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Gianni Gallucci: perché il Giappone è il futuro delle calzature

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Gianni Gallucci: perché il Giappone è il futuro delle calzature
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Gianni Gallucci, presidente di Confindustria Giovani Fermo e direttore generale della storica azienda Gallucci, ha recentemente condiviso la sua visione sul potenziale del Giappone come mercato strategico per il settore delle calzature italiane. La sua azienda, con quasi un secolo di tradizione e innovazione, è conosciuta per la qualità artigianale delle sue calzature, indossate da membri delle famiglie reali di Belgio e Svezia, oltre a celebrità internazionali come Madonna e Jennifer Lopez.

In un’intervista con l’Adnkronos/Labitalia, Gallucci ha evidenziato l’importanza della partecipazione italiana all’Expo Osaka 2025, un evento che rappresenta una vetrina fondamentale per il Made in Italy. “Il Giappone rappresenta e rappresenterà un mercato chiave per le aziende del Made in Italy e della calzatura,” ha affermato, sottolineando come l’Expo sia un volano per presentarsi con la giusta importanza. Questo evento non solo offre l’opportunità di mostrare i prodotti, ma crea anche un ambiente favorevole per lo scambio culturale ed economico.

L’azienda Gallucci e la sua tradizione

L’azienda Gallucci, a conduzione familiare e con sede nelle Marche, è un simbolo dell’eccellenza italiana nel settore calzaturiero. La sua storicità è testimoniata da numerosi brevetti per invenzione industriale e dalla produzione interamente realizzata in Italia, mantenendo alti standard di qualità e artigianalità. Gallucci ha spiegato: “Abbiamo rivolto le nostre attenzioni sul Giappone subito dopo l’inizio del conflitto Russo/Ucraino.” Questo ha portato a un processo di diversificazione, in cui ha esplorato il mercato giapponese, scoprendo una cultura profondamente radicata nell’attenzione ai dettagli e nella qualità dei materiali.

  1. Attenzione ai dettagli: La cultura giapponese è nota per la sua meticolosità.
  2. Qualità dei materiali: L’uso di tessuti pregiati è centrale nella tradizione giapponese.
  3. Incontro di culture: L’idea della “scarpa kimono” unisce l’artigianato marchigiano con i tessuti di antichi kimono giapponesi.

Il progetto della scarpa kimono

Il progetto della “scarpa kimono” è stato presentato con entusiasmo a Osaka, suscitando interesse non solo per il design innovativo, ma anche per il messaggio culturale che porta con sé. Gallucci ha enfatizzato l’importanza della mediazione culturale per approcciare il mercato giapponese, affermando: “Abbiamo deciso di creare un ponte non solo di scambio economico, ma anche culturale.” Il Giappone non è visto solo come un mercato diretto, ma come una vetrina strategica per il Far East e il Sud-Est asiatico.

La partecipazione a Expo Osaka 2025 è stata fortemente voluta da Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia ed Expo, e ha ricevuto il supporto della Regione Marche. Questo sostegno è stato cruciale per dare visibilità e credibilità al progetto, contribuendo a far conoscere il patrimonio artigianale marchigiano a un pubblico internazionale.

Espansione e presenza online

Gallucci ha anche menzionato il potenziamento della presenza online dell’azienda, specificamente orientato verso il mercato giapponese. “Il nostro piano strategico continua grazie alla grande disponibilità dell’ambasciata italiana a Tokyo,” ha dichiarato. L’ambasciatore Gianluigi Benedetti ha messo a disposizione spazi nella sede diplomatica per presentare i prodotti dedicati al Giappone, creando un ulteriore canale di comunicazione e promozione. Sono in fase di valutazione collaborazioni con investitori locali per l’apertura di corner dedicati nelle principali città giapponesi.

Il modello di business proposto da Gallucci non è solo un esempio di come un’azienda possa prosperare espandendo i propri orizzonti, ma rappresenta anche un tentativo di costruire un dialogo interculturale. L’unione tra la tradizione giapponese del kimono e l’artigianato marchigiano è un simbolo di come, attraverso la moda e il design, si possano abbattere le barriere culturali. Queste iniziative pongono l’accento sull’importanza di una visione globale, dove il Made in Italy non è solo un marchio, ma una vera e propria espressione di storia, cultura e innovazione.

Con il Giappone che si conferma un mercato strategico non solo per l’industria calzaturiera, ma per tutto il comparto del Made in Italy, l’approccio di Gallucci potrebbe diventare un modello replicabile per altre aziende che cercano di penetrare mercati esteri, mettendo in risalto il valore della qualità e della tradizione artigianale.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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