Durante l’ultima giornata della maratona digitale di Digithon, tenutasi a Bisceglie, Carlo Rosini, CEO di Postel Spa, ha condiviso le riflessioni del suo gruppo sull’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) in un settore cruciale come quello dei servizi postali. Con un impatto economico che si traduce in circa mezzo punto di Pil, Poste Italiane si è affermata come una delle più grandi piattaforme di servizi del Paese, impiegando ben 122.000 persone in tutta Italia. Ma l’azienda non si limita a fornire servizi: si pone anche come un attore di rilievo nell’innovazione tecnologica, sempre con un occhio di riguardo verso le persone che ne fanno parte.
L’approccio human first nell’adozione dell’IA
Rosini ha evidenziato l’importanza di adottare un approccio “human first” nell’integrazione dell’intelligenza artificiale, sottolineando che il supporto alla forza lavoro è una priorità. “Non potevamo considerare l’impiego dell’IA senza tenere presente l’umanità dei nostri lavoratori”, ha dichiarato. Questo approccio implica:
- Implementazione della tecnologia.
- Formazione e coinvolgimento attivo dei dipendenti.
- Creazione di un ambiente che favorisca l’innovazione.
Uno dei punti salienti del suo intervento è stato il manifesto sull’IA redatto in collaborazione con figure di spicco, come padre Benanti, consigliere del Papa per l’intelligenza artificiale. Questo documento rappresenta un impegno verso un utilizzo legale, etico e consapevole della tecnologia. Rosini ha rimarcato che l’intelligenza artificiale non è solo una novità, ma una componente destinata a fare parte della vita quotidiana e operativa dell’azienda.
Innovazioni pratiche e interazione con i clienti
Nel suo intervento, Rosini ha menzionato diversi casi pratici di utilizzo dell’IA. L’azienda sta iniziando a integrare strumenti di automazione non solo per migliorare i processi interni, ma anche per ottimizzare l’interazione con i clienti. Con circa 960.000 persone che visitano gli uffici postali ogni giorno, l’azienda è ben consapevole dell’importanza di una presenza fisica. Tuttavia, le interazioni digitali sono altrettanto significative, con decine di milioni di contatti che avvengono attraverso canali virtuali e social.
Tra le innovazioni più rilevanti, Rosini ha citato l’implementazione di chatbot e strumenti digitali per facilitare l’accesso alle informazioni. Questi strumenti non solo migliorano l’esperienza del cliente, ma alleggeriscono anche il carico di lavoro dei dipendenti, permettendo loro di concentrarsi su attività che richiedono un valore aggiunto. “Ci stiamo focalizzando sull’automazione dei nostri processi core”, ha spiegato, evidenziando come l’IA possa contribuire a ottimizzare anche le operazioni logistiche.
L’IA nella logistica e nei processi amministrativi
Un esempio significativo è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore della logistica e dei trasporti. Poste Italiane gestisce una delle reti più vaste e complesse del Paese, e l’adozione di tecnologie avanzate è fondamentale per garantire efficienza e qualità. Rosini ha menzionato la partnership con Amazon, una collaborazione strategica che evidenzia come l’IA possa migliorare non solo le operazioni interne, ma anche il servizio offerto ai cittadini.
Inoltre, l’adozione dell’IA non si limita al solo miglioramento del servizio al cliente, ma si estende anche a processi amministrativi e di back office. “Stiamo cercando di ampliare l’utilizzo dell’IA anche in queste aree per ridurre attività a basso valore aggiunto”, ha sottolineato Rosini. Questo approccio non implica la sostituzione dei lavoratori, ma piuttosto un potenziamento delle loro capacità e una riorganizzazione delle mansioni, liberando tempo e risorse per attività più strategiche.
Il messaggio di Rosini è chiaro: l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi, ma deve essere implementata con una visione umanistica. La tecnologia deve fungere da supporto per i lavoratori, non da sostituto. In un contesto in cui l’innovazione è fondamentale per rimanere competitivi, Poste Italiane si impegna a garantire che i propri dipendenti siano al centro del cambiamento.
Questo approccio “human first” è non solo una strategia aziendale, ma un vero e proprio imperativo morale per un’azienda che si propone di essere un faro di innovazione e responsabilità sociale nel panorama italiano. La sfida dell’integrazione dell’intelligenza artificiale è quindi affrontata non solo come un’opportunità di crescita, ma come un passo verso un futuro in cui tecnologia e umanità possano coesistere e prosperare insieme.