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Lavoro, un settembre drammatico: 21 vittime e Roma in testa alla triste classifica del 2025

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Lavoro, un settembre drammatico: 21 vittime e Roma in testa alla triste classifica del 2025
Lavoro, un settembre drammatico: 21 vittime e Roma in testa alla triste classifica del 2025
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Il drammatico bilancio degli incidenti sul lavoro in Italia continua a crescere, sollevando un urgente dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Piero Santonastaso, giornalista e curatore del progetto “Morti di lavoro”, ha espresso la sua preoccupazione dopo la notizia delle quattro vittime registrate in un solo giorno, che portano a 21 il numero di morti sul lavoro solo nel mese di settembre. Santonastaso ha sottolineato come la Capitale si confermi, anche nel 2025, la provincia italiana con il maggior numero di incidenti mortali, un dato allarmante che richiede attenzione e azioni concrete.

Aumento delle vittime e ripresa delle attività

L’aumento delle vittime sul lavoro è un fenomeno preoccupante, specialmente alla luce della ripresa delle attività lavorative dopo il periodo estivo. “Fino a ieri avevamo avuto 17 morti sul lavoro a settembre, con una media quotidiana di 2,4”, ha spiegato Santonastaso. Questi numeri, sebbene leggermente inferiori alla media nazionale di tre morti al giorno, non possono essere sottovalutati. La situazione è ulteriormente deteriorata con i recenti decessi, evidenziando un trend che sembra destinato a continuare man mano che le attività lavorative riprendono a pieno ritmo.

Il progetto “Morti di lavoro”

Il progetto “Morti di lavoro”, avviato inizialmente su Facebook e ampliato su Instagram, si propone di fornire una visione più ampia e dettagliata del fenomeno degli incidenti sul lavoro, andando oltre i dati ufficiali forniti dall’INAIL. Santonastaso utilizza criteri diversi da quelli dell’ente assicurativo, che si basa su denunce formali e statistiche mensili, spesso con un mese di ritardo. È importante notare che un quinto della platea dei lavoratori italiani non è coperto dalle statistiche INAIL, ponendo l’accento su categorie di lavoratori, come i vigili del fuoco, che non rientrano nell’assicurazione INAIL e quindi non vengono contabilizzati nei dati ufficiali.

La situazione critica a Roma

La questione della sicurezza sul lavoro è diventata sempre più urgente. Con 37 vittime nel 2025, Roma si posiziona al primo posto in Italia per incidenti mortali sul lavoro, seguita da Napoli con 32 e Brescia con 24. Questi numeri non solo evidenziano un problema locale, ma pongono interrogativi sul sistema di sicurezza lavorativa a livello nazionale. La concentrazione di incidenti mortali in alcune province, come Roma, richiede un’analisi approfondita delle cause sottostanti, che potrebbero includere:

  1. Pressione economica
  2. Mancanza di formazione
  3. Scarsa attuazione delle norme di sicurezza

Le aziende devono essere incoraggiate a investire nella formazione dei dipendenti riguardo alla sicurezza sul lavoro e a garantire condizioni lavorative adeguate. È fondamentale che i lavoratori siano consapevoli dei rischi e delle misure di sicurezza necessarie per proteggere la propria vita e quella dei colleghi.

Il progetto “Morti di lavoro” di Santonastaso ha il merito di mettere in luce una realtà spesso trascurata e di invitare a una riflessione collettiva su un tema di fondamentale importanza. L’attenzione pubblica e la sensibilizzazione su questo argomento sono cruciali per ridurre il numero di incidenti e promuovere una cultura della sicurezza che salvaguardi la vita di chi lavora. In un momento in cui la ripresa economica è fondamentale, non possiamo permettere che il costo sia la vita dei lavoratori.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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