Il settore del legno sta attraversando un periodo di sfide senza precedenti, come evidenziato da Piermaria Corona, direttore del Centro di ricerca Foreste e Legno del Crea, durante il convegno “Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali”, tenutosi a Mantova. Questo evento, organizzato da Rilegno e Conlegno, ha messo in luce le interconnessioni tra la situazione ambientale, le dinamiche geopolitiche e la disponibilità di legno, un tema cruciale per un paese come l’Italia, fortemente legato alle risorse naturali.
Impatti delle recenti crisi sulla disponibilità di legno
Secondo Corona, la disponibilità di legno è stata significativamente influenzata da eventi recenti, come la tempesta Vaia, la guerra in Ucraina e le sanzioni imposte a Russia e Bielorussia. Questi fattori hanno avuto ripercussioni dirette sul mercato del legno europeo, alterando sia la disponibilità della materia prima che i prezzi. In particolare, la guerra in Ucraina ha reso difficile il rifornimento delle filiere produttive italiane, complicando ulteriormente l’accesso a molte risorse.
La necessità di un incremento della produzione di legno
L’analisi di Corona sottolinea l’urgenza di incrementare i volumi di produzione di legno a livello europeo. Tuttavia, il settore forestale è caratterizzato da cicli di crescita lunghi e complessi. Gli investimenti necessari per aumentare la produzione richiedono tempo, e non possono portare risultati immediati. Come ha spiegato Corona, “il settore forestale ha tempi particolarmente lunghi legati ai cicli naturali di crescita degli alberi”. Questo evidenzia l’importanza di una pianificazione a lungo termine per migliorare l’autosufficienza del Paese in termini di approvvigionamento di legno.
Gestione delle risorse boschive in Italia
Attualmente, si stima che l’Italia utilizzi solo tra il 20 e il 40% dell’accrescimento naturale delle proprie foreste. Negli ultimi cento anni, i boschi italiani hanno visto un significativo incremento di qualità ambientale e una quasi raddoppiata superficie forestale. Tuttavia, l’Italia necessita di oltre 50 milioni di metri cubi di legno all’anno per soddisfare le esigenze di tutte le sue filiere produttive. È interessante notare che circa il 70% del legno utilizzato in Italia proviene da fonti bioenergetiche, riflettendo una crescente attenzione verso le pratiche di sostenibilità e l’economia circolare.
Un altro aspetto critico è rappresentato dalla tempesta Vaia, che ha immettere sul mercato un’enorme quantità di legno danneggiato, creando problematiche per la filiera. Questo evento ha anche accelerato l’attacco di insetti parassiti, come gli scolitidi, che possono compromettere ulteriormente le risorse forestali. Come ha commentato Corona, “l’effetto è stato di molto superiore a quello che ci si aspettava”, evidenziando l’importanza di una gestione forestale attenta e proattiva.
In conclusione, il convegno di Mantova ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra esperti, operatori del settore e decisori politici. Le discussioni hanno evidenziato la necessità di una maggiore sinergia tra le varie filiere produttive e l’importanza di investire in innovazione e ricerca. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile affrontare le sfide attuali e garantire un futuro sostenibile per il settore del legno in Italia. Con una pianificazione adeguata e un impegno condiviso, è possibile trasformare le sfide attuali in opportunità per un futuro più sostenibile e resiliente.