Il mondo del vino è un universo ricco di storia, tradizione e cultura, ma presenta anche sfide e opportunità, in particolare per le donne che cercano di affermarsi in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini. Maddalena Mazzeschi, una delle pioniere della comunicazione nel campo enologico, ha deciso di raccogliere le sue esperienze in un libro affascinante intitolato “Tappi, tacchi e miracoli”. Questo volume non è solo una raccolta di aneddoti, ma una testimonianza di quarant’anni di carriera, durante i quali Mazzeschi ha trasformato le sfide in occasioni di crescita e successo.
L’inizio di una carriera nel vino
Maddalena Mazzeschi ha iniziato il suo percorso professionale nel 1984, all’età di vent’anni, subito dopo aver conseguito il diploma di Perito agrario. La sua prima esperienza lavorativa si è concretizzata a Montepulciano, nel Consorzio del Vino Nobile, una delle prime Denominazioni di Origine Controllata in Italia a ottenere la classificazione “garantita”. Questo traguardo ha segnato l’inizio della sua carriera e ha rappresentato un momento cruciale per il vino italiano, che stava iniziando a guadagnare riconoscimento a livello internazionale.
La comunicazione nel settore enologico
Negli anni ’90, Mazzeschi ha compreso l’importanza della comunicazione nel settore enologico e ha fondato la sua agenzia di pubbliche relazioni. A quel tempo, l’idea di comunicare il vino era ancora una novità. Si è trovata ad affrontare una sfida imponente: doveva apprendere le complessità del settore in un contesto in cui le donne non erano ancora viste come leader. Per affrontare questa situazione, ha sviluppato una personalità forte e resiliente, unita a un’autoironia che le ha permesso di affrontare con leggerezza i suoi errori e le difficoltà quotidiane.
Un racconto personale e professionale
Il libro di Mazzeschi non è solo una cronaca delle sue esperienze lavorative, ma anche un racconto della sua vita personale. La scrittrice condivide aneddoti della sua adolescenza, durante la quale si è sentita diversa dai suoi coetanei. Nonostante queste sfide, è riuscita a emergere, diventando la prima donna eletta nel Consiglio di Istituto della sua scuola. Questo spirito combattivo l’ha accompagnata durante tutta la sua carriera, permettendole di navigare in un ambiente di lavoro a volte ostile.
Mazzeschi scrive anche di come la sua fede, in particolare la scelta di essere una laica consacrata nella Chiesa Cattolica, abbia influenzato la sua vita e le sue interazioni nel settore. Spesso si è trovata a dover spiegare la sua scelta di vita, in un contesto in cui l’immagine della donna nel mondo del vino è ancora associata a stereotipi e pregiudizi.
Sdrammatizzare il mondo del vino
Uno degli obiettivi principali del libro è quello di sdrammatizzare il mondo del vino, spesso percepito come elitario e intimidatorio dai consumatori. Mazzeschi sottolinea che è fondamentale conoscere il vino per apprezzarlo, ma che questo dovrebbe rimanere un piacere e una forma di divertimento, piuttosto che un insieme di regole rigide. Tra i punti salienti del libro, emergono le seguenti affermazioni:
- Conoscere il vino è essenziale per apprezzarlo.
- Il vino dovrebbe essere un piacere e non un insieme di regole.
- Le informazioni tecniche possono spaventare chiunque voglia semplicemente gustare un buon bicchiere di vino.
La copertina del libro, con le sue scarpe rosse, simboleggia la lotta per i diritti delle donne e la necessità di abbattere le barriere di genere nel settore. Mazzeschi riconosce che, nonostante i progressi, le donne nel vino devono ancora affrontare discriminazioni e stereotipi.
In un mondo dove il vino è celebrato per la sua tradizione e il suo fascino, il libro di Maddalena Mazzeschi rappresenta una voce fresca e autentica, pronta a ricordarci che dietro ogni bottiglia c’è una storia, e che ogni storia merita di essere raccontata con un sorriso e un po’ di ironia.