Home Lavorare all'estero Codau 2025: Milano lancia un nuovo patto per l’innovazione tra università
Lavorare all'estero

Codau 2025: Milano lancia un nuovo patto per l’innovazione tra università

Share
Codau 2025: Milano lancia un nuovo patto per l'innovazione tra università
Codau 2025: Milano lancia un nuovo patto per l'innovazione tra università
Share

Si è conclusa oggi a Milano la tre giorni del XXII Convegno Nazionale del CoDAU (Conferenza dei Direttori Generali delle Università Italiane), un evento fondamentale che ha messo in primo piano la coopetizione universitaria, un concetto che unisce la collaborazione e la competizione tra le istituzioni accademiche. Questo approccio è essenziale per generare risultati di valore condiviso e per affrontare le sfide del sistema universitario italiano. Il convegno ha visto la partecipazione di oltre 80 istituzioni universitarie, con circa 350 rappresentanti, tra cui direttori generali e dirigenti.

un dialogo costruttivo tra le università

L’apertura del convegno è stata caratterizzata dall’intervento del Presidente del CoDAU, Alberto Scuttari, che ha sottolineato l’importanza di un dialogo costruttivo tra le università per far fronte alle sfide contemporanee. A seguire, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha evidenziato come il CoDAU rappresenti un importante veicolo di comunicazione per il cambiamento nel panorama accademico. La Bernini ha ribadito l’importanza di coinvolgere tutto il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario nel processo di internazionalizzazione, essenziale per la vitalità delle università.

il ruolo delle università nel progresso del paese

Giovanna Iannantuoni, Presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), ha enfatizzato il ruolo cruciale delle università come motori di accelerazione per il progresso del Paese. Ha invitato le istituzioni a collaborare per costruire un sistema universitario più robusto, in grado di affrontare le sfide future, specialmente in vista della fase successiva al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), assicurando a tutti i giovani l’accesso a un’istruzione di alta qualità.

Durante i giorni del convegno, si sono svolti numerosi seminari moderati da esperti giornalisti, che hanno trattato temi cruciali per il futuro dell’istruzione superiore. Alcuni dei temi esplorati hanno incluso:

  1. governance universitaria
  2. gestione delle infrastrutture
  3. collaborazione con i territori circostanti
  4. nuove competenze richieste nel mondo del lavoro
  5. formazione nel settore sanitario

Questo ampio ventaglio di argomenti ha messo in luce la necessità di un approccio integrato e strategico per affrontare le sfide emergenti.

la cooperazione internazionale e le sfide future

Un momento significativo del convegno è stato dedicato al confronto con delegazioni internazionali provenienti da Gran Bretagna, Francia e Finlandia, che hanno condiviso le loro esperienze e best practices. Le università italiane, che si differenziano per storia, dimensioni e governance, si trovano ora di fronte a una scelta critica: operare come entità isolate o unirsi per lavorare in squadra. La cooperazione nella ricerca scientifica, lo sviluppo di programmi didattici comuni e la condivisione di infrastrutture sono esempi concreti di come la collaborazione possa rafforzare l’intero sistema universitario.

Negli ultimi anni, il PNRR ha rappresentato una fonte di risorse straordinarie, aumentando il finanziamento pubblico per gli Atenei. Tuttavia, la prospettiva di esaurimento di queste risorse pone nuove sfide, specialmente a causa dell’aumento dei costi legati al personale di ricerca e alla gestione delle nuove infrastrutture. Inoltre, il progressivo calo demografico si rifletterà anche sul sistema universitario, rendendo ancora più urgente la necessità di una pianificazione strategica.

La sostenibilità del sistema universitario italiano dipenderà da tre fattori chiave nel medio termine:

  1. livello del finanziamento pubblico ordinario
  2. capacità di attrarre risorse esterne destinate a sviluppo e innovazione
  3. solidità manageriale nella gestione di questa nuova fase

Il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) ha raggiunto i massimi livelli degli ultimi 15 anni, ma la struttura dei bilanci universitari è cambiata, comportando un aumento dei costi fissi. Ci sono, dunque, margini di miglioramento nella flessibilità d’uso delle risorse, così da garantire maggiore autonomia agli Atenei e incentivare progetti collaborativi a lungo termine.

Nonostante i progressi compiuti nella capacità di attrarre risorse competitive, il divario con la media europea rimane significativo. Gli Atenei italiani devono quindi sfruttare i fondi ottenuti per alimentare investimenti in strategie di sistema e, contemporaneamente, affrontare i vincoli normativi e finanziari che ostacolano il reclutamento e la crescita professionale del personale.

La collaborazione tra università diventa, pertanto, una questione cruciale per garantire un futuro sostenibile, in cui si coniughino qualità, equità di accesso, ricerca, innovazione didattica e sviluppo infrastrutturale, sia fisico che digitale. Un ulteriore aspetto strategico emerso durante il convegno è il rafforzamento del legame con i territori. Solo attraverso relazioni solide con le istituzioni e le comunità locali sarà possibile generare impatti positivi sul diritto allo studio e migliorare la qualità della vita degli studenti, anche tramite servizi residenziali, sociali e sportivi.

Alberto Scuttari ha concluso sottolineando che, guardando al futuro, le università, anche per cluster omogenei, dovranno preservare e sviluppare il proprio ecosistema. L’obiettivo è quello di creare valore pubblico attraverso la formazione delle nuove generazioni, assicurando equità di accesso e attirando risorse umane, finanziarie e tecnologiche. Questo approccio rappresenta un’opportunità unica per trasformare le sfide in occasioni di crescita e innovazione nel panorama accademico italiano.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.