
Donald Trump ha inviato una lettera al presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, chiedendo un abbassamento immediato dei tassi di interesse negli Stati Uniti. Nella sua comunicazione, Trump ha allegato una tabella con i tassi applicati dalle principali banche centrali mondiali per sostenere la sua richiesta. Il contenuto è stato reso noto da Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, che ha citato il duro messaggio dell’ex presidente.
Un confronto internazionale tra i tassi di interesse e il ruolo degli Stati Uniti nel contesto globale
Trump ha sottolineato che i tassi di interesse americani sono troppo elevati rispetto a quelli di altre economie sviluppate. Per rafforzare il suo punto, ha incluso dati sulle percentuali di interesse adottate da banche centrali come la Banca centrale europea, la Banca d’Inghilterra e la Banca del Giappone. Questo confronto serve a evidenziare come gli Stati Uniti mantengano costi di finanziamento più alti rispetto ai partner internazionali, fattore che secondo Trump penalizza sia imprese che consumatori americani.
Una tabella significativa per capire la posizione degli usa
La tabella allegata alla lettera mostra come le maggiori economie mantengano tassi relativamente contenuti allo scopo di stimolare la crescita e contenere l’inflazione. Trump ha ribadito che questa situazione crea difficoltà per l’economia statunitense, rallentando investimenti e speso. La sua accusa è che la Fed, guidata da Powell, stia ritardando interventi necessari con conseguenze negative sul costo del denaro e sui bilanci delle famiglie.
Le critiche dirette di trump a jerome powell e al board della federal reserve
Il messaggio diretto di Trump esprime una forte insoddisfazione nei confronti della gestione della politica monetaria, definita “fallimentare”. Rivolgendosi direttamente a Powell e al board della Fed, Trump li ha accusati di non svolgere adeguatamente un compito chiave, quello di mantenere tassi sostenibili per l’economia nazionale. La lettera, pubblicata sul social Truth, esprime perplessità su come siano state gestite le dinamiche inflazionistiche e l’impatto sui debiti pubblici e privati.
Accuse di ritardi e conseguenze economiche
Trump ha sottolineato che il comportamento della Fed sta causando agli americani rilevanti spese in interessi che altrimenti si potrebbero evitare. Ha accusato Powell di essere “in ritardo” nelle sue decisioni, affermando che ogni ritardo si traduce in costi reali per la collettività . La dichiarazione della portavoce conferma un clima di tensione tra l’ex presidente e l’attuale gestione monetaria, con una richiesta esplicita di rivedere l’approccio sui tassi.
Implicazioni politiche e finanziarie della richiesta di trump alla fed
Questa missiva arriva in un momento delicato per l’economia americana, che deve contemperare la necessità di contenere l’inflazione con quella di non frenare la crescita. La richiesta di Trump di un taglio rapido dei tassi si inserisce nel dibattito aperto tra esperti e istituzioni sulle misure monetarie più adatte per sostenere l’economia nel 2025.
Il ruolo degli ex presidenti e le reazioni del mercato
Dal punto di vista politico, la pressione di Trump verso la Fed sottolinea il ruolo che ex presidenti possono ancora giocare nel confronto pubblico sulle scelte economiche. Powell e il board dovranno valutare con attenzione gli effetti di eventuali modifiche politiche in un contesto in cui i mercati reagiscono con sensibilità ai segnali dei tassi. La discussione sui tassi riguarda, infatti, prestiti per imprese e famiglie, investimenti pubblici e il valore del dollaro nel panorama internazionale.
L’intervento di Trump rilancia le aspettative di una possibile revisione dei tassi, che potrebbero incidere su mutui, finanziamenti e consumi nei prossimi mesi. La questione resta aperta su quale sarà la risposta concreta della Federal Reserve di Jerome Powell a queste sollecitazioni.