Home Storie Infortuni sul lavoro: De Luca avverte, meno morti ma serve un cambiamento
Storie

Infortuni sul lavoro: De Luca avverte, meno morti ma serve un cambiamento

Share
Infortuni sul lavoro: De Luca avverte, meno morti ma serve un cambiamento
Infortuni sul lavoro: De Luca avverte, meno morti ma serve un cambiamento
Share

Negli ultimi anni, il panorama degli infortuni sul lavoro in Italia ha mostrato segnali di miglioramento, con una significativa diminuzione dei decessi. Rosario De Luca, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ha recentemente commentato questi sviluppi durante una tavola rotonda dal titolo “Il benessere del lavoratore: dalla questione salariale alla sicurezza nei luoghi di lavoro,” tenutasi a Roma presso la sede di Comin & Partners. De Luca ha sottolineato che, nonostante i progressi, il tema degli infortuni sul lavoro rimane una preoccupazione costante per i consulenti del lavoro e per l’intera società.

Dati recenti sugli infortuni sul lavoro

Secondo i dati forniti, attualmente ci sono circa un milione e 300 mila dipendenti in più rispetto agli ultimi anni, accompagnati da un incremento di circa 10 milioni di assicurati nel settore scolastico. Questi numeri sono certamente positivi, ma non devono nascondere la gravità della situazione. De Luca ha evidenziato che, sebbene ci siano meno morti sul lavoro, le conseguenze di un infortunio grave vanno ben oltre la perdita di una vita. L’impatto su un’azienda è profondo e duraturo, influenzando non solo la produttività ma anche il morale dei dipendenti.

  1. Un incidente grave può:
  2. Scioccare e spaventare l’ambiente di lavoro.
  3. Portare a una diminuzione della fiducia.
  4. Creare un clima di insicurezza.

La cultura della prevenzione

Un aspetto spesso trascurato nel dibattito sugli infortuni sul lavoro è la necessità di mantenere un equilibrio tra la giusta attenzione per le famiglie delle vittime e la salute e il benessere dell’intera azienda. De Luca ha sottolineato che gli imprenditori, in linea di principio, si preoccupano della sicurezza dei loro lavoratori. Tuttavia, la cultura della prevenzione deve essere diffusa in modo più capillare e sistematico.

“La sicurezza non è un costo, ma un investimento in serenità sociale,” ha affermato De Luca, enfatizzando l’importanza di educare le nuove generazioni sul tema della sicurezza sul lavoro. La formazione è uno strumento cruciale per prevenire infortuni e incidenti, e per questo motivo i consulenti del lavoro si sono impegnati a visitare le scuole per sensibilizzare gli studenti sull’importanza di un ambiente di lavoro sicuro.

Verso un impegno collettivo

De Luca ha anche applaudito gli sforzi compiuti per incrementare il numero di ispettori e per aumentare le sanzioni contro pratiche illecite come il caporalato. Tuttavia, ha avvertito che questi passi, sebbene positivi, non sono sufficienti. “Non si può essere completamente soddisfatti,” ha dichiarato, evidenziando che la vera soluzione sta nella creazione di un grande patto tra tutti gli attori coinvolti nel mondo del lavoro, dai datori di lavoro ai lavoratori stessi, fino alle istituzioni e alle associazioni di categoria.

L’idea di un “patto” implica un impegno collettivo per migliorare le condizioni di lavoro e ridurre ulteriormente gli infortuni. Questo approccio richiede una cooperazione attiva e una comunicazione aperta tra tutte le parti interessate. Solo unendo le forze sarà possibile costruire un ambiente di lavoro più sicuro e produttivo.

In questo contesto, è fondamentale anche il ruolo delle tecnologie innovative. L’adozione di strumenti digitali e soluzioni tecnologiche può contribuire a monitorare e migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Sistemi di gestione della sicurezza, applicazioni per la segnalazione di incidenti e dispositivi di protezione intelligente sono solo alcune delle risorse che possono essere sfruttate per ridurre il numero di infortuni.

Concludendo, le parole di Rosario De Luca risuonano come un appello alla responsabilità collettiva. Mentre i numeri sugli infortuni sul lavoro mostrano un trend incoraggiante, è chiaro che c’è ancora molto da fare. La salute e la sicurezza dei lavoratori devono diventare una priorità condivisa, non solo per evitare tragedie, ma per costruire un futuro migliore per l’intero paese.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.