Il mondo della scuola in Italia sta vivendo un periodo di cambiamento significativo, soprattutto per il corpo docente. Con il recente rapporto dell’OCSE “Education at a glance 2024”, è emerso che l’Italia ha il corpo docente più anziano dell’area OCSE, con il 53% degli insegnanti che ha più di 50 anni, rispetto alla media globale del 37%. Questo dato non è solo un indicatore demografico, ma rappresenta anche le sfide e le opportunità per gli insegnanti che si avvicinano al pensionamento. Andrea Martelli, fondatore e amministratore di MiaPensione, offre preziosi consigli su come gestire al meglio questa transizione.
comprendere il sistema pensionistico
Martelli sottolinea l’importanza di comprendere il sistema pensionistico specifico per il mondo della scuola. “Le modalità e le tempistiche del pensionamento sono uniche”, afferma, “e una pianificazione anticipata può influenzare significativamente l’importo dell’assegno pensionistico”. Per gli insegnanti che desiderano andare in pensione dal 1° settembre 2026, è cruciale presentare sia la domanda di cessazione dal servizio sia quella di pensione un anno prima, quindi entro la metà di ottobre 2025. Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) pubblica ogni fine settembre una circolare con le scadenze ufficiali.
Per i dirigenti scolastici, il termine di presentazione delle domande potrebbe essere anticipato al 28 febbraio 2026. L’unico modo per inviare la richiesta è attraverso il portale Polis-Istanze Online, utilizzando il sistema di identità digitale SPID. È fondamentale rispettare le scadenze ministeriali per evitare complicazioni.
requisiti e calcolo della pensione
Martelli chiarisce che i requisiti anagrafici e contributivi non devono essere maturati entro il 31 agosto 2026, ma piuttosto entro il 31 dicembre 2026. Questo aspetto è cruciale, poiché la maggior parte degli insegnanti ha come unica data per accedere alla pensione il primo di settembre. È consigliabile barrare la casella nella domanda di cessazione che consente di rimanere in servizio nel caso in cui la posizione contributiva non sia idonea per il pensionamento.
Il calcolo della pensione per un insegnante può risultare complesso, specialmente per chi ha periodi di lavoro part-time, esperienze in scuole paritarie o all’estero, o ha avuto interruzioni per congedi, malattia o maternità. Martelli raccomanda di controllare in anticipo il proprio estratto conto contributivo per verificare eventuali lacune, poiché “disallineamenti devono essere corretti tempestivamente per garantire un pensionamento senza intoppi”.
opzioni di pensionamento
La Legge di Bilancio 2025 ha abolito il pensionamento d’ufficio a 65 anni, rendendo la scelta di quando andare in pensione una strategia economica fondamentale. Anticipare il pensionamento può comportare un assegno più basso, ma consente di godere di più tempo libero. Al contrario, ritardare il pensionamento può portare a un assegno più alto.
Per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2025, gli insegnanti devono avere 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati. La pensione può essere attribuita “d’ufficio” se il requisito anagrafico è raggiunto entro il 31 agosto 2025, oppure “su domanda” se si compie entro il 31 dicembre 2025. In alternativa, la pensione anticipata consente di ritirarsi prima dei 67 anni, a condizione di avere maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Tra le opzioni disponibili, l’Opzione Donna consente alle lavoratrici con 35 anni di contributi di andare in pensione anticipatamente, a patto di avere 61 anni senza figli, 60 anni con un figlio e 59 anni con due o più figli. Inoltre, l’Ape sociale è un’indennità mensile per i lavoratori che svolgono lavori gravosi, come quelli degli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria, accessibile a chi ha almeno 63 anni e 5 mesi di età e 30 o 36 anni di contributi versati.
Infine, Martelli avverte che chi quest’anno non ha ancora maturato i requisiti per presentare la domanda di cessazione e pensionamento potrebbe trovare nuove opportunità nella Legge di Bilancio prevista per il 31 dicembre 2025. È fondamentale monitorare la propria posizione contributiva per cogliere tempestivamente eventuali finestre e deroghe. Conoscere e pianificare la propria posizione previdenziale permette di affrontare al meglio questa fase della vita, trasformando il passaggio verso la pensione in un’opportunità per una vita più serena e soddisfacente.