Il dibattito sulla sicurezza stradale a Roma si intensifica, specialmente dopo l’annuncio dell’assessore alla Mobilità, Eugenio Patané, riguardo all’introduzione di un limite di velocità di 30 km/h in molte strade della capitale. Claudio Pica, presidente di Fiepet Confesercenti Roma, ha espresso preoccupazioni e suggerimenti su questo tema cruciale per il futuro della mobilità urbana.
Pica ha sottolineato l’importanza di una vera concertazione tra le istituzioni e le categorie che operano sul territorio. “Non possiamo accettare che le decisioni vengano prese dall’alto senza un adeguato confronto con le parti interessate”, ha dichiarato. Questa posizione è particolarmente rilevante in un contesto come quello romano, dove la diversità dei quartieri richiede approcci personalizzati e soluzioni specifiche.
la necessità di un approccio personalizzato
Il presidente di Fiepet ha evidenziato che, pur essendo favorevole a misure di sicurezza per i pedoni e per i tavoli all’aperto dei pubblici esercizi, ci sono zone della città dove l’introduzione di un limite di velocità così restrittivo potrebbe causare problemi significativi.
- In certe aree, un limite di 30 km/h potrebbe essere una buona idea.
- In altre, rischiamo di incorrere in clamorosi autogol.
Pica ha avvertito che un’applicazione indiscriminata del provvedimento potrebbe avere effetti negativi sull’economia locale e sulla vivibilità dei quartieri.
la complessità della mobilità romana
Roma è una città con una forte identità e una struttura urbana complessa, caratterizzata da strade strette e spesso congestionate. La proposta di ridurre il limite di velocità è stata accolta con interesse, ma anche con scetticismo, da molti cittadini e imprenditori. Infatti, la questione della mobilità è centrale per il funzionamento delle attività commerciali e per la qualità della vita dei residenti. Pica ha quindi lanciato un appello affinché il Comune convochi un incontro con le associazioni di categoria, per discutere proposte concrete e adattate alle specificità dei vari rioni e strade di Roma.
Un altro punto sollevato da Pica riguarda il metodo di approvazione delle misure. “Non possiamo permettere che si ripeta quanto già accaduto in passato, dove tutto si è risolto in un provvedimento calato dall’alto, con scadenze impossibili e senza ascoltare le istanze di chi vive e lavora quotidianamente in queste zone”, ha sottolineato. È evidente che una pianificazione efficace richiede tempo e dialogo, non solo per evitare errori, ma anche per costruire un consenso attorno a decisioni così impattanti.
il bilanciamento delle esigenze
La questione della sicurezza stradale a Roma non è nuova. Negli ultimi anni, la città ha visto un aumento degli incidenti stradali, spesso coinvolgendo pedoni e ciclisti. Questo ha portato a una crescente richiesta di misure più restrittive e di un ripensamento complessivo della mobilità urbana. Tuttavia, l’implementazione di tali misure deve essere bilanciata con le esigenze economiche e sociali di un territorio che vive di commercio e attività all’aperto.
In molte città europee, la riduzione della velocità massima è stata accompagnata da iniziative complementari, come la creazione di zone pedonali, l’implementazione di piste ciclabili e il miglioramento del trasporto pubblico. Roma, con la sua storia e cultura, potrebbe beneficiare di un approccio simile, che non si limiti a un semplice abbassamento dei limiti di velocità, ma che integri una visione più ampia e sostenibile della mobilità.
L’idea di una Roma a 30 km/h ha suscitato dibattiti anche tra i cittadini, molti dei quali si sono detti favorevoli a un cambiamento, purché venga attuato in modo ragionato e con il coinvolgimento delle comunità locali. Le iniziative per la sicurezza stradale dovrebbero essere concepite non solo come misure restrittive, ma come opportunità per migliorare la qualità della vita e promuovere uno stile di vita più sano e sostenibile.
Mentre il Comune di Roma si prepara ad affrontare questa sfida, è cruciale che le autorità locali ascoltino le voci dei rappresentanti dei pubblici esercizi e delle altre categorie interessate. Solo attraverso un dialogo aperto e costruttivo si potranno trovare soluzioni che rispondano alle esigenze della città e dei suoi abitanti. La mobilità è un tema che tocca tutti, e una gestione condivisa delle decisioni può contribuire a creare una Roma più sicura, vivibile e accogliente per tutti.
Il futuro della capitale dipende anche dalla capacità di integrare le diverse esigenze di cittadini e imprenditori, trovando un punto d’incontro che possa garantire sicurezza e sviluppo economico. La strada verso una Roma a 30 km/h è ancora lunga, ma una concertazione effettiva potrebbe essere il primo passo verso un cambiamento positivo.