In un contesto di crescente attenzione verso le professioni regolamentate, il presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni), Angelo Domenico Perrini, ha espresso il suo entusiasmo per l’approvazione del disegno di legge Delega. Questa riforma organica della disciplina degli ordinamenti professionali coinvolge 15 professioni, tra cui quella degli ingegneri, e rappresenta un passo fondamentale per circa 1,6 milioni di professionisti. Durante il 69° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, tenutosi ad Ancona, Perrini ha sottolineato l’importanza di questa riforma, che non è solo un cambiamento normativo, ma un’opportunità storica per ridefinire i confini delle competenze professionali.
Riforma delle competenze professionali
Uno degli aspetti innovativi del disegno di legge è l’articolo 2, lettera f, che stabilisce che l’uso del titolo professionale è riservato esclusivamente a chi è iscritto all’albo. Questo rappresenta un passo importante per garantire la qualità e la sicurezza delle prestazioni professionali. Inoltre, il disegno di legge conferma il principio dell’esame di Stato, integrandolo con le novità introdotte dalla legge n. 163/2021 sulle lauree abilitanti. Questa modifica semplifica l’ingresso dei giovani ingegneri nel mercato del lavoro, restituendo loro un accesso più diretto alla professione.
Riforma della formazione continua
Un altro punto cruciale è la riforma della formazione continua, che verrà ridefinita con criteri uniformi e introdurrà nuove prescrizioni, come l’obbligo di ore dedicate alle competenze digitali e all’intelligenza artificiale. Questi cambiamenti non solo valorizzano il percorso già intrapreso dagli ingegneri, ma pongono anche l’accento sull’importanza di un aggiornamento costante in un contesto lavorativo in continua evoluzione.
Specializzazioni e equo compenso
- Il disegno di legge delega ai consigli nazionali la definizione dei percorsi formativi, in collaborazione con le università.
- Viene garantito un modello flessibile e riconosciuto per la certificazione delle competenze.
- L’importanza dell’equo compenso sarà supportata da parametri ministeriali definiti dai Consigli Nazionali, un cambiamento significativo rispetto alle liberalizzazioni passate.
Natura giuridica degli ordini professionali
La riforma prevede che ordini e consigli nazionali siano definiti come enti pubblici non economici di natura associativa, dotati di autonomia patrimoniale e finanziaria. Questo chiarisce il ruolo degli ordini professionali all’interno delle pubbliche amministrazioni, rispondendo a richieste di maggiore autonomia e chiarezza. Inoltre, la riforma include modifiche significative nella gestione dei consigli di disciplina, con l’obiettivo di rendere più efficiente e responsabile il processo disciplinare.
Perrini ha anche menzionato programmi specifici che il Cni intende attuare nel 2024 e 2025, focalizzandosi su eventi formativi mirati, specialmente per i settori meno rappresentati. L’obiettivo è garantire un aggiornamento costante e pertinente, rispondendo alle esigenze professionali in continua evoluzione.
Infine, è stata annunciata una mobilitazione generale prevista per i primi giorni di dicembre a Roma, per approfondire i punti salienti della legge delega e raccogliere contributi dagli organismi territoriali. Questo evento mira a facilitare un dialogo costruttivo e coinvolgere attivamente tutti i professionisti nel processo di riforma, contribuendo così a garantire che le nuove normative rispondano alle reali necessità del settore ingegneristico.