
La transizione verso un sistema energetico a basse emissioni di carbonio riguarda ogni cittadino italiano. In particolare, il settore del riscaldamento residenziale si trova al centro di un cambiamento importante, che coinvolge non solo gli aspetti tecnologici ma anche quelli economici. La monografia di RSE intitolata “Il costo della transizione energetica per il consumatore finale” affronta queste dinamiche, valutando in modo approfondito l’impatto economico della sostituzione delle caldaie a gas con pompe di calore elettriche. Il documento si basa su proiezioni dei prezzi dell’energia e analizza le condizioni in cui questa trasformazione può risultare sostenibile per le famiglie italiane.
La sfida della sostenibilità economica nella transizione energetica
La trasformazione del sistema energetico non è più un’opzione, ma una necessità ormai consolidata nella società italiana ed europea. La Commissione europea definisce il processo come “equo”, con l’intento di garantire energia sostenibile e accessibile a tutti. Nonostante gli obiettivi chiari, la crescita della povertà energetica pone dei dubbi sulla capacità del sistema di mantenere questo equilibrio.
RSE ha indagato la sostenibilità economica concentrandosi sul riscaldamento domestico, uno dei settori più rilevanti per i consumi energetici. Il confronto è stato fatto tra pompe di calore elettriche e caldaie a gas, valutando diverse tipologie di abitazioni e zone climatiche, con particolare attenzione alle variabili che influenzano costi e risparmi. Alberto Gelmini, capo progetto di RSE, spiega che pur con incentivi iniziali, il sistema non può dipendere indefinitamente da sussidi. Le componenti di prezzo, le infrastrutture e l’efficienza delle nuove tecnologie rappresentano fattori chiave per capire in quale misura la transizione possa reggersi su basi economiche solide per i consumatori.
Metodologia innovativa per valutare il costo totale del riscaldamento
La caratteristica che distingue la monografia è l’approccio multidisciplinare adottato per calcolare il costo effettivo del riscaldamento per l’utente finale. Prima di tutto sono state analizzate tutte le componenti che formano il prezzo dell’energia, dal gas naturale all’elettricità, tenendo conto anche degli oneri e dei contributi specifici come la componente ASOS destinata a sostenere le fonti rinnovabili.
Gli autori hanno poi proiettato l’evoluzione di questi prezzi usando gli scenari di piano energetico nazionali e gli obiettivi di neutralità carbonica a lungo termine. Questo studio ha permesso di considerare anche i costi nascosti in bolletta, andando oltre la semplice analisi dei prezzi attuali. I risultati non sono univoci: la convenienza delle pompe di calore dipende da più fattori, come la tipologia e l’età dell’abitazione, la zona climatica e il ricorso a incentivi.
I trend futuri dei prezzi dell’energia elettrica e del gas
Per capire quanto può costare la transizione, RSE ha dettagliato ogni voce che costituisce il prezzo finale di gas ed elettricità, proiettando questi valori fino al 2040. L’elettricità, nonostante l’aumento atteso del gas, dovrebbe vedere un calo dei prezzi per molti consumatori entro il 2030 e il 2040, grazie al progresso tecnologico e alla crescita della produzione da fonti rinnovabili.
Nel caso di una famiglia-tipo italiana, composta da 3-4 persone con un consumo medio annuo di circa 2.700 kWh, il prezzo dell’elettricità dovrebbe salire fino a circa 31 centesimi di euro/kWh nel 2025 per poi scendere a 24 centesimi entro il 2040, esclusa IVA. Il prezzo del gas invece continua a salire, soprattutto per le classi di consumo più basse, influenzato dagli effetti del sistema ETS2, dalla scarsità della materia prima post-crisi energetica 2022 e dalla riduzione dei consumi.
Questi dati formano un prezioso riferimento per valutare la convenienza delle diverse soluzioni di riscaldamento, considerando la variabilità dei costi energetici nel tempo. Permettono di confrontare in modo realistico i costi operativi e di investimento tra pompe di calore e caldaie a gas.
Decarbonizzare il riscaldamento domestico: opportunità e limiti
Nonostante il gas naturale sia ancora predominante nel riscaldamento domestico italiano, la sua sostituzione è indispensabile per raggiungere gli obiettivi climatici fissati per il 2030 e il 2050. Le pompe di calore, in questo contesto, svolgono un ruolo centrale. Con il loro elevato coefficiente di prestazione , migliorano l’efficienza energetica e abbassano il consumo di combustibili fossili, facendo ridurre anche i costi energetici e l’impatto ambientale.
Il Piano nazionale energia e clima mira a coprire con pompe di calore una quantità importante del fabbisogno termico dell’abitazione entro il 2030. Tuttavia, l’investimento iniziale per l’acquisto e installazione di queste tecnologie è superiore a quello richiesto per le caldaie tradizionali. Per capire se i risparmi in bolletta possono compensare questa spesa, RSE ha calcolato il valore attuale netto di questa scelta, tenendo conto di costi operativi e spese di investimento dal 2025 al 2040.
Il valore VAN aiuta a indicare se un investimento ritorna economicamente nel tempo. Un VAN positivo indica che i risparmi superano i costi iniziali e correnti tenendo conto degli interessi e l’inflazione. Lo studio ha seguito metri diversi di abitazioni, anni di costruzione, zone climatiche, ed effetti delle agevolazioni fiscali per fornire risposte dettagliate.
Risultati: quando la pompa di calore conviene davvero
Senza incentivi, le pompe di calore risultano convenienti soprattutto nelle abitazioni con consumi termici elevati. Le case monofamiliari costruite prima degli anni ’80 nelle regioni più fredde traggono maggior vantaggio dall’elettrificazione del riscaldamento. Qui, infatti, i risparmi sulle bollette bilanciano più facilmente i costi di acquisto e installazione.
Nei condomini, invece, i risparmi energetici spesso non riescono a coprire completamente i costi iniziali delle pompe di calore, visto che i consumi sono mediamente più bassi rispetto alle abitazioni singole. In questi casi la pompa di calore aria/aria rappresenta la tecnologia più economica da installare.
Con gli incentivi fiscali come la detrazione del 50%, il vantaggio economico aumenta sensibilmente. L’elettrificazione dei consumi diventa conveniente per quasi tutte le tipologie di abitazione, anche nei condomini, a eccezione delle case più recenti in zone climatiche più calde, dove i consumi sono inferiori. L’abbinamento a impianti fotovoltaici migliora ancora il risultato economico, portando in alcuni casi un VAN superiore a 20.000 euro nel ciclo di 15 anni.
Le soluzioni ibride e le caldaie a condensazione appaiono meno competitive, soprattutto a causa del previsto aumento del prezzo del gas. Spesso non raggiungono un valore VAN positivo, indicando profili economici meno vantaggiosi nel futuro.
La monografia di RSE rappresenta un contributo importante per tracciare un quadro realistico sui costi e benefici della transizione energetica nel riscaldamento domestico italiano, offrendo spunti concreti per le politiche e le scelte dei consumatori.