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L’Oltrepò svela il ‘nuovo’ Classese: il primo Metodo Classico da Pinot Nero al mondo

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L'Oltrepò svela il 'nuovo' Classese: il primo Metodo Classico da Pinot Nero al mondo
L'Oltrepò svela il 'nuovo' Classese: il primo Metodo Classico da Pinot Nero al mondo
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Il 21 e 22 settembre 2023, Golferenzo ha ospitato un evento di grande importanza per l’enologia italiana, celebrando il lancio del Classese, il primo Metodo Classico al mondo prodotto da Pinot Nero vinificato in bianco o rosé. Questo nuovo marchio, che porta con sé quasi cinquant’anni di storia, ha l’obiettivo di dare una nuova identità al Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese, un territorio situato a meno di 50 km a sud di Milano, noto per essere il primo in Italia a produrre Metodo Classico.

La nuova denominazione Classese è stata introdotta tramite un disciplinare approvato all’inizio dell’anno, con l’intento di promuovere e posizionare il vino oltrepadano sui mercati nazionali e internazionali. L’adozione di un nome distintivo evita confusione con le numerose altre denominazioni della regione, valorizzando ulteriormente un prodotto di eccellenza.

Quest’anno, l’Oltrepò Pavese celebra anche un importante anniversario: i 160 anni dalla produzione delle prime bottiglie di blanc e rosé de noirs, avvenuta nel 1865 a Rocca de’ Giorgi. Grazie ai pionieri Carlo Gancia e Augusto Giorgi di Vistarino, questo evento ha segnato l’inizio della produzione di spumanti di alta qualità, oggi apprezzati in tutto il mondo.

La manifestazione ‘Oltrepò: terra di Pinot Nero’

Durante la manifestazione organizzata dal Consorzio Classese Oltrepò Pavese, il pubblico ha potuto scoprire le meraviglie vitivinicole della zona. L’evento ha visto la partecipazione di 29 produttori locali, che hanno presentato i loro vini a un pubblico di appassionati, esperti e giornalisti. Le degustazioni hanno creato un’atmosfera vivace, permettendo ai visitatori di immergersi nella cultura del Pinot Nero e del Metodo Classico.

  1. Celebrazione del vino e del territorio
  2. Occasione di confronto tecnico e professionale
  3. Rafforzamento del legame tra comunità e mondo del vino

Francesca Seralvo, presidente del Consorzio Classese Oltrepò Pavese, ha sottolineato l’importanza di questo evento, affermando: “Questa edizione di ‘Oltrepò: Terra di Pinot Nero’ ci restituisce con forza l’immagine di un territorio unito e determinato”. Ha evidenziato come il Classese rappresenti un simbolo di orgoglio per la comunità, che mira a crescere in notorietà e posizionamento nel panorama internazionale.

L’evoluzione dell’Oltrepò Pavese

Oggi, l’Oltrepò Pavese vanta sette denominazioni rivendicate, tra cui sei Doc e una Docg. Il nuovo Classese si affianca alle storiche etichette come Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese e Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese. Nel 1984, una sola Doc raggruppava tutti i vini prodotti nel territorio, ma un gruppo di produttori di Metodo Classico ha avviato un percorso di valorizzazione del Pinot Nero, portando alla creazione del marchio Classese, unione di Classico e Pavese.

La storia del Classese è legata a un’idea innovativa: creare un vino che rappresenti l’identità di un territorio ricco di potenzialità. L’introduzione del Pinot Nero nel 1865 ha rappresentato una vera rivoluzione, e oggi il Consorzio ha deciso di riprendere con forza la valorizzazione del Metodo Classico, ripristinando il marchio Classese. Questo rinnovamento non è solo marketing, ma un impegno concreto verso la qualità e l’innovazione.

Con l’approvazione del nuovo marchio, il Classese diventerà il nome ufficiale della Docg, con l’adozione di un marchio collettivo che comparirà sulle etichette dei vini. Questo passo significativo per l’Oltrepò Pavese mira a riconfermare la propria vocazione per il blanc de noirs, un prodotto che esprime al meglio le caratteristiche uniche di un territorio ricco di storia e tradizione vitivinicola.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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