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Infortuni negli appalti pubblici: l’appello dell’avvocato Mazzei per standard di sicurezza più elevati

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Infortuni negli appalti pubblici: l'appello dell'avvocato Mazzei per standard di sicurezza più elevati
Infortuni negli appalti pubblici: l'appello dell'avvocato Mazzei per standard di sicurezza più elevati
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La sicurezza sul lavoro è un tema di crescente rilevanza in Italia, e l’avvocato Gianluca Mazzei, esperto in appalti pubblici e sicurezza, ha recentemente sottolineato l’urgenza di elevare gli standard di sicurezza richiesti alle aziende partecipanti agli appalti. In un’intervista con Adnkronos/Labitalia, Mazzei ha evidenziato che l’attuale sistema non è sufficiente a garantire un ambiente di lavoro sicuro, suggerendo l’importanza di un rigoroso filtraggio delle aziende già in fase di partecipazione agli appalti.

La situazione attuale degli infortuni sul lavoro

Mazzei ha aperto il suo discorso evidenziando il numero inaccettabile di morti sul lavoro in Italia, un dato che mette in luce le lacune nel sistema di sicurezza attuale. Ha affermato: “Il tema della sicurezza sul lavoro oggi è delicatissimo e veramente ‘caldo’”. Secondo l’avvocato, le soluzioni esistono, e una di queste è la creazione di un sistema di filtraggio più rigoroso per escludere le aziende non conformi agli standard di sicurezza.

Attualmente, il codice dei contratti pubblici italiano presenta carenze significative. La “patente a punti”, introdotta per valutare la sicurezza delle aziende, è applicata solo nella fase di esecuzione dei lavori, non in quella di partecipazione. Ciò consente a aziende con un rating di sicurezza basso di partecipare agli appalti pubblici, compromettendo così la sicurezza dei lavoratori.

L’importanza di criteri di sicurezza più elevati

Mazzei ha sottolineato la necessità per gli enti pubblici di richiedere criteri di sicurezza molto più elevati durante la fase di partecipazione. Ha affermato che “ci sono committenti che utilizzano facsimile sulla sicurezza che vengono pubblicati così come sono”, una prassi che non tutela né le imprese né i lavoratori. Inoltre, ha messo in luce che la massima partecipazione e concorrenza tra le imprese non porta necessariamente a una maggiore sicurezza.

Ecco alcuni punti chiave evidenziati da Mazzei:

  1. Subappalti: Aziende con requisiti alti sulla carta possono subappaltare i lavori a terzi, compromettendo la sicurezza.
  2. Controlli sporadici: I controlli avvengono spesso solo all’inizio dei lavori o su grossi cantieri, lasciando scoperti i piccoli e medi cantieri.
  3. Investimenti in sicurezza: È fondamentale incentivare le aziende a investire nella sicurezza attraverso normative che prevedano contributi per la formazione.

Proposte per un miglioramento della sicurezza

Mazzei ha proposto diverse misure per migliorare la sicurezza sul lavoro, tra cui:

  • Incentivi per la formazione: Contributi al 50-60% per la formazione del personale.
  • Scuole di formazione: Creazione di scuole di formazione sul territorio per preparare operatori specializzati.
  • Premi per le aziende virtuose: Attribuire punteggi superiori nelle gare pubbliche alle aziende che investono in sicurezza.

Infine, ha enfatizzato l’importanza della digitalizzazione nel monitoraggio della sicurezza sul lavoro. Suggerisce che tutte le stazioni appaltanti e gli enti pubblici dovrebbero digitalizzare al 100% la documentazione delle aziende, creando uno storico utile per valutare le aziende in fase di partecipazione.

In conclusione, secondo l’avvocato Mazzei, è evidente che per migliorare la sicurezza sul lavoro in Italia sia necessario un cambio di paradigma. Questo deve partire da una valutazione più rigorosa delle aziende in fase di partecipazione agli appalti pubblici e richiedere un impegno collettivo per garantire un ambiente di lavoro più sicuro per tutti.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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