Home Lavorare all'estero Donne: la chiave strategica per la crescita dell’occupazione secondo Forlani dell’Inapp
Lavorare all'estero

Donne: la chiave strategica per la crescita dell’occupazione secondo Forlani dell’Inapp

Share
Donne: la chiave strategica per la crescita dell'occupazione secondo Forlani dell'Inapp
Donne: la chiave strategica per la crescita dell'occupazione secondo Forlani dell'Inapp
Share

Nel contesto attuale, il mercato del lavoro italiano si trova ad affrontare sfide significative. Natale Forlani, presidente dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (Inapp), ha recentemente presentato il Rapporto nazionale sul Round 11, mettendo in evidenza un aspetto cruciale: la componente femminile rappresenta una risorsa strategica fondamentale per la crescita dell’occupazione nel nostro Paese.

Forlani sottolinea l’importanza dei servizi di conciliazione tra vita lavorativa e familiare, evidenziando come siano essenziali per permettere alle donne di accedere al mercato del lavoro. Questi servizi non solo supportano le donne, ma possono anche contribuire allo sviluppo del settore dei servizi alle persone, che in molti Paesi europei attrae una parte significativa della domanda di lavoro qualificato. Tuttavia, in Italia, il ritardo nella creazione di infrastrutture adeguate per la conciliazione tra lavoro e vita privata continua a rappresentare un ostacolo significativo.

L’importanza di un modello di valutazione delle politiche di genere

Forlani ha espresso l’intenzione dell’Inapp di costruire un modello di valutazione dell’efficacia delle politiche in un’ottica di genere. Questo approccio è fondamentale per stimolare interventi nelle politiche del lavoro, della conciliazione e della formazione, mirando a ridurre i divari esistenti tra uomini e donne. La necessità di un cambiamento è evidente, poiché attualmente le differenze di genere in Italia sembrano essere meno percepite rispetto ad altri Paesi, ma gli indicatori dimostrano chiaramente che la situazione femminile nel mercato del lavoro italiano non è affatto rosea.

I dati sul tasso di occupazione femminile

Il tasso di occupazione femminile in Italia è storicamente più basso rispetto a quello maschile. Secondo i dati forniti dall’Istat, nel 2022 il tasso di occupazione delle donne si attestava attorno al 49,3%, rispetto al 67,8% degli uomini. Queste statistiche evidenziano l’urgenza di affrontare la questione con serietà. La mancata valorizzazione delle potenzialità femminili nel mercato del lavoro può aggravare ulteriormente i problemi economici e sociali del Paese.

Le tre piste principali per il cambiamento

Forlani ha delineato le tre piste principali da seguire per un cambiamento efficace:

  1. Aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
  2. Modernizzare i servizi alle persone.
  3. Garantire che la crescita del reddito e la qualità del lavoro delle donne siano adeguate a garantire una vita dignitosa, lontana dalla povertà.

Aumentare la partecipazione femminile al lavoro non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche di efficienza economica. Secondo uno studio della McKinsey Global Institute, se le donne partecipassero al mercato del lavoro con la stessa intensità degli uomini, il PIL italiano potrebbe aumentare significativamente, contribuendo a una ripresa economica sostenibile.

La modernizzazione dei servizi alle persone è un’altra sfida cruciale. La carenza di servizi di assistenza per l’infanzia e per gli anziani rappresenta un freno alla partecipazione delle donne al lavoro. Investire in servizi di qualità non solo allevia il carico sulle donne, ma rappresenta anche un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro nel settore dei servizi.

Infine, garantire che le donne possano godere di una crescita del reddito e di condizioni di lavoro dignitose è essenziale per combattere la povertà e le disuguaglianze. È fondamentale promuovere la formazione e l’aggiornamento professionale delle donne, affinché possano accedere a posizioni di lavoro di maggiore responsabilità e ben retribuite.

In sintesi, il Rapporto nazionale sul Round 11 dell’Inapp sottolinea che la valorizzazione della componente femminile nel mercato del lavoro non è solo un imperativo sociale, ma è anche una necessità economica. Le politiche devono quindi essere orientate verso un’inclusione attiva delle donne, garantendo loro gli strumenti necessari per partecipare pienamente alla vita lavorativa e sociale del Paese. Solo attraverso un impegno concreto e coordinato sarà possibile costruire un futuro più equo e prospero per tutti.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.