Nel panorama in continua evoluzione delle professioni tecniche, l’ingegneria si trova di fronte a sfide senza precedenti che richiedono un ripensamento del suo ruolo tradizionale. A sottolineare questa necessità è stata Irene Sassetti, tesoriera e consigliera nazionale del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni), durante il 69° Congresso nazionale della categoria, tenutosi recentemente a Rijeka, in Croazia. Le sue parole hanno risuonato come un appello a superare gli stereotipi legati all’ingegnere classico, invitando i professionisti del settore a entrare in contatto con le nuove realtà e le innovazioni che caratterizzano la vita quotidiana e la società moderna.
superare lo stereotipo dell’ingegnere classico
«Dobbiamo uscire dallo stereotipo dell’ingegnere classico e aprirci ai nuovi mondi dell’ingegneria», ha affermato Sassetti, evidenziando l’urgenza di un cambiamento di paradigma. La professione ingegneristica, storicamente associata a figure tecniche dedite alla progettazione e alla costruzione di infrastrutture, deve ora abbracciare discipline emergenti che influenzano profondamente le nostre vite. In questo contesto, Sassetti ha citato esempi concreti di aree in cui l’ingegneria sta già facendo sentire il suo impatto:
- Intelligenza artificiale
- Ingegneria biomedica
- Sicurezza
- Tecnologie marine
L’intelligenza artificiale, in particolare, sta rivoluzionando non solo il settore industriale, ma anche il modo in cui interagiamo con la tecnologia nella vita quotidiana. Le applicazioni di AI sono molteplici e vanno dalla gestione dei dati alla creazione di sistemi autonomi. Gli ingegneri sono chiamati a progettare algoritmi etici e a garantire che queste tecnologie siano utilizzate per il bene comune, evitando bias e discriminazioni. La formazione ingegneristica deve pertanto evolversi, includendo competenze in machine learning e comprensione delle dinamiche sociali e culturali che influenzano l’implementazione di tali tecnologie.
il ruolo cruciale dell’ingegneria biomedica
Sassetti ha anche messo in evidenza l’importanza dell’ingegneria biomedica, una disciplina che combina principi ingegneristici con scienze biologiche e mediche. In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, a causa di eventi come la pandemia di COVID-19, la necessità di ingegneri capaci di innovare nel settore sanitario è più che mai evidente. Dallo sviluppo di dispositivi medici avanzati alla progettazione di sistemi di telemedicina, gli ingegneri biomedici svolgono un ruolo cruciale nel migliorare la qualità della vita e la salute della popolazione.
La sicurezza è un altro ambito che richiede un’attenzione particolare. Le recenti crisi globali, incluse le minacce informatiche e i disastri naturali, hanno reso evidente la necessità di esperti in grado di progettare sistemi di protezione e resilienza. L’ingegneria della sicurezza, che spazia dalla sicurezza informatica alla protezione delle infrastrutture critiche, è fondamentale per garantire un ambiente sicuro per i cittadini. Gli ingegneri devono collaborare con altri professionisti per sviluppare soluzioni integrate che affrontino le sfide contemporanee in modo efficace.
l’importanza della sostenibilità nell’ingegneria del mare
Inoltre, l’ingegneria del mare rappresenta un settore in crescita, con un impatto significativo sull’ecosistema e sull’economia. Con la crescente attenzione verso la sostenibilità e la conservazione degli oceani, è essenziale che gli ingegneri si impegnino nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie marine sostenibili. Queste possono includere soluzioni per la gestione delle risorse marine, la protezione delle coste e la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. La formazione ingegneristica deve quindi incorporare aspetti ecologici e sostenibili, preparando i professionisti a rispondere alle esigenze future della società.
Sassetti ha sottolineato che, per garantire un futuro alla professione ingegneristica, è fondamentale integrare queste discipline emergenti nel nostro mondo ordinistico. La formazione continua e l’aggiornamento delle competenze sono necessari affinché gli ingegneri possano affrontare le sfide future e rimanere al servizio della società. Questo richiede un dialogo attivo tra istituzioni, università e professionisti, al fine di creare percorsi formativi che rispondano alle esigenze del mercato del lavoro e alle aspettative della società.
Una visione lungimirante dell’ingegneria implica anche un approccio interdisciplinare, dove i confini tra le diverse aree del sapere si assottigliano, permettendo una collaborazione proficua tra ingegneri, scienziati, artisti e professionisti di altri settori. Solo attraverso un lavoro di squadra sarà possibile affrontare le complessità del mondo moderno e creare soluzioni innovative che migliorino la qualità della vita delle persone.
In conclusione, l’appello di Irene Sassetti a una nuova ingegneria, più vicina alla società e al futuro, non è solo un invito al cambiamento, ma un’esortazione a riflettere su come gli ingegneri possano contribuire attivamente alla costruzione di un mondo migliore. La strada da percorrere è ancora lunga, ma il primo passo è già stato fatto: riconoscere che il futuro dell’ingegneria è intrinsecamente legato alle esigenze e alle aspirazioni della società nel suo complesso.