
Uzbekistan: opportunità per aziende e manager italiani in un mercato emergente
Negli ultimi anni, l’Uzbekistan si è affermato come un attore emergente nel panorama economico internazionale, attirando l’attenzione di investitori e aziende da tutto il mondo. La recente apertura di una nuova sede da parte di Kontakt, partner del gruppo IMW Interim Management Worldwide, evidenzia l’interesse crescente verso questo paese, che si trova al centro della strategia di friend shoring promossa dall’Occidente.
Il friend shoring, introdotto nel 2022 dall’allora segretario del Tesoro USA, Janet Yellen, rappresenta un cambio di paradigma per le aziende occidentali, che mirano a diversificare le proprie catene di approvvigionamento spostandosi verso paesi alleati, anche se geograficamente distanti. Questo approccio non solo riduce l’esposizione a potenziali rappresaglie economiche da parte di stati rivali, ma promuove anche una maggiore sostenibilità e sicurezza nelle pratiche commerciali. In questo contesto, l’Asia Centrale, e in particolare l’Uzbekistan, sta diventando sempre più rilevante per le aziende italiane ed europee.
opportunità di investimento in uzbekistan
Nel corso del 2023, diversi forum economici hanno messo in luce le opportunità di collaborazione tra l’Uzbekistan e le nazioni occidentali. Eventi significativi si sono svolti a Roma e in altre città, evidenziando l’importanza di questa regione per gli scambi commerciali. L’Uzbekistan, in particolare, sta attraversando un periodo di riforme economiche che mirano ad attrarre investimenti stranieri, con focus su settori strategici come:
- Energia
- Informatica
- Turismo
- Industria di processo
Yulia Zabazarnykh, partner di Kontakt, e Maurizio Quarta, Managing Partner di Temporary Management & Capital Advisors, hanno condiviso le loro osservazioni sulle prospettive economiche dell’Uzbekistan. Secondo loro, il paese prevede una crescita del PIL del 6% entro il 2025, con l’obiettivo di raggiungere i 200 miliardi di dollari entro il 2030. Questa crescita sarà sostenuta da settori chiave:
- Industria (+6,1%)
- Agricoltura (+4,1%)
- Servizi (+14,5%)
In particolare, quest’ultimo settore potrebbe crescere fino a raggiungere un valore di 82 miliardi di dollari, creando 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro.
sfide e opportunità per i temporary manager
Le aziende occidentali hanno già iniziato a fare investimenti significativi in Uzbekistan. Ad esempio, la francese Orano collabora con la compagnia statale Navoiyuran per un progetto di estrazione di uranio, mentre la giapponese Itochu sta contribuendo allo sviluppo delle infrastrutture. Anche le aziende britanniche e americane sono attivamente coinvolte: la Cross Works sta progettando l’espansione di Tashkent, e Franklin Templeton gestisce un fondo nazionale di investimenti da 1,7 miliardi di dollari, con previsioni di quotazione entro il 2026.
Tuttavia, queste opportunità di sviluppo non sono prive di sfide. L’Uzbekistan, come il vicino Kazakhstan, deve affrontare una carenza strutturale di management qualificato. La crescente domanda di manager esperti rappresenta, al contempo, un’opportunità per i temporary manager provenienti dall’Occidente, in particolare coloro che hanno esperienza in multinazionali, nei settori industriali, dell’e-commerce, della finanza e delle telecomunicazioni. È fondamentale che questi manager non solo portino competenze tecniche, ma siano anche in grado di trasferirle ai collaboratori locali attraverso programmi di upskilling e reskilling.
Le aziende italiane, in particolare, possono trarre vantaggio dalle opportunità emerse nei settori dell’agricoltura, delle infrastrutture, dei macchinari e dell’energia. Recentemente, la Regione Lombardia ha avviato una missione in Uzbekistan per esplorare le potenzialità di collaborazione, identificando progetti specifici volti alla modernizzazione dei settori agricolo e manifatturiero e alla creazione di joint venture con gruppi italiani.
collaborazioni e innovazione
Uno degli aspetti più interessanti è l’interesse del governo uzbeko nel modellare le proprie politiche sulla base delle esperienze italiane, in particolare riguardo alle zone di innovazione e sviluppo (ZIS). Queste aree sono concepite per promuovere la cultura dell’innovazione e favorire la collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese. Quarta ha sottolineato come il supporto di manager italiani possa essere cruciale per avviare iniziative sperimentali in questo ambito.
Altre aree di crescita includono i settori dell’edilizia, dell’arredamento e del tessile. L’Uzbekistan ha visto un incremento significativo nel numero di imprese attive in questi settori, con circa 10.000 aziende edili e oltre 900 nuove imprese nel settore dell’arredamento create nel solo 2024. La domanda di materiali da costruzione è in costante aumento, così come l’interesse per pratiche sostenibili e innovative.
Inoltre, la Regione Lombardia ha firmato un memorandum d’intesa con la Regione di Samarcanda, focalizzandosi su temi cruciali come l’attrazione di investimenti, la sanità e l’agricoltura. Questi accordi mirano a creare un ecosistema favorevole allo sviluppo economico, lavorando su strategie di internazionalizzazione e supporto alle piccole e medie imprese.
Con queste prospettive promettenti, l’Uzbekistan si sta configurando come una nuova frontiera per le aziende italiane e i temporary manager, aprendo la strada a opportunità di crescita e collaborazione in un contesto economico in rapida evoluzione. Le aziende e i professionisti italiani sono chiamati a rispondere a questa sfida, contribuendo allo sviluppo di un mercato sempre più dinamico e interconnesso.