Nell’ambito del 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia, in corso ad Ancona, Fabrizio Curcio, commissario di governo per la ricostruzione dell’Emilia Romagna, Toscana e Marche, ha evidenziato l’importanza cruciale del confronto tecnico con gli ingegneri per la prevenzione degli eventi idrogeologici. Le recenti alluvioni che hanno colpito l’Italia nel 2023 e 2024 hanno reso evidente la necessità di strategie di prevenzione più efficaci e strutturate, affinché il Paese possa affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e alla gestione del territorio.
La necessità di un approccio integrato
Curcio ha dichiarato che “la prevenzione degli eventi idrogeologici è una parte che nel nostro Paese deve trovare ancora un suo sviluppo pieno e complessivo”. Questo richiamo all’approccio integrato è particolarmente rilevante in un momento in cui l’Italia è sempre più vulnerabile a fenomeni meteorologici estremi. Le alluvioni che hanno devastato ampie aree delle regioni centrali e settentrionali, causando danni ingenti e mettendo a rischio vite umane, evidenziano l’urgenza di politiche di prevenzione basate su dati scientifici e analisi tecniche approfondite.
L’importanza dell’analisi tecnica
Il commissario ha sottolineato che le valutazioni necessarie per la ricostruzione devono partire da un’analisi tecnica accurata, che possa informare le scelte politiche e le allocazioni di finanziamenti. Questo è fondamentale perché:
- Le decisioni relative a investimenti economici devono essere fondate su una conoscenza approfondita delle caratteristiche geologiche e idrauliche del territorio.
- Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi, direttamente correlato ai cambiamenti climatici.
Curcio ha enfatizzato il ruolo degli ingegneri nel processo di ricostruzione, affermando che “il rapporto con gli ingegneri è sempre molto solido in tutte le fasi emergenziali e post-emergenziali”. Grazie alla loro formazione, gli ingegneri possono fornire consulenze preziose che guidano le autorità locali nella pianificazione di interventi strutturali e nella messa in sicurezza del territorio.
Collaborazione e innovazione tecnologica
Il congresso di Ancona ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore, che hanno discusso delle migliori pratiche per affrontare le sfide legate alla sicurezza del territorio. Gli ingegneri hanno la responsabilità di tradurre in soluzioni pratiche le indicazioni provenienti dalla ricerca scientifica, contribuendo così a ridurre il rischio di futuri eventi calamitosi. La collaborazione tra ingegneri, geologi, architetti e altre figure professionali è fondamentale per elaborare strategie di intervento efficaci.
Inoltre, Curcio ha richiamato l’attenzione sulla necessità di investire in tecnologie innovative per la monitorizzazione e la gestione del territorio. L’uso di droni, sensori e sistemi informatici avanzati può migliorare notevolmente la capacità di previsione e intervento, consentendo di:
- Anticipare le emergenze.
- Pianificare interventi mirati e tempestivi.
Tali tecnologie possono contribuire a una gestione più sostenibile delle risorse idriche e a una maggiore resilienza delle infrastrutture.
In conclusione, l’intervento di Fabrizio Curcio al congresso di Ancona ha messo in luce l’urgenza di adottare un approccio multidisciplinare e integrato nella gestione della prevenzione degli eventi idrogeologici. La collaborazione tra ingegneri e istituzioni, supportata da tecnologie avanzate e da una maggiore consapevolezza sociale, rappresenta la chiave per affrontare in modo efficace le sfide del nostro Paese in un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti.