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Porti: il cuore strategico delle infrastrutture italiane

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Porti: il cuore strategico delle infrastrutture italiane
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Il recente convegno “Città e porti: sviluppo, rigenerazione e innovazione”, organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni) a Trieste, ha messo in evidenza il ruolo strategico dei porti italiani come nodi infrastrutturali fondamentali per l’economia del Paese. Con la partecipazione di oltre 120 persone in presenza e più di 1100 ingegneri collegati in streaming, l’evento ha dimostrato l’interesse crescente per le tematiche legate alla rigenerazione urbana e alla pianificazione portuale.

I porti italiani gestiscono oltre il 50% delle merci importate ed esportate, sottolineando l’importanza di una pianificazione integrata tra le aree portuali e le città. Le recenti linee guida per i Piani Regolatori Portuali evidenziano due principi chiave: il porto deve essere considerato un nodo logistico interconnesso con un’area vasta e la pianificazione portuale deve essere sinergica con le scelte urbanistiche della città ospitante.

partecipazione istituzionale e focus sulla rigenerazione

Il convegno ha visto la presenza di figure istituzionali di rilievo, come il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, entrambi favorevoli a investimenti nello sviluppo dell’area portuale. Giovanni Basilisco, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Trieste, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza dell’evento nel contesto della rigenerazione urbana.

Irene Sassetti, consigliera del Cni, ha messo in evidenza l’attenzione del Consiglio sulla rigenerazione urbana, fondamentale per il futuro delle città portuali. Ha anche accennato al contributo del Cni nella discussione sulla nuova legge sulla rigenerazione urbana, evidenziando l’importanza di un dialogo costruttivo tra professionisti, istituzioni e università.

sviluppi e progetti portuali

La prima sessione del convegno, coordinata da Andrea Ferrante, ha trattato il tema “Pnrr e sviluppo dei porti”. Ferrante ha evidenziato il valore strategico di Trieste, citando progetti per oltre 27 miliardi di euro, tra cui il potenziamento dei moli di Trieste e la nuova diga di Genova. Rodolfo Giampieri di Assoporti ha sottolineato la necessità di costruire una rete di collegamenti tra porti, città e popolazione, richiamando una visione strategica nazionale che rispetti le specificità locali.

In particolare, Eric Marcone ha presentato interventi previsti dal Pnrr per il Molo VIII di Trieste, combinando potenziamento delle infrastrutture portuali con la rigenerazione urbana e il risanamento ambientale.

rigenerazione e innovazione nelle città portuali

Il pomeriggio ha visto una seconda sessione dedicata alla rigenerazione nelle città portuali, con interventi che hanno esplorato il legame tra porto e città. Rosario Pavia ha sottolineato come l’Italia debba valorizzare il suo legame con l’acqua, mentre Michele Astone ha suggerito di considerare le città portuali dal punto di vista marittimo.

Durante la tavola rotonda, rappresentanti di Catania, Taranto e Trieste hanno presentato i loro progetti, evidenziando l’importanza di un piano urbanistico integrato. Paolo La Greca ha descritto la storia del porto di Catania e i progetti per riunire la città e il mare. Mattia Giorno ha enfatizzato il piano urbanistico integrato per il waterfront di Taranto, e Laura Cimaglia ha illustrato il progetto “Cluster del mar Ionio”.

Giulio Bernetti ha parlato dei progetti di Trieste, tra cui la rigenerazione dell’area Sacchetta e altre iniziative per affrontare le sfide legate all’innalzamento del livello del mare. Infine, Luca Giovanni Zambardieri ha presentato Robogo, un innovativo sistema robotico per la manutenzione delle banchine portuali, dimostrando come l’innovazione tecnologica possa contribuire alla sostenibilità delle operazioni portuali.

Il convegno ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra professionisti, istituzioni e esperti del settore, contribuendo a delineare un futuro in cui i porti italiani possano continuare a svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo economico e nella rigenerazione urbana, affrontando le sfide del presente e del futuro.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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