Nel cuore della Valpolicella, un luogo che da secoli è sinonimo di qualità vinicola, si è concretizzato un sogno architettonico e culturale. È stata inaugurata ieri sera, in un evento che ha richiamato l’attenzione di esperti del settore e appassionati, la nuova cantina di Masi, chiamata Monteleone21. Questa struttura non è solo un luogo di produzione vinicola, ma un vero e proprio hub esperienziale dedicato alla cultura del vino e al territorio che lo circonda.
Un design in armonia con la natura
Monteleone21 prende il nome dal colle su cui sorge, con un design che riflette una profonda simbiosi con la natura e il paesaggio circostante. La cantina è un gioiello architettonico concepito per avere un basso impatto ambientale, grazie al suo rivestimento in pietra locale e alle vigne che la circondano. Siamo a 250 anni dalla prima vendemmia della famiglia Boscaini, un traguardo che rende l’inaugurazione ancora più significativa.
Durante l’opening, è stata svelata una video-installazione dell’artista Fabrizio Plessi, un nome di spicco della videoarte italiana. L’opera, intitolata “L’anima dell’Amarone”, sarà visibile per un anno presso la cantina e rappresenta un connubio tra arte e vino. Plessi ha utilizzato la tecnologia dell’intelligenza artificiale per creare un flusso del vino che scorre al contrario, simboleggiando un dialogo tra le forze della natura, come acqua, fuoco e vento. L’artista ha affermato che “l’anima del vino è sempre pulita, semplice, assoluta”, riflettendo un approccio poetico e innovativo alla sua creazione.
Un’opera polifunzionale
Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, ha sottolineato l’importanza di questo nuovo spazio, definendolo un’opera polifunzionale che va oltre il concetto tradizionale di cantina. “La cultura del vino è il punto di partenza per scoprire il territorio e le sue peculiarità”, ha affermato, evidenziando come Monteleone21 sia un luogo di comunione tra i produttori della Valpolicella. Boscaini ha ricordato che il vino non è solo un prodotto, ma una cultura e un modo di vivere che Masi ha raccontato ai suoi ospiti per oltre quarant’anni.
Il ministro degli Affari Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, ha inviato un video-messaggio per l’inaugurazione, parlando della “diplomazia dell’Amarone” e dell’importanza del vino per l’export italiano. Tajani ha assicurato che il governo sta lavorando per ottenere dazi più favorevoli per il settore vitivinicolo, sottolineando l’importanza di preservare la tradizione vitivinicola della Valpolicella, che aspira a ottenere riconoscimenti dall’UNESCO per le sue tecniche tradizionali.
Tavola rotonda e prospettive future
L’inaugurazione è stata accompagnata da una tavola rotonda intitolata “Vino al Centro”, alla quale ha partecipato anche l’assessore al Turismo della Regione Veneto, Federico Caner. Ha parlato dell’importanza della condivisione tra le imprese e della necessità di una strategia regionale coesa per valorizzare il patrimonio vinicolo. Raffaele Boscaini, direttore Marketing di Masi e presidente di Confindustria Veneto, ha invece messo in luce le difficoltà attuali del settore, tra cui l’incertezza dei mercati e l’aumento dei costi energetici.
Anche Giacomo Ponti, presidente di Federvini, ha espresso preoccupazione per l’impatto dei dazi sulle aziende vinicole, pur riconoscendo la resistenza del settore, che continua a mostrare segnali di crescita. Giorgio Delgrosso, dell’Organizzazione internazionale della vite e del vino, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di diversificare i mercati, evidenziando l’importanza del mercato americano come principale destinazione per l’export di vino.
Il settore dell’enoturismo, tuttavia, sembra prosperare, come ha illustrato Roberta Garibaldi, docente all’Università di Bergamo. Garibaldi ha sottolineato l’aumento dell’interesse per le esperienze enogastronomiche, ma ha anche avvertito della necessità di professionalizzare ulteriormente questo ambito, soprattutto in un’era di crescente digitalizzazione.
Un centro di esperienza
Monteleone21 non è solo una cantina, ma un vero e proprio centro di esperienza. L’ingresso è caratterizzato da un fruttaio monumentale di 12 metri d’altezza, simbolo dell’appassimento delle uve per l’Amarone. Il cuore della cantina è l’Agorà, una grande piazza circolare di oltre 1.000 metri quadri, che reinterpreta in chiave moderna le grandi opere architettoniche italiane del passato.
Il progetto architettonico, inizialmente concepito da Libero Cecchini e realizzato dall’architetto Giovanna Mar, è un esempio perfetto di integrazione con il paesaggio circostante. Monteleone21 è stato progettato per essere per due terzi sotterraneo, creando l’illusione di una collina ricoperta di vigne. L’architettura riflette la tradizione locale, ispirandosi ai muretti a secco che caratterizzano il territorio.
Il fruttaio di Monteleone21 non è solo un elemento estetico, ma rappresenta una pratica fondamentale della viticoltura locale. Questo spazio ospiterà le uve destinate all’appassimento, sottolineando la tradizione e l’innovazione che caratterizzano la produzione dell’Amarone.
La cantina è anche concepita come un luogo di convivialità e scoperta, con un Wine Shop e un ristorante, il Locanda Costasera, dove i visitatori possono esplorare i vini della Valpolicella. Inoltre, Monteleone21 è stato concepito per ridurre al minimo l’impatto ambientale, utilizzando tecnologie sostenibili e materiali a chilometro zero, con un obiettivo di certificazione Leed Gold.
Questa nuova struttura non solo celebra la tradizione vinicola della Valpolicella, ma si propone anche come un modello di sostenibilità e innovazione, riflettendo l’impegno di Masi per un futuro a basse emissioni e per la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale della regione.