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Lavorare all'estero

Il 97% delle sentenze punisce la Pa per ferie non godute

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Il 97% delle sentenze punisce la Pa per ferie non godute
Il 97% delle sentenze punisce la Pa per ferie non godute
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Negli ultimi anni, il tema delle ferie non godute ha assunto un’importanza crescente nel settore pubblico, con un aumento significativo dei contenziosi legati a questo argomento. Solo nei primi sei mesi del 2025, sono state emesse ben 425 sentenze riguardanti la monetizzazione dei giorni di riposo non usufruiti, con un sorprendente 97% di esiti favorevoli ai lavoratori. Questo trend evidenzia una giurisprudenza sempre più consolidata, che riconosce il diritto all’indennità anche in assenza di richiesta formale, garantendo così una tutela significativa ai dipendenti pubblici.

Il diritto all’indennità per ferie non godute

Il panorama giuridico attuale si applica a tutti i dipendenti pubblici, inclusi quelli statali, regionali, comunali, sanitari e scolastici. La legge stabilisce che, al momento della cessazione del rapporto di lavoro — che può avvenire per pensionamento, dimissioni, trasferimenti o licenziamenti — i lavoratori che non hanno potuto godere delle ferie maturate durante il loro servizio per motivi non imputabili a loro hanno diritto a ricevere un’indennità economica sostitutiva per le ferie non godute.

Un’analisi condotta dalla banca dati giurisprudenziale di Consulcesi & Partners ha rivelato che, tra gennaio e giugno 2025, la somma totale liquidata ai dipendenti pubblici supera i 3 milioni di euro. Questa cifra comprende rimborsi per oltre 2.345.000 euro, a cui si aggiungono 867.000 euro di spese legali riconosciute. È evidente un trend in crescita che mette in luce una realtà spesso trascurata, ora finalmente oggetto di tutela giurisdizionale.

Incremento delle sentenze e dei rimborsi

Rispetto ai dati forniti nel report di maggio, le sentenze relative alle ferie non godute hanno visto un incremento del 70%, passando da 250 a 425. Anche i rimborsi riconosciuti sono aumentati di oltre il 17%, con una cifra complessiva che ha superato i 3 milioni di euro. Tra i risarcimenti più significativi figurano:

  1. Dirigenti medici: fino a 72.000 euro
  2. Funzionari di enti locali: fino a 50.000 euro
  3. Docenti precari: fino a 12.700 euro

Particolarmente rilevante è il rimborso più alto del 2025, pari a 72.000 euro, ottenuto grazie a una recente sentenza (n. 96/2025) del Tribunale del Lavoro di Ferrara. In questo caso, il giudice ha ribadito l’irrilevanza delle dimissioni volontarie e l’assenza di oneri probatori per il dipendente, riconoscendo il diritto al rimborso anche per le figure apicali.

La giurisprudenza e i diritti dei lavoratori

Bruno Borin, responsabile del team legale di Consulcesi & Partners, ha sottolineato che la giurisprudenza si sta consolidando nel riconoscere il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute. “È fondamentale che i lavoratori pubblici siano informati su come far valere questo diritto, soprattutto in prossimità della prescrizione”, ha affermato Borin. Per chiarire i requisiti, la documentazione necessaria e le tempistiche, Consulcesi & Partners ha organizzato un webinar gratuito rivolto a dipendenti pubblici, medici, insegnanti e funzionari, dal titolo “Come ottenere l’indennità per le ferie non godute: guida legale e strumenti”. L’evento avrà luogo online lunedì 14 luglio a partire dalle ore 12:30 e fornirà informazioni sulle ultime pronunce favorevoli e sugli strumenti legali disponibili per ottenere l’indennizzo.

È importante notare che il diritto alle ferie annuali retribuite è un principio fondamentale e irrinunciabile, come stabilito dalla Direttiva 2003/88/CE. Questa direttiva prevede che tale diritto possa essere sostituito da un’indennità finanziaria solo al momento della cessazione del rapporto di lavoro. La giurisprudenza, sia a livello comunitario che nazionale, si è orientata in favore dei dipendenti pubblici, con la Corte di Giustizia dell’Unione Europea che nel 2024 ha emesso due sentenze (C-218/22 e C-699/22) ritenendo che il divieto di monetizzazione delle ferie non godute contrasti con le tutele stabilite dalla normativa dell’Unione Europea.

Anche la Cassazione, con la sentenza n. 5496/2025, ha ribadito chiaramente il principio secondo cui un dirigente medico che, al momento della cessazione del rapporto, non ha potuto godere delle ferie ha diritto al pagamento dell’indennità sostitutiva, a meno che l’azienda non dimostri di averlo messo nelle condizioni di esercitare il suo diritto. L’indennità viene calcolata moltiplicando il numero di giorni di ferie non godute per la retribuzione giornaliera, comprensiva di indennità e accessori. In numerosi casi, i tribunali hanno riconosciuto risarcimenti anche superiori ai 30.000-40.000 euro, evidenziando l’importanza di far valere i propri diritti in un contesto lavorativo sempre più complesso e competitivo.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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