Il caso di Garlasco continua a suscitare un ampio dibattito, specialmente ora che sono iniziate le tamponature per le analisi genetiche. Siamo al terzo giorno di incidenti probatori presso la questura di Milano, nell’ambito dell’inchiesta riguardante Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. Questa fase cruciale prevede la raccolta di campioni da tre tamponi di Chiara, uno dei quali non era mai stato analizzato fino ad ora. Inoltre, verranno esaminati due o tre tracce ematiche tra le oltre centodieci già repertate, che non avevano fornito risultati soddisfacenti in precedenti indagini.
analisi approfondite
Le nuove analisi non si limitano ai tamponi; si prevede anche un esame approfondito su un frammento di tappetino del bagno, macchiato dal sangue, in cui si è già identificato il DNA di Chiara, mentre un’altra macchia non ha fornito esiti. Gli esperti stanno anche esaminando un frammento di pelo trovato nella spazzatura. Tuttavia, non è previsto alcun accertamento su un cucchiaino già analizzato, che aveva mostrato un profilo genetico attribuibile a Chiara.
- Analisi di tre tamponi di Chiara
- Esame di tracce ematiche
- Verifica di un frammento di tappetino del bagno
- Analisi di un frammento di pelo
Angela Taccia, legale di Sempio, ha dichiarato che il suo assistito si mostra “tranquillo, compatibilmente con la situazione” e spera che non si ripetano errori già commessi in passato. La sua posizione si scontra con quella di Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, che ha criticato aspramente la difesa di Sempio, sottolineando che Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, avrebbe rivelato di aver bevuto un Estathè, ma non ai periti.
mancanza di prove concrete
Nonostante le nuove analisi, ciò che rimane assente è una prova concreta che possa far avanzare il caso. Gabriella Marano, psicologa e criminologa, intervistata da Open, ha espresso la sua opinione sullo stato delle indagini, affermando che “è un’indagine che parte con degli accertamenti genetici… ma è senza un movente”. Attualmente, si stanno esplorando vari filoni, compresi i legami di Sempio e le indagini sulle sorelle Cappa.
Uno dei punti più controversi riguarda l’impronta 33, rinvenuta sul terzo gradino della scala dove fu trovato il corpo di Chiara. Secondo i consulenti privati della famiglia Poggi, questa impronta non appartiene a Sempio e non sarebbe legata all’omicidio. Le stesse conclusioni sono state raggiunte dai legali di Sempio, che hanno messo in discussione le affermazioni della Procura. Marano ha aggiunto che, anche se l’impronta fosse di Sempio, ciò indicherebbe solo la sua presenza in casa e non la sua responsabilità nel crimine, sottolineando che le prove devono essere collocate in un contesto temporale preciso.
l’impronta 33 e le sue implicazioni
Un altro aspetto intrigante riguarda il colore rossastro dell’impronta 33, inizialmente ritenuta compatibile con quella di Sempio per 15 punti di comunanza, ma inferiore ai 16-17 richiesti dalla legge. Questo particolare colore, inizialmente interpretato come un segno di sangue, si è rivelato essere il risultato dell’uso della ninidrina, un agente chimico utilizzato per evidenziare le impronte.
Inoltre, le analisi sui rifiuti della villetta in via Pascoli non hanno rivelato tracce di DNA di Sempio, ma continuano a mostrare la presenza di Chiara e di Alberto Stasi. Marano ha espresso preoccupazione riguardo alla direzione delle indagini, affermando che si sta perdendo di vista l’essenza del caso e la vittima stessa: “Chiara era una ragazza senza doppie vite, come invece si è voluto insinuare in queste ultime settimane”.
La riapertura del caso, avvenuta dopo quasi due decenni, è stata motivata dalla disponibilità di tecniche analitiche più avanzate, che potrebbero finalmente chiarire l’assegnazione del DNA, che era stato considerato “illeggibile” nelle indagini iniziali. Tuttavia, Marano ha messo in guardia sulla possibilità che queste nuove analisi non portino a risultati definitivi, citando che già tre ripetizioni sul DNA avevano dato esiti contrastanti. “Stiamo parlando di una piccola parte di DNA dell’altro tipo Y”, ha concluso.
Le attese sui risultati delle nuove analisi genetiche sono elevate, e gli sviluppi delle indagini continueranno a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica, mentre i legali e gli esperti si confrontano su un caso che rimane avvolto nel mistero e nella complessità .