Nell’attuale panorama del design e dell’architettura, sempre più professionisti e studiosi si trovano a confrontarsi con la sfida di integrare sostenibilità, cultura locale e innovazione. Questo approccio si rivela cruciale non solo per rispondere alle necessità ambientali, ma anche per preservare la memoria dei luoghi e rafforzare le identità locali. In questo contesto si inseriscono le pratiche progettuali di due figure emblematiche del Made in Italy: Bepi Povia e Nicola De Pellegrini, i cui lavori dimostrano come storia e innovazione possano coesistere in armonia.
L’approccio di bepi povia: roots design
Bepi Povia, designer affermato, ha sviluppato il concetto di ‘roots design’, un approccio che si radica profondamente nella relazione tra agricoltura e architettura. “Il mio legame con l’agricoltura, in particolare con la viticoltura, è alla base dei miei progetti di recupero di antichi Trulli e Masserie,” afferma Povia. Queste strutture storiche, nate per sostenere le attività agricole, si trasformano oggi in luoghi di esperienza autentica per i visitatori, mantenendo viva la memoria del passato agricolo e del contesto storico in cui sono state costruite. La sua filosofia progettuale mira a integrare le conoscenze locali, l’uso di materiali tipici e il recupero delle tecniche costruttive tradizionali, con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio culturale e promuovere un’architettura sostenibile.
Un esempio emblematico di questo approccio è il recupero della Masseria AuraTerrae, un intervento che ha saputo combinare sostenibilità ambientale, sociale e culturale. Qui, Povia ha utilizzato materiali locali e tecniche tradizionali per ridurre l’impatto ecologico, implementando anche soluzioni innovative come:
- Sistemi di riutilizzo delle acque piovane
- Energie rinnovabili
Ogni spazio della Masseria racconta una storia, preservando elementi storici originali e creando un ambiente che invita a una fruizione consapevole e rispettosa della cultura pugliese.
L’armonia con il paesaggio di nicola de pellegrini
Parallelamente, Nicola De Pellegrini, architetto e fondatore dello studio Anidride Design, si distingue per il suo impegno nell’architettura sostenibile, soprattutto in contesti montani. La sua filosofia progettuale si basa sull’ascolto e sull’osservazione del paesaggio, con l’obiettivo di integrare le strutture artificiali nell’ambiente naturale, minimizzando l’impatto ecologico. “Progettare in contesti naturali rappresenta sempre una sfida e una responsabilità,” dichiara De Pellegrini. “L’architettura non deve sovrapporsi al paesaggio, ma nascere da esso.”
Un esempio significativo del lavoro di De Pellegrini è la riqualificazione della Malga sul Monte Framont, dove la nuova architettura è stata concepita per confondersi con il paesaggio circostante. L’uso di rivestimenti in legno di larice non trattato e un tetto verde che richiama le forme del terreno dimostrano come la progettazione possa essere in armonia con l’ambiente.
Un futuro sostenibile: il design come benessere
Nel progetto della sede di Blackfin, certificato CasaClima Work&Life, De Pellegrini ha ulteriormente coniugato sostenibilità ambientale e benessere degli utenti. “L’architettura deve farsi carico del benessere psico-fisico delle persone,” sottolinea, evidenziando l’importanza di creare spazi sani, luminosi ed efficienti. Ogni aspetto progettuale è guidato dalla volontà di ridurre l’impatto energetico e di promuovere una relazione positiva con l’ambiente.
Per Anidride Design, progettare significa “disegnare benessere,” stabilendo relazioni virtuose tra natura, architettura e comunità. Questo approccio deriva da un profondo senso di responsabilità verso il paesaggio e si traduce in edifici che non solo rispettano il luogo in cui sorgono, ma migliorano anche la qualità della vita di chi li abita.
La visione di Povia e De Pellegrini rappresenta una risposta concreta alle sfide contemporanee del design, dove il Made in Italy si fa portavoce di un ritorno alle radici. La sostenibilità, il rispetto per il paesaggio e la valorizzazione della cultura locale diventano così pilastri fondamentali per una progettazione che guarda al futuro con consapevolezza e rispetto. In un mondo in cui la frenesia del progresso rischia di farci perdere il senso del luogo, questi designer ci ricordano l’importanza di un approccio che celebra la bellezza del passato e si proietta verso un futuro sostenibile e integrato.