Nell’ambito delle riforme contrattuali nel settore pubblico, Cida Fp e Cida Fc hanno recentemente firmato l’ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2022-2024 per la dirigenza e i professionisti delle Funzioni Centrali. Questa decisione è stata presa con un forte senso di responsabilità istituzionale e con l’obiettivo di avviare una nuova stagione contrattuale che si estende fino al 2027. La firma, pur con alcune remore e perplessità, rappresenta un passo significativo verso il miglioramento delle condizioni lavorative nel settore pubblico.
il valore del rinnovo contrattuale
Roberto Caruso, presidente di Fp Cida, ha sottolineato che questo contratto è visto come un “passaggio a qualcosa di necessariamente migliore”. Durante il tavolo di discussione con l’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), Caruso ha evidenziato le sfide e le difficoltà di contrattare in un periodo in cui il triennio è già scaduto e le risorse sono già state in gran parte erogate. La preoccupazione principale è quella di trovare un equilibrio tra le richieste legittime delle organizzazioni rappresentative e i vincoli sempre più stringenti imposti dalla legislazione e dalla Ragioneria Generale dello Stato.
Stefano Di Leo, presidente di Cida Fc, ha aggiunto che la presenza delle due organizzazioni al tavolo di trattativa è stata guidata dalla domanda fondamentale riguardante il significato di contrattare a un triennio scaduto. Di Leo ha messo in evidenza l’importanza di agire rapidamente, affermando che la nuova stagione contrattuale deve essere affrontata senza ritardi e senza alibi. “L’obiettivo è di avviare formalmente la sfida per un contratto 2025-2027 che rispecchi le aspettative e le competenze della dirigenza pubblica italiana”, ha dichiarato Caruso.
modifiche significative per il settore pubblico
Nonostante le difficoltà, il rinnovo del contratto presenta alcune modifiche significative che, seppur parziali, rappresentano miglioramenti. Ecco alcuni punti chiave:
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Relazioni sindacali: È stato rafforzato il ruolo dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione, che dovrà essere convocato almeno due volte l’anno. Inoltre, le organizzazioni sindacali potranno richiedere una convocazione straordinaria, aumentando così la possibilità di dialogo e confronto.
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Trattamento economico: Uno dei punti chiave è la salvaguardia dell’aumento del 15% della retribuzione di risultato per le strutture organizzative complesse. Tuttavia, è stata ridotta l’entità della maggiorazione dei premi di risultato per le performance eccellenti, in un tentativo di garantire equità tra i professionisti.
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Indennità di trasferta: Le indennità di trasferta per i professionisti ex Epne, ferme da ben 25 anni, sono state aggiornate per avvicinarsi a quelle dei dirigenti. Per i professionisti dell’Enac è stata prevista la possibilità di aumentare del 20% l’indennità oraria di trasferta.
sfide future e opportunità
Un altro tema affrontato è la parziale riduzione della forbice retributiva tra il primo e il secondo livello per i professionisti, anche se questo resta insufficiente per attrarre nuovi talenti nel ruolo professionale pubblico. Infatti, la questione della competitività del settore pubblico rispetto al settore privato rimane cruciale, considerando che molte professioni altamente qualificate tendono a scegliere opportunità nel privato per via di retribuzioni più elevate e migliori condizioni di lavoro.
Dal punto di vista degli istituti giuridici, è stata riconosciuta la funzione di affiancamento (mentoring) come attività valutabile ai fini della performance, un passo importante per valorizzare la crescita professionale all’interno della pubblica amministrazione. Inoltre, è stato introdotto l’obbligo di maggiore trasparenza e motivazione per gli incarichi dirigenziali, contribuendo così a una maggiore responsabilità e accountability nel settore.
Infine, un aspetto significativo riguarda il welfare: è stata prevista la possibilità di destinare parte dell’incremento del fondo a finanziare iniziative di welfare. Questo rappresenta un passo importante per migliorare il benessere dei lavoratori pubblici, riconoscendo l’importanza di un ambiente di lavoro sano e sostenibile.
In sintesi, la firma dell’ipotesi di rinnovo del CCNL 2022-2024 per la dirigenza e i professionisti delle Funzioni Centrali segna un momento cruciale per il settore pubblico italiano. Sebbene ci siano ancora molte sfide da affrontare, l’impegno di Cida Fp e Cida Fc di lavorare per un contratto 2025-2027 che soddisfi le aspettative dei professionisti e rispetti le necessità di una pubblica amministrazione moderna e efficiente è un passo avanti significativo. La strada è lunga, ma le basi per un cambiamento positivo sono state gettate.