimo sabato 15 novembre, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare si svolgerà in oltre 12.000 supermercati in tutta Italia, dando il via a un’iniziativa di solidarietà che coinvolgerà milioni di persone in un gesto semplice ma significativo: donare parte della propria spesa a chi è in difficoltà. Quest’anno, il lancio dell’iniziativa ha avuto luogo presso la Casa di Reclusione di Milano Opera, un luogo emblematico che sottolinea il valore educativo e rigenerativo della Colletta Alimentare, capace di abbracciare anche chi vive situazioni di fragilità e restrizione.
La scelta del carcere di Opera come sede dell’evento di lancio non è casuale. Qui, in un contesto spesso considerato isolato dalla società civile, si celebra il potere della solidarietà e della partecipazione attiva. Da oltre 15 anni, la Colletta Alimentare ha trovato spazio anche all’interno degli istituti penitenziari, grazie all’incessante lavoro di associazioni come Incontro e Presenza. Il presidente Fabio Romano ha evidenziato come l’adesione di circa 40 carceri in tutta Italia nel 2024 abbia permesso ai detenuti di contribuire attivamente, acquistando e donando alimenti, diventando così parte di una catena di bene che unisce donatori e riceventi.
L’impatto della colletta alimentare sui detenuti
Durante il suo intervento, Romano ha condiviso toccanti testimonianze che riflettono l’impatto positivo di questa iniziativa sui detenuti. “Quando arriva un’iniziativa come questa, ti senti preso sul serio da qualcuno. Non è solo il non sentirsi dimenticati: è capire che anche da qui dentro possiamo fare qualcosa di buono per gli altri. Possiamo dimostrare a chi è fuori che siamo capaci di gesti generosi”, ha dichiarato un detenuto, sottolineando come la Colletta possa essere un’opportunità per ritrovare la speranza e dare un senso alla propria esistenza, anche in un contesto difficile come quello carcerario.
La sinergia tra istituzioni e associazioni
Il valore della Colletta Alimentare è ulteriormente accentuato dalla collaborazione con le istituzioni penitenziarie. Incoronata Corfiati, primo dirigente di polizia penitenziaria del provveditorato regionale Lombardia, ha rimarcato l’importanza di questa iniziativa come un’opportunità per far conoscere la realtà penitenziaria al mondo esterno, offrendo un esempio positivo di vicinanza verso chi vive situazioni di difficoltà. La sinergia tra le istituzioni e le associazioni civili rappresenta un impegno condiviso che unisce mondi diversi in un’unica rete solidale.
Un gesto educativo contro la povertà
Marco Piuri, presidente della Fondazione Banco Alimentare ETS, ha messo in evidenza come la Colletta Alimentare non solo combatta la povertà alimentare, ma rappresenti un gesto educativo accessibile a tutti. Con l’aumento della domanda di aiuto, i recenti dati Istat segnalano che in Italia 5,7 milioni di persone, tra cui 1,28 milioni di minori, vivono in povertà assoluta. In questo contesto, la Colletta Alimentare diventa un’opportunità preziosa per ciascun cittadino di sentirsi utile e parte della comunità. La partecipazione dei detenuti è una testimonianza che anche nei luoghi più difficili è possibile generare valore e speranza.
Riflessioni sulla rieducazione
Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, avvocato Fabio Pinelli, ha sottolineato la dimensione rieducativa dell’iniziativa. “C’è una tendenza sbagliata a considerare la detenzione come qualcosa che non riguarda la società civile. Invece, il carcere è parte integrante della comunità, e iniziative come la Colletta Alimentare dimostrano che si può scontare una pena senza essere esclusi dalla società”. Questo approccio invita a riflettere sulla necessità di un rapporto virtuoso tra il dentro e il fuori delle carceri, promuovendo un legame che possa favorire la rieducazione dei detenuti.
Mons. Vincenzo Paglia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, ha concluso il suo intervento richiamando l’attenzione sull’importanza di un gesto semplice come la donazione alimentare, capace di riaccendere legami umani e sociali. “Vorrei che da qui partisse un messaggio per tutti: sconfiggiamo la tristezza di un mondo chiuso in sé stesso. Nel cuore di ciascuno c’è una scintilla di bene, capace di riaccendere l’amore anche nei luoghi più oppressi”, ha affermato, evidenziando la possibilità di rinascita e speranza per tutti, senza esclusioni.
La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare rappresenta, dunque, un appuntamento centrale per la Fondazione Banco Alimentare, sia per il valore ideale che operativo. Coordinata da Fondazione Banco Alimentare, con il supporto delle Organizzazioni Banco Alimentare territoriali, la Colletta mobilita annualmente circa 160.000 volontari in 12.000 punti vendita della grande distribuzione. Nel 2024, sono stati raccolti 7.900 tonnellate di alimenti, distribuiti a oltre 7.600 strutture caritative che assistono 1.755.000 persone in difficoltà in tutta Italia. Questo evento non solo mira a raccogliere cibo, ma anche a sensibilizzare il pubblico sulla povertà alimentare, promuovendo un gesto di solidarietà che può trasformare la vita di molte persone.