L’andamento del mercato degli affitti brevi in Italia ha mostrato segni di rallentamento nei primi otto mesi del 2025, con una significativa diminuzione dell’offerta di immobili disponibili per gli affitti a breve termine. Secondo i dati forniti da Aigab (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi), il numero di case promosse online è sceso a 499.000, rappresentando un calo di quasi l’1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Tuttavia, il calo diventa più marcato nei mesi estivi, con una riduzione del 7%: 502.000 case promosse online quest’estate, rispetto alle 538.000 dell’estate precedente.
Cause della diminuzione dell’offerta
Le cause di questa diminuzione dell’offerta sono molteplici e complesse. Da un lato, l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto del ceto medio italiano, che rappresenta la maggior parte dei proprietari di immobili destinati agli affitti brevi. Uno studio di Aigab ha rivelato che:
- Il 96% di chi affitta in Italia possiede un solo immobile.
- Il 30,4% degli immobili è stato ereditato.
- Circa l’8-10% dei proprietari ha scelto di ritirare i propri immobili dal mercato degli affitti brevi per utilizzarli come case vacanza per le proprie famiglie.
Dall’altro lato, il settore degli affitti brevi sta affrontando un crescente onere burocratico e regolamentare. Le nuove restrizioni e gli adempimenti introdotti a livello locale in molte città italiane hanno complicato ulteriormente la situazione. Questa tendenza non è solo un problema per i proprietari, ma ha anche ripercussioni sul mercato turistico e sull’economia nazionale. Il calo della domanda estera, soprattutto dalla Germania, che è in recessione industriale da 31 mesi, contribuisce a creare un contesto di incertezze.
Impatto sul PIL e necessità di intervento
Le proiezioni di Aigab sono preoccupanti: se i trend attuali non dovessero invertirsi, il settore degli affitti brevi potrebbe vedere un impatto negativo di 5 miliardi di euro sul PIL nazionale entro la fine del 2025 rispetto all’anno precedente. Questo è un segnale chiaro della necessità di un riconoscimento del valore che le famiglie italiane possono apportare all’economia, investendo e affittando i propri immobili. È quindi fondamentale che gli enti locali non solo comprendano questa realtà, ma che cessino anche il proliferare di leggi regionali e regolamenti che mirano a risolvere problemi strutturali attraverso misure temporanee e inefficaci.
La posizione di Aigab e il futuro del settore
Aigab ha manifestato una netta opposizione a una bozza di progetto per limitare le locazioni brevi in Emilia Romagna, elaborata dagli assessori regionali Giovanni Paglia e Roberta Frisoni. L’associazione ha chiesto al Governo di intervenire, come già fatto in precedenza per un provvedimento simile in Toscana, impugnando la legge davanti alla Corte Costituzionale. Queste restrizioni, secondo Aigab, violerebbero la normativa nazionale ed europea riguardante la libertà d’impresa e la concorrenza.
Il settore degli affitti brevi non è solo un’opportunità per i proprietari, ma rappresenta anche un’importante fonte di reddito per l’economia locale. Le prenotazioni dirette, che ammontano a 8,2 miliardi di euro, insieme all’indotto di 33 miliardi e alle spese per ristrutturazioni e manutenzioni, contribuiscono in modo significativo al PIL nazionale, con un impatto complessivo di 41,7 miliardi di euro. Questa situazione mette in luce l’importanza di trovare un equilibrio tra la regolamentazione del mercato degli affitti brevi e la necessità di sostenere un settore che ha dimostrato resilienza e capacità di adattamento.
In un contesto in cui il turismo rappresenta uno dei principali settori economici del paese, è fondamentale che le politiche locali non ostacolino lo sviluppo di un mercato che, nonostante le difficoltà, continua a dimostrarsi vitale per l’economia italiana. La sostenibilità del turismo e la valorizzazione del patrimonio immobiliare privato devono essere al centro delle decisioni politiche, affinché si possa garantire una ripresa robusta e duratura.
La sfida per il futuro sarà quindi quella di trovare soluzioni che possano favorire la crescita del settore, tenendo conto delle esigenze dei proprietari e delle normative locali. Solo attraverso un dialogo costruttivo e una visione lungimirante sarà possibile affrontare le sfide che si presentano e garantire un futuro prospero per il turismo e gli affitti brevi in Italia.