Home News La metà degli italiani mette il lavoro in secondo piano, ma il 54% chiede un aumento salariali
News

La metà degli italiani mette il lavoro in secondo piano, ma il 54% chiede un aumento salariali

Share
La metà degli italiani mette il lavoro in secondo piano, ma il 54% chiede un aumento salariali
La metà degli italiani mette il lavoro in secondo piano, ma il 54% chiede un aumento salariali
Share

Negli ultimi anni, il concetto di lavoro ha subito un’evoluzione significativa, come dimostra un’indagine recente condotta dal Censis e commissionata da Philip Morris Italia. Secondo i risultati, quasi la metà degli italiani, precisamente il 47,8%, afferma che il lavoro ha perso centralità nella propria vita. Questo fenomeno colpisce in modo particolare i giovani di età compresa tra i 18 e i 44 anni, dove la percentuale sale al 54,1%. In contrasto, il 66,3% degli over 65 continua a considerare il lavoro come un elemento fondamentale della propria identità.

Motivazione e coinvolgimento nel lavoro

L’indagine, intitolata “Engagement e produttività. Più produttività attraverso la leva della motivazione e del coinvolgimento sul posto di lavoro”, ha messo in luce non solo la diminuzione di importanza attribuita al lavoro, ma anche le differenze generazionali in termini di motivazione e coinvolgimento. Infatti, la ricerca ha rivelato che l’età incide notevolmente sulla percezione del lavoro: i lavoratori più anziani sono generalmente più motivati rispetto ai più giovani.

Un dato interessante emerso dallo studio è che il 79,3% degli occupati si sente molto o abbastanza motivato. Tuttavia, tra questi, sono gli over 55 a spiccare per il loro alto livello di coinvolgimento: il 37,5% di loro dichiara di sentirsi molto motivato. Questo è probabilmente dovuto a una cultura del lavoro più radicata, in cui il lavoro è visto non solo come un mezzo per guadagnarsi da vivere, ma come un valore identitario imprescindibile.

La richiesta di retribuzione e condizioni migliori

D’altro canto, tra i giovani adulti, la motivazione appare in calo. Solo il 24,3% di coloro che rientrano nella fascia d’età tra i 18 e i 44 anni esprime un forte interesse verso il proprio posto di lavoro. Questo declino nella motivazione potrebbe essere attribuito a diversi fattori, tra cui:

  1. Precarietà del mercato del lavoro
  2. Ricerca di un equilibrio tra vita privata e professionale
  3. Desiderio di un ambiente lavorativo che promuova il benessere

Un altro elemento chiave emerso dall’indagine è la richiesta di una retribuzione più competitiva, con il 54% degli occupati che si è espresso in tal senso. Questo desiderio di miglioramento economico è accompagnato da altre esigenze:

  • Quattro lavoratori su dieci desiderano condizioni di lavoro migliori e un maggiore benessere
  • Il 32% chiede benefit aziendali
  • Oltre un quarto degli intervistati (26,9%) richiede maggiore flessibilità oraria e la possibilità di lavorare in smartworking

Cambiamento di paradigma nel lavoro

Questi dati riflettono un cambiamento di paradigma nel modo in cui gli italiani percepiscono il lavoro. La generazione attuale sembra prioritizzare il benessere e la qualità della vita rispetto alla mera occupazione. Questo potrebbe essere il risultato di un’epoca caratterizzata da una maggiore attenzione alla salute mentale e fisica, insieme a una crescente consapevolezza dell’importanza di un equilibrio tra vita privata e professionale.

In un contesto di crescente digitalizzazione e innovazione, le aspettative dei lavoratori stanno evolvendo. Le nuove generazioni, più esposte a modelli di lavoro flessibili e a piattaforme digitali, sembrano non accettare più passivamente le condizioni tradizionali di lavoro. La ricerca di un ambiente di lavoro che favorisca la crescita personale e professionale diventa quindi un elemento cruciale per attrarre e mantenere i talenti.

Le aziende devono quindi adattarsi a queste nuove esigenze. Le organizzazioni che desiderano rimanere competitive dovranno prendere in considerazione non solo le retribuzioni, ma anche l’intera esperienza lavorativa. Questo include la creazione di spazi di lavoro che incoraggiano la collaborazione, la salute e il benessere, oltre a politiche che promuovano la flessibilità e il bilanciamento tra vita privata e professionale.

In questo scenario, è fondamentale che le aziende ascoltino le esigenze dei propri dipendenti e si impegnino a creare un ambiente di lavoro che favorisca il coinvolgimento e la motivazione. Attraverso iniziative concrete e politiche inclusive, è possibile non solo migliorare la soddisfazione dei lavoratori, ma anche aumentare la produttività e la competitività dell’azienda stessa.

L’indagine del Censis offre quindi una panoramica utile per comprendere le dinamiche attuali del mondo del lavoro in Italia. Con un numero crescente di italiani che riconsidera il proprio rapporto con il lavoro, le aziende devono affrontare la sfida di adattarsi a una nuova realtà, in cui il benessere dei dipendenti e una retribuzione equa diventano centrali per il successo a lungo termine.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.