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Arca Fondi e Itinerari Previdenziali: le nuove frontiere dei fondi pensione

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Arca Fondi e Itinerari Previdenziali: le nuove frontiere dei fondi pensione
Arca Fondi e Itinerari Previdenziali: le nuove frontiere dei fondi pensione
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Nella cornice della Camera dei Deputati si è svolto un convegno di grande rilevanza per il futuro della previdenza complementare in Italia, intitolato “Proposte per lo sviluppo dei fondi pensione: più adesioni nelle micro e piccole imprese e più capitali in economia reale”. Promosso da Arca Fondi Sgr e da Itinerari Previdenziali, l’evento ha riunito esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni e attori chiave per discutere sulle strategie necessarie a rilanciare la previdenza complementare come un pilastro fondamentale del welfare italiano e come strumento strategico per la crescita economica del Paese.

Durante il convegno, sono intervenuti relatori di spicco, tra cui Alberto Brambilla, presidente del Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, Ugo Loeser, amministratore delegato di Arca Fondi Sgr, e Mario Pepe, presidente della Covip. La presenza di figure istituzionali come Claudio Durigon, sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro, Antonio Misiani, vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato, e Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, ha ulteriormente sottolineato l’importanza del tema trattato.

le problematiche della previdenza complementare

La discussione si è concentrata su come rilanciare la previdenza complementare, che attualmente presenta delle criticità significative. I dati emersi durante l’incontro sono allarmanti: oltre 105 miliardi di euro sono stati sottratti all’economia reale a causa dell’obbligo di destinare il TFR delle aziende con più di 49 dipendenti al Fondo di Tesoreria dell’INPS. Questo ha portato a un dirottamento di risorse che, in un contesto di crescita economica stagnante, può solo aggravare la situazione. Inoltre, si stima che circa 11 milioni di lavoratori, il 60% dei dipendenti, siano di fatto esclusi dalla previdenza complementare, con tassi di adesione inferiori al 10% nelle piccole e medie imprese rispetto al 70-80% riscontrato nelle grandi aziende.

proposte per il rilancio

L’analisi delle modifiche legislative, in particolare quelle apportate dalla Legge 296/2006 al D.Lgs. 252/2005, ha messo in luce come queste abbiano ostacolato la piena attuazione della riforma previdenziale. La necessità di un intervento normativo che possa riequilibrare la situazione è diventata sempre più urgente. Durante il convegno sono state avanzate diverse proposte concrete, destinate a rilanciare l’efficacia della previdenza complementare e a massimizzarne l’impatto sull’economia italiana.

Tra le misure suggerite, si evidenziano:

  1. Reintroduzione del Fondo di garanzia per le PMI: supporto per le micro e piccole imprese nel trasferimento del TFR ai fondi pensione.
  2. Rilancio dei semestri di silenzio assenso: iscrizione automatica a un fondo pensione con facoltà di recesso (opt-out).
  3. Modifica delle scelte di default: passaggio a un sistema basato sulle logiche del life-cycle.
  4. Aumento della soglia investibile in economia reale: portare fino al 25% del patrimonio dei fondi pensione.

Inoltre, la revisione della fiscalità ha trovato spazio nel dibattito, con l’obiettivo di riportare l’imposizione sui rendimenti dei fondi pensione all’aliquota dell’11%, applicandola al momento della prestazione.

consenso sull’urgenza di intervento

Nel corso del dibattito, le posizioni espresse dai vari relatori hanno evidenziato un consenso ampio sull’urgenza di correggere le distorsioni normative che attualmente limitano le adesioni, in particolare tra le fila delle micro e piccole imprese. Ugo Loeser ha affermato: “Serve un cambio di passo deciso. Occorre superare gli ostacoli normativi che oggi bloccano le adesioni e limitano il contributo dei fondi pensione all’economia reale.” Da parte sua, Alberto Brambilla ha sottolineato come la crescita della previdenza complementare sia essenziale in un contesto di transizione demografica e di forte debito pubblico.

In sintesi, il convegno ha messo in luce non solo le criticità attuali della previdenza complementare in Italia, ma anche la volontà di trovare soluzioni concrete e innovative per rilanciarne il ruolo. Con un approccio lungimirante e coraggioso, è possibile non solo incentivare le adesioni, ma anche garantire un futuro più sostenibile per le generazioni a venire, contribuendo alla crescita economica e al benessere dei cittadini.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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