Il mercato del vino italiano si trova ad affrontare sfide significative, specialmente dopo l’introduzione di dazi del 15% sui vini e superalcolici europei negli Stati Uniti. Giovanni Martellozzo, chief financial officer di Bellussi, un’azienda che rappresenta l’eccellenza dei prosecchi e spumanti italiani, ha commentato la situazione in un’intervista. Martellozzo ha dichiarato che, sebbene il dazio sia considerevole, la possibilità che gli americani rinuncino al prosecco per pochi dollari in più sia piuttosto remota.
“Attualmente, una bottiglia di prosecco costa in media 15 dollari negli Stati Uniti,” ha spiegato Martellozzo. “Non credo che questo incremento di prezzo possa scoraggiare gli americani dall’acquistarlo.” Tuttavia, ha sottolineato che l’incertezza che ha caratterizzato questi mesi ha avuto un impatto negativo sul mercato, generando preoccupazione tra i produttori.
Bellussi e la sua storia
Bellussi, parte di un gruppo che include anche l’azienda di Brunello di Montalcino Belpoggio, è una realtà vitivinicola storica che rappresenta la quarta generazione di imprenditori nella famiglia Martellozzo. Con una produzione di circa 2 milioni di bottiglie all’anno, Bellussi si specializza nel Prosecco Docg di Valdobbiadene e offre un catalogo di 25 prodotti, tra cui altri spumanti. D’altra parte, la produzione di Brunello di Montalcino è più contenuta, con soli 30.000 bottiglie provenienti da 5 ettari di vigneti, ma rappresenta un importante biglietto da visita sui mercati internazionali.
Martellozzo ha spiegato che Bellussi è un’azienda principalmente domestica, con il 65-70% del fatturato realizzato in Italia. Gli Stati Uniti, però, rappresentano il primo mercato estero per l’azienda. “Bellussi funge anche da hub logistico per Belpoggio,” ha aggiunto, evidenziando l’importanza della strategia commerciale nei mercati esteri.
Le aspettative dei viticoltori italiani
Le aspettative dei viticoltori italiani erano alte fino alla fine, in attesa di un’esenzione dai dazi. Ora che la situazione è più chiara, Martellozzo vede l’opportunità di sviluppare una strategia solida che coinvolga produttori, importatori e rivenditori. “L’incertezza ha portato solo danni,” ha sottolineato, evidenziando la necessità di una pianificazione strategica in un contesto economico così volatile.
Inoltre, Martellozzo ha avvertito che i dazi non hanno solo influenzato le relazioni economiche con gli Stati Uniti, ma hanno anche creato instabilità in altri mercati. Un esempio è l’Australia, dove la fluttuazione del dollaro australiano ha portato gli importatori a posticipare gli ordini, temendo di pagare di più a causa della svalutazione della loro valuta rispetto all’euro.
La crisi del vino e le nuove sfide
Il settore vinicolo, secondo Martellozzo, sta attraversando un periodo di crisi. I consumi sono in calo a causa di un cambiamento negli stili di vita, con i giovani che mostrano un crescente disinteresse verso il vino. “Attualmente, in Italia abbiamo in giacenza un’intera vendemmia di vino,” ha osservato. Questo scenario suggerisce la necessità di una risposta da parte del Governo e dell’Unione Europea, che dovrebbero promuovere la cultura del consumo di vino piuttosto che demonizzarla.
Martellozzo ha condiviso la sua preoccupazione per la crescente percezione negativa del vino, sostenendo che questa tendenza mette a rischio non solo le vendite, ma l’intero settore vitivinicolo. La crisi del vino è aggravata dalla competizione di bevande alternative, come birre artigianali e cocktail, che stanno guadagnando popolarità tra le nuove generazioni.
In questo contesto di incertezze e sfide, Martellozzo rimane fiducioso sulla resilienza del prosecco e sulla capacità dei produttori italiani di adattarsi alle nuove condizioni di mercato. “Il nostro prosecco ha una reputazione consolidata e una qualità invidiabile,” ha affermato, sottolineando che la passione e l’artigianalità che caratterizzano la produzione vinicola italiana possono fare la differenza.
Le strategie di marketing e distribuzione saranno cruciali per affrontare i dazi e la crescente concorrenza. “Dobbiamo lavorare insieme come settore per trovare soluzioni innovative e rafforzare la nostra presenza sui mercati internazionali,” ha concluso Martellozzo, mettendo in evidenza l’importanza della cooperazione tra produttori e distributori per garantire un futuro prospero al prosecco e ai vini italiani.
In sintesi, la situazione attuale rappresenta una sfida ma anche un’opportunità per il settore vitivinicolo italiano, che deve confrontarsi con le nuove condizioni del mercato globale e le preferenze in evoluzione dei consumatori.