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Equo compenso: la sfida di Perrini per estenderlo ai lavori privati

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Equo compenso: la sfida di Perrini per estenderlo ai lavori privati
Equo compenso: la sfida di Perrini per estenderlo ai lavori privati
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L’equo compenso è un tema cruciale per il settore delle opere pubbliche in Italia, e recentemente Angelo Domenico Perrini, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), ha evidenziato l’urgenza di estendere questo principio anche al settore privato. Secondo Perrini, il riconoscimento di un compenso equo per tutte le attività ingegneristiche non è solo una questione di giustizia per i professionisti, ma rappresenta un passo fondamentale per l’intera società civile.

Il concetto di equo compenso implica una remunerazione giusta e proporzionata per il lavoro svolto, tenendo conto delle competenze, delle responsabilità e dell’impegno richiesto. Fino a oggi, l’equo compenso è stato principalmente associato agli appalti pubblici, dove le normative garantiscono una retribuzione equa per i professionisti coinvolti. Tuttavia, nel settore privato la situazione è più complessa e caratterizzata da precarietà, specialmente per le piccole e medie imprese, che spesso si trovano a dover ridurre i costi a scapito della qualità del lavoro e della giusta remunerazione.

L’importanza della nuova legge delega

Perrini ha sottolineato che la nuova legge delega, attualmente in fase di discussione, ha come obiettivo quello di riconoscere un compenso equo per tutte le attività ingegneristiche, includendo anche i lavori legati al secondo e terzo settore. Questa iniziativa è fondamentale per garantire che tutti i professionisti, indipendentemente dal tipo di commessa, possano ricevere una giusta remunerazione. È una sfida che richiede un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti, dai professionisti alle istituzioni, fino alle associazioni di categoria.

Il legame tra equo compenso e qualità del lavoro

Un aspetto cruciale da considerare è che l’equo compenso non riguarda solo la giustizia sociale, ma influisce anche sulla qualità dei servizi offerti. Quando i professionisti sono adeguatamente retribuiti, sono più motivati e possono investire nella propria formazione e aggiornamento. Questo porta a un miglioramento delle prestazioni professionali, beneficiando non solo gli ingegneri stessi, ma anche i clienti e, in ultima analisi, la società nel suo complesso. Un professionista ben remunerato è in grado di dedicarsi con maggiore attenzione ai progetti, portando a risultati più soddisfacenti.

Collaborazione tra istituzioni e professionisti

Perrini ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra le istituzioni e il mondo professionale. È fondamentale che le normative siano formulate tenendo conto delle reali esigenze del mercato e delle professioni. Il dialogo tra le parti è essenziale per garantire che le leggi siano efficaci e rispondano alle sfide attuali. In questo contesto, il CNI si propone come un interlocutore attivo, pronto a collaborare con le istituzioni per promuovere politiche che favoriscano un equo compenso in tutti i settori.

Inoltre, l’equo compenso si inserisce in un dibattito più ampio riguardante la professionalità e il valore del lavoro intellettuale. Negli ultimi anni, si è assistito a una crescente precarizzazione del lavoro, colpendo in modo particolare i professionisti del settore tecnico e ingegneristico. Le gare al ribasso e la competizione tra professionisti, in assenza di una corretta valorizzazione del lavoro, hanno portato a una situazione insostenibile per molti. Pertanto, l’estensione dell’equo compenso al settore privato rappresenterebbe un passo fondamentale per garantire una maggiore dignità professionale.

In conclusione, Perrini ha sottolineato che la lotta per l’equo compenso deve continuare con determinazione. È essenziale che tutti i professionisti del settore ingegneristico si uniscano per sostenere questa causa, affinché si possa ottenere un riconoscimento adeguato del valore del loro lavoro, sia nel settore pubblico che in quello privato. Solo così sarà possibile costruire un ambiente professionale più giusto, equo e sostenibile.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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