Il Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), ha recentemente partecipato alla maratona digitale Digithon 2025, un evento che si svolge a Bisceglie, in Puglia, dedicato all’innovazione digitale. Il tema centrale di quest’anno è “Intelligenza Artificiale: restiamo umani”. Durante il suo intervento, Zuppi ha messo in risalto le sfide etiche e sociali legate all’uso dell’intelligenza artificiale, evidenziando l’importanza di stabilire regole chiare per il suo utilizzo.
Il paradosso dell’intelligenza artificiale
Zuppi ha aperto il suo discorso con una riflessione profonda: “Più la macchina imita l’umano, più l’umano rischia di smarrirsi.” Questa affermazione sottolinea la necessità di una riflessione critica sull’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società. Ha espresso preoccupazione riguardo all’assenza di un’etica solida in questo campo, suggerendo che gli interessi economici spesso prevalgono su considerazioni etiche. “La mia paura è che l’etica dell’intelligenza artificiale non esista. Dobbiamo preoccuparci che per chi la detiene, trattandosi di interessi economici impressionanti, l’etica viene dopo,” ha affermato.
L’importanza delle relazioni umane
Nonostante le potenzialità straordinarie dell’intelligenza artificiale, Zuppi ha insistito affinché questa tecnologia non diventi un padrone dell’umanità. Ha affermato: “L’importante è che lo strumento non diventi mai il nostro padrone. Sì a crescere l’intelligenza artificiale, ma deve crescere anche la rete vera di rapporti tra noi, con al centro la persona.” Questo richiamo alla centralità dell’essere umano è particolarmente rilevante in un’epoca in cui la tecnologia sembra spesso disumanizzare le interazioni sociali.
Opportunità e responsabilità
Zuppi ha anche messo in evidenza le enormi opportunità che l’intelligenza artificiale può offrire, come:
- Conservazione della biodiversità
- Riduzione degli sprechi
- Ottimizzazione dell’uso dell’energia
“Può contribuire alla salvaguardia ambientale del pianeta e se non lo fa è molto preoccupante,” ha avvertito, richiamando l’attenzione sulla necessità di un approccio sostenibile e rispettoso nei confronti dell’ambiente.
Inoltre, ha sottolineato l’importanza di avere contatti reali tra le persone, evidenziando che il numero di follower sui social media non equivale a vere amicizie. “La persona è corpo, concretezza,” ha affermato, richiamando l’attenzione sulla necessità di relazioni autentiche e significative.
Giustizia sociale e disuguaglianze
Zuppi ha anche affrontato il tema della giustizia internazionale, avvertendo che “la giustizia rischia di essere messa in sonno, perché si fa la giustizia per vie brevi, perché vince il più forte: ti uccido.” Questa riflessione si inserisce in un contesto globale segnato da conflitti e violenze. Ha riportato l’attenzione sull’importanza di un dialogo costruttivo e della protezione dei diritti umani, sottolineando che “l’Europa è una delle poche zone al mondo dove la persona ancora vale e viene rispettata.”
In Italia, Zuppi ha evidenziato un preoccupante aumento delle disuguaglianze sociali. “Sono diventate croniche. Le persone che si rivolgono alla Caritas sono sempre più le stesse e con esse anche i loro figli,” ha affermato, sottolineando l’urgenza di affrontare le disuguaglianze sociali ed economiche.
Il messaggio di Zuppi a Digithon è chiaro: è fondamentale unire tecnologia e umanità, stabilendo regole etiche nel campo dell’intelligenza artificiale e lavorando per un futuro in cui il progresso tecnologico non comprometta il valore della vita umana e delle relazioni interpersonali. La sfida per la società contemporanea è quella di trovare un equilibrio che permetta di sfruttare appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale, senza perdere di vista la centralità dell’essere umano e la necessità di una giustizia sociale equa e inclusiva.