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Dazi sul prosciutto San Daniele: Cichetti chiede chiarezza e affronta il 15% netto

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Dazi sul prosciutto San Daniele: Cichetti chiede chiarezza e affronta il 15% netto
Dazi sul prosciutto San Daniele: Cichetti chiede chiarezza e affronta il 15% netto
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Il tema dei dazi è tornato al centro del dibattito, con potenziali ripercussioni significative per il settore agroalimentare italiano, in particolare per prodotti di eccellenza come il Prosciutto di San Daniele. In un’intervista rilasciata ad Adnkronos/Labitalia, Mario Emilio Cichetti, direttore generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, ha condiviso le sue preoccupazioni e le sue speranze riguardo all’intesa sui dazi al 15% sui prodotti europei, recentemente raggiunta tra Stati Uniti e Unione Europea.

l’incertezza attuale sui dazi

Cichetti ha sottolineato l’incertezza che circonda la situazione attuale. “In questo momento non c’è certezza, non ci sono elementi chiari”, ha affermato, evidenziando che le dichiarazioni politiche, prive di un testo tecnico ufficiale, non permettono di trarre conclusioni definitive. “Potrebbe essere una cosa negativa come positiva”, ha aggiunto, rimarcando che è fondamentale avere una visione chiara prima di esprimere un giudizio.

La questione dei dazi risulta delicata in un contesto di relazioni storiche tra Stati Uniti ed Europa. Cichetti ha osservato che non è positivo che in un rapporto consolidato come quello tra queste due entità si verifichino tensioni commerciali. “Sicuramente se il dazio fosse effettivamente al 15% netto, non sommato a dazi precedenti, potrebbe essere nel nostro caso un dazio fastidioso ma non drammatico”, ha spiegato, aggiungendo che sarebbe auspicabile esplorare la possibilità di esenzioni per alcuni prodotti.

l’importanza del settore agroalimentare

Il direttore del Consorzio ha messo in evidenza l’importanza del settore agroalimentare italiano nell’economia, sottolineando che “il sistema produttivo italiano è votato alle esportazioni”. In particolare, ha evidenziato come i prodotti tipici, tra cui il Prosciutto di San Daniele, rappresentino un patrimonio culturale e gastronomico che merita protezione e sostegno. Gli Stati Uniti, in questo contesto, rappresentano un mercato cruciale, essendo nel 2024 il primo paese di esportazione extra-Ue per il prosciutto italiano.

Cichetti ha fatto un bilancio sull’andamento delle esportazioni, nonostante i recenti eventi. “Noi nel Paese abbiamo ancora una quota di export abbastanza limitata, 19-20%, ma gli Stati Uniti sono stati il primo paese di esportazione extra-Ue nel 2024”, ha detto, evidenziando come circa 100.000 prosciutti siano stati esportati negli Stati Uniti sui 450.000-480.000 esportati annualmente. Questo dato conferma l’importanza strategica di questo mercato per il Prosciutto di San Daniele e per l’intero comparto agroalimentare italiano.

le prospettive future

Cichetti ha notato che l’incertezza dei dazi provvisori, fissati al 10% per alcuni mesi, non ha avuto un impatto negativo significativo sulle esportazioni. “In verità, è stata neutra, per fortuna”, ha affermato, evidenziando come la forte presenza di prosciutti crudi italiani sul mercato statunitense, sia Dop che non Dop, abbia contribuito a mantenere una certa stabilità. Questo posizionamento consolidato nel tempo ha permesso un drenaggio degli effetti negativi dei dazi, limitando le ripercussioni sul mercato.

Tuttavia, Cichetti ha messo in guardia anche sulle conseguenze future. Se da un lato il mercato ha reagito bene, dall’altro ci sono preoccupazioni per la redditività. “Il dazio si è drenato, è quindi arrivato con un effetto limitato sul mercato, che da un punto di vista è un bene, da un altro è un male perché ovviamente in prospettiva si creano difficoltà sulla redditività”, ha spiegato, evidenziando la necessità di un’adeguata strategia per affrontare eventuali sfide economiche.

In questo contesto, Cichetti ha ribadito l’importanza di un sostegno concreto da parte delle istituzioni per le imprese del settore. “Speriamo che nel dettaglio della trattativa ci sia una visione di riguardo per il sistema agroalimentare italiano, in particolare per i prodotti a indicazione geografica come il San Daniele”, ha affermato. L’auspicio è che possano essere messi in campo aiuti e interventi per agevolare le aziende colpite dai dazi, in modo da garantire la loro competitività sui mercati internazionali.

La situazione attuale richiede quindi un monitoraggio attento e una strategia ben definita, affinché il patrimonio gastronomico italiano possa continuare a essere valorizzato e protetto. Il Prosciutto di San Daniele, simbolo di qualità e tradizione, rappresenta non solo un prodotto alimentare ma un vero e proprio ambasciatore della cultura italiana nel mondo, e le sfide attuali dovranno essere affrontate con determinazione e lungimiranza.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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