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Pensioni 2024: 16,3 milioni di pensionati e una spesa record di 364 miliardi di euro

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Pensioni 2024: 16,3 milioni di pensionati e una spesa record di 364 miliardi di euro
Pensioni 2024: 16,3 milioni di pensionati e una spesa record di 364 miliardi di euro
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Il XXIV Rapporto annuale dell’INPS, pubblicato nell’ottobre 2023, offre un’analisi approfondita della situazione previdenziale in Italia per il 2024. Con un totale di circa 16,3 milioni di pensionati, di cui 15,7 milioni ricevono prestazioni direttamente dall’INPS, il rapporto evidenzia un’importante evoluzione nel panorama delle pensioni. Un dato significativo è che il 51% dei pensionati è rappresentato da donne, riflettendo i cambiamenti sociali e lavorativi degli ultimi decenni. La spesa pensionistica per il 2024 è stimata in 364 miliardi di euro, con 355 miliardi destinati alle pensioni erogate dall’INPS, mostrando una stabilità nella spesa nonostante le sfide economiche e demografiche.

Età di pensionamento e pensionamenti anticipati

Un aspetto rilevante emerso dal rapporto riguarda l’età effettiva di pensionamento. Nel triennio 2019-2021, l’età per il pensionamento anticipato è stata significativamente più alta, principalmente a causa dell’introduzione di Quota 100, che ha permesso a molti lavoratori di andare in pensione a 62 anni con un requisito contributivo di 38 anni. Tuttavia, con il progressivo esaurirsi di questa misura, si è registrato un ritorno ai livelli pre-Quota 100.

Inoltre, il rapporto segnala che la quota di pensionamenti anticipati sul totale ha subito una diminuzione, scendendo per la prima volta al di sotto del 50% nel 2024. Questo cambiamento suggerisce una modifica nelle scelte lavorative e nei programmi di pensionamento dei lavoratori italiani.

Prestazioni previdenziali e assistenziali

Le prestazioni previdenziali rappresentano il 92% del totale delle erogazioni, con un importo medio lordo mensile di circa 1.444 euro. Al contrario, le prestazioni assistenziali, che includono pensioni sociali e trattamenti per invalidi civili, si attestano a poco più di 500 euro al mese. Questo divario evidenzia le difficoltà economiche che affrontano i beneficiari di prestazioni assistenziali.

Circa il 96% dei pensionati italiani riceve almeno una prestazione dall’INPS, con un reddito lordo mensile medio di 1.884 euro. Tuttavia, il restante 4% della popolazione pensionata non beneficia delle prestazioni INPS, ma può contare su rendite INAIL, pensioni di guerra o altre forme di pensione.

Crescita delle prestazioni nel 2024

Nel 2024, le prestazioni liquidate dall’INPS hanno registrato una crescita del 4,5% rispetto all’anno precedente, avvicinandosi a 1,6 milioni di nuovi trattamenti. Di questi, il 55% sono prestazioni previdenziali e il 45% assistenziali, con importi medi mensili rispettivamente di 1.302 euro e 493 euro.

Analizzando la distribuzione delle prestazioni, si osserva che il 47% proviene dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti, con un importo medio di 1.408 euro, mentre la Gestione lavoratori autonomi e parasubordinati rappresenta il 30% con un importo medio di 942 euro. Le differenze tra le varie categorie di lavoratori sono significative e influenzano le pensioni.

In conclusione, i dati forniti dall’INPS offrono un quadro complesso della situazione previdenziale in Italia, mettendo in evidenza le sfide e le opportunità future. Con una popolazione in invecchiamento e un mercato del lavoro in continua evoluzione, è essenziale che il sistema previdenziale si adatti per garantire sicurezza economica e sostenibilità a lungo termine per tutti i cittadini.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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