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Il viaggio di Dedem: dalla prima cabina fototessera alla conquista della Borsa

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Il viaggio di Dedem: dalla prima cabina fototessera alla conquista della Borsa
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Dedem ha intrapreso un affascinante viaggio che l’ha portata a diventare un simbolo del made in Italy. Fondata nel 1962 a Roma, l’azienda ha recentemente fatto il suo debutto su Euronext Growth Milan, raccogliendo 10 milioni di euro e raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 38,5 milioni di euro, con un flottante del 25,98%. Questo traguardo non rappresenta solo un’importante tappa per Dedem, ma anche un riconoscimento del valore della sua storia e delle innovazioni che ha apportato nel corso degli anni.

Dalla cabina fototessera all’innovazione

L’idea di Dedem è emersa nel Dopoguerra, un periodo in cui l’Italia cercava di ricostruirsi. Alberto Rizzi, attuale amministratore delegato di Dedem, ha raccontato come la storia dell’azienda sia iniziata con un semplice “clic” di una cabina fototessera, un prodotto che ha rivoluzionato il modo in cui gli italiani si sono immortalati. Questa cabina, oggi considerata un antesignano del selfie, è stata il primo passo di un percorso di continua innovazione.

Oltre sei decenni dopo, Dedem ha ampliato il suo raggio d’azione con i seguenti sviluppi:

  1. Sistemi avanzati di identificazione personale
  2. Photo booth e kiddie rides
  3. Sale giochi a marchio Youngo

Le macchine Dedem sono presenti non solo in Italia, ma anche all’estero, con una significativa presenza in Spagna e Repubblica Ceca. Nel 2024, l’azienda prevede di generare ricavi per 113 milioni di euro, un chiaro segno della sua crescita costante rispetto agli 80 milioni di euro del 2019.

La quotazione in Borsa e la strategia futura

La recente quotazione in Borsa rappresenta un passo strategico per Dedem. Rizzi ha dichiarato: “Abbiamo immaginato questo momento da tempo”, sottolineando come la Borsa offra nuova visibilità e credibilità agli investitori. L’accesso a nuove risorse finanziarie è cruciale per sostenere la crescita dell’azienda, sia a livello nazionale che internazionale.

Guardando al futuro, Dedem ha in programma diversi progetti per il 2025, tra cui:

  • Rafforzare la presenza sui mercati esteri
  • Ampliare l’offerta di servizi tecnologici avanzati

Inoltre, l’azienda intende integrare soluzioni digitali nei propri dispositivi automatizzati, ponendo l’internazionalizzazione come uno dei pilastri della sua strategia a lungo termine.

Investire nelle persone e nell’innovazione tecnologica

Un aspetto fondamentale per Dedem è il mantenimento di un forte legame con i propri dipendenti. Rizzi ha evidenziato l’importanza di investire nella formazione, nel benessere e nella partecipazione attiva dei collaboratori. L’azienda si considera una grande squadra, riconoscendo che il successo dipende anche dal coinvolgimento e dalla motivazione dei suoi membri.

In un panorama tecnologico in continua evoluzione, Dedem guarda all’intelligenza artificiale come a una grande opportunità. Rizzi ha sottolineato l’importanza di gestirla con responsabilità. L’azienda sta sviluppando modelli di AI specializzati, come il sistema Dedem X, che utilizza l’intelligenza artificiale per ottimizzare il lavoro del call center, e Crane X, un sistema che analizza la disponibilità di prodotti nelle vending machine.

Il viaggio di Dedem, iniziato con una semplice cabina fototessera, è ora un esempio di come un’azienda possa evolversi e innovarsi nel tempo. Con uno sguardo proteso verso il futuro, Dedem si prepara ad affrontare nuove sfide e opportunità, consolidando il proprio ruolo nel panorama industriale e tecnologico italiano e internazionale.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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