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Castello di San Vigilio: il tunnel segreto che collegava le mura al Forte di San Marco

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Sotto le mura antiche di Bergamo si nasconde un passaggio sotterraneo reale, scavato nella roccia viva e rimasto chiuso per secoli. Un tunnel segreto che un tempo univa il Castello di San Vigilio al vicino Forte di San Marco, percorso solo da soldati e messaggeri in tempo di guerra. Oggi, quel camminamento esiste ancora e non è leggenda: può essere visitato, ma solo in rare occasioni e con prenotazione obbligatoria.

Un castello sopra la città

Il Castello di San Vigilio si trova sul colle omonimo, il punto più alto che domina la città di Bergamo. Chi arriva fin lassù si trova davanti a una costruzione imponente, fatta di mura spesse, torri cilindriche e resti di bastioni. Non tutti sanno però che sotto quel castello esiste un percorso sotterraneo lungo e tortuoso, scavato secoli fa per unire strategicamente due punti vitali della difesa cittadina. Un vero e proprio tunnel nella roccia che serviva a proteggere i movimenti tra il castello e il sistema di fortificazioni più ampio.

Il tunnel scavato nella roccia

Il tunnel collega il castello al Forte di San Marco, nascosto tra le pieghe delle Mura Veneziane. È stato utilizzato nei secoli passati per spostare uomini e armi lontano da occhi nemici. Il passaggio è largo quanto basta per il transito di una persona, in alcuni punti umido e stretto, in altri più ampio e sorretto da archi in pietra. Per molto tempo è rimasto dimenticato, fino a quando non è stato esplorato nuovamente da gruppi locali appassionati di speleologia. Oggi è stato in parte restaurato, reso sicuro, ma non è aperto al pubblico tutti i giorni. Solo alcune visite guidate su richiesta permettono di percorrerlo.

Un’esperienza unica nel sottosuolo di Bergamo

Visitare il tunnel segreto del Castello di San Vigilio significa attraversare secoli di storia camminando sotto terra, tra pareti che ancora portano i segni del passato. Non si tratta di una semplice passeggiata turistica, ma di un’esperienza immersiva. Il silenzio, la penombra, l’umidità dell’aria, tutto contribuisce a dare la sensazione di essere entrati in un luogo rimasto intatto. Le visite non sono sempre disponibili, servono prenotazioni anticipate e avvengono solo in certi periodi dell’anno, spesso accompagnate da guide esperte che raccontano dettagli poco noti anche ai bergamaschi.

Perché è ancora un segreto

Il tunnel è reale, ma non pubblicizzato in modo massiccio. Questo lo rende ancora più affascinante. Non è raro che chi visita il Castello di San Vigilio non sappia nemmeno della sua esistenza. Alcuni lo scoprono per caso durante tour storici, altri lo cercano intenzionalmente dopo averne sentito parlare. La sua accessibilità limitata non è dovuta a mistero o superstizione, ma a ragioni legate alla sicurezza e alla necessità di conservarlo. È proprio questa esclusività a renderlo un tesoro nascosto della città.

Come arrivare al castello

Raggiungere il Castello di San Vigilio è semplice. Una funicolare panoramica parte da Città Alta e porta fino al colle, regalando una vista mozzafiato. Dalla stazione superiore bastano pochi passi a piedi per arrivare all’ingresso. Il castello è sempre visitabile gratuitamente, mentre per il tunnel bisogna informarsi in anticipo. Chi riesce a partecipare a una delle visite guidate ottiene accesso a un lato della città che in pochi conoscono: quello nascosto, difensivo, silenzioso. Un viaggio nella Bergamo sotterranea che lascia il segno.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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