La Settimana della Critica (SIC) della Mostra internazionale del Cinema di Venezia è tornata quest’anno per la sua 40/a edizione, dal 27 agosto al 6 settembre, portando con sé una selezione di opere che mettono in luce la vitalità del cinema italiano contemporaneo. In particolare, due film italiani emergenti, “Agon” di Giulio Bertelli e “Ore di Veglia” (Waking Hours) di Federico Cammarata e Filippo Foscarini, si contendono l’attenzione del pubblico e della critica. Queste opere prime non solo mostrano il talento dei cineasti, ma offrono anche una riflessione profonda su tematiche attuali e sociali.
Agon: una narrazione intrigante
“Agon” si distingue per la sua narrazione avvincente e per il modo in cui affronta tematiche di grande attualità. Coprodotto con Francia e Stati Uniti, il film vede nel cast attori come Yile Vianello, Alice Bellandi e Sofjia Zobina. La trama ruota attorno a tre atlete che si preparano per i fittizi Giochi Olimpici di Ludoj 2024, competendo in discipline come il tiro a segno, la scherma e il judo. Queste donne non sono solo atlete; sono rappresentazioni di un’epoca, immerse in un contesto politico, sociale e tecnologico complesso.
La regista Beatrice Fiorentino, nel suo videomessaggio di presentazione della SIC, sottolinea come il film presenti atmosfere vagamente distopiche, incorniciando i giochi olimpici in un contesto di gara senza spettatori. Questo approccio provoca una riflessione profonda sulle dinamiche di potere e sul valore dello sport in una società sempre più polarizzata.
Ore di veglia: un documentario toccante
Dall’altra parte, “Ore di Veglia” si presenta come un documentario immersivo e toccante. Ambientato ai margini di una foresta, il film si concentra su un clan di passeurs afghani, persone che si dedicano a traghettare migranti oltre il confine europeo. La presenza di un muro di metallo, simbolo tangibile della divisione e della crisi migratoria, fa da sfondo a una narrazione che esplora il tema dell’attesa e della speranza in un contesto di incertezza.
Fiorentino descrive il film come “un’opera rigorosa e immersiva che attraversa il margine e lo trasforma in visione”, mettendo in scena la frontiera come dispositivo di controllo e la notte come tempo di attesa.
Un importante palcoscenico per il cinema
La SIC non è solo un palcoscenico per le opere prime, ma anche un luogo di celebrazione e riflessione. Quest’anno, la manifestazione festeggia dieci anni della sezione competitiva per i cortometraggi Sic@sic, un’iniziativa che ha dato spazio a giovani talenti e ha contribuito a rinnovare il panorama cinematografico italiano.
In sintesi, i punti salienti della Settimana della Critica includono:
- Opere prime italiane come “Agon” e “Ore di Veglia” che affrontano tematiche sociali.
- La celebrazione di dieci anni della sezione Sic@sic, dedicata ai cortometraggi.
- Un focus sulla diversità e le esperienze umane nel panorama cinematografico.
La 40/a edizione della Settimana della Critica rappresenta un tributo al passato e un passo verso il futuro del cinema, un invito a esplorare nuove storie e a dare voce a diverse prospettive. In questo contesto, il lavoro di Bertelli, Cammarata e Foscarini rappresenta un esempio luminoso di come il cinema possa fungere da specchio di una società in cambiamento e da strumento di consapevolezza e riflessione.