Il recente risultato elettorale nelle Marche ha evidenziato un dato preoccupante riguardante la rappresentanza femminile nel Consiglio regionale. Con l’elezione dei nuovi consiglieri per il quinquennio 2023-2028, solo sei donne siederanno negli scranni di Palazzo Leopardi, corrispondenti a un deludente 20% del totale. Questo rappresenta un netto calo rispetto alla legislatura precedente, quando il numero delle donne elette era raddoppiato, raggiungendo il 33% con dieci rappresentanti.
composizione del nuovo consiglio regionale
La composizione del nuovo Consiglio regionale mostra che, tra i trenta consiglieri eletti, tre donne fanno parte della maggioranza, mentre tre sono all’opposizione. Nella maggioranza, troviamo:
- Silvia Luconi (Fratelli d’Italia)
- Francesca Pantaloni (Fratelli d’Italia)
- Jessica Marcozzi (Forza Italia)
All’opposizione, sono state confermate:
- Micaela Vitri (Partito Democratico)
- Marta Ruggeri (Movimento 5 Stelle)
- Valeria Mancinelli (ex sindaca di Ancona, PD)
L’assenza di una rappresentanza adeguata delle donne in istituzioni politiche è un fenomeno che ha suscitato ampie discussioni, non solo nelle Marche, ma in tutto il Paese. Le Marche, in particolare, si trovano ora tra le regioni con il minor numero di consigliere, il che solleva interrogativi sulla capacità di riflettere le istanze di una popolazione composta da circa il 50% di donne.
fattori che contribuiscono alla diminuzione
Uno dei fattori che ha contribuito a questa diminuzione è la scelta strategica di alcuni candidati di restare in posizioni già consolidate. Ad esempio, Matteo Ricci, noto esponente del Partito Democratico, ha deciso di mantenere il suo ruolo di europarlamentare piuttosto che concorrere per un seggio regionale. Questa decisione ha avuto un impatto sulla dinamica elettorale, influenzando le scelte degli elettori e la composizione finale del Consiglio.
La questione della rappresentanza femminile non è una novità, ma ora assume una rilevanza ancora più forte in un contesto politico che sembra ignorare le profonde trasformazioni sociali avvenute negli ultimi anni. La presenza femminile in politica è fondamentale per garantire la parità di genere e per portare nuove prospettive su temi cruciali come la salute, l’istruzione e la famiglia.
necessità di politiche attive
È essenziale promuovere politiche attive volte a incentivare la partecipazione femminile nella vita politica e istituzionale. Diverse associazioni e movimenti femministi hanno già lanciato appelli per una maggiore inclusione delle donne nei processi decisionali, sottolineando l’importanza di misure come:
- Quote di genere nei partiti
- Sostegno alle candidature femminili
Le Marche potrebbero trarre grande beneficio dall’implementazione di pratiche che garantiscano una rappresentanza equa, in linea con le normative europee e le raccomandazioni internazionali.
In sintesi, il calo della rappresentanza femminile nel Consiglio regionale delle Marche è un fenomeno che necessita di un’analisi profonda e di interventi mirati. È fondamentale che le istituzioni, i partiti e la società civile collaborino per creare un ambiente politico inclusivo e rappresentativo, capace di ascoltare e rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, senza distinzione di genere. La sfida per il futuro sarà quella di lavorare affinché la partecipazione femminile in politica non sia solo un obiettivo da raggiungere, ma un dato di fatto ineludibile.