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Troppo comodi coi resi? Amazon dice basta: la nuova regola colpirà milioni di utenti

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Amazon cambia le regole sui resi -smetteredilavorare.it
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Amazon cambia le regole sui resi: solo 14 giorni per molti prodotti. Stretta contro chi approfitta delle politiche troppo permissive.

Amazon ha deciso di modificare una delle politiche più apprezzate e sfruttate della sua piattaforma: il sistema dei resi gratuiti. A partire da lunedì 23 giugno, entreranno in vigore nuove regole che limiteranno i tempi per restituire diversi prodotti, estendendo una decisione già applicata da mesi all’elettronica di consumo. Il cambiamento riguarderà non solo articoli venduti direttamente da Amazon, ma anche quelli proposti dai partner commerciali presenti sul portale.

La finestra temporale per i resi passerà da 30 a 14 giorni in una lunga lista di categorie merceologiche, comprese quelle che finora non erano coinvolte dalle precedenti modifiche. Tra i prodotti interessati figurano software, grandi elettrodomestici, oggetti per la casa, cucina e fai da te, articoli per la salute, la cura della persona, auto e moto, video, giocattoli e dispositivi home cinema. In pratica, quasi tutto ciò che può essere provato, usato e poi restituito senza tracce evidenti.

Il precedente: già tagliati i tempi per l’elettronica

Amazon aveva già avviato una prima revisione della politica dei resi nel marzo 2024, concentrandosi sull’ambito tecnologico. Già da allora, per prodotti come fotocamere, tablet, monitor, periferiche, console, videogiochi e articoli di cancelleria, il tempo utile per cambiare idea è stato ridotto a 14 giorni di calendario dalla consegna. La scelta non fu casuale: molti clienti, consapevoli della possibilità di restituire senza spese fino a 30 giorni dopo l’acquisto, utilizzavano i prodotti per settimane per poi restituirli senza alcuna penale.

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Amazon cambia le regole sui resi -smetteredilavorare.it

Una pratica definita “opportunistica” dagli addetti ai lavori, ma molto più diffusa di quanto si pensi, tanto da spingere il colosso dell’e-commerce a intervenire. Il problema non era solo economico, ma anche logistico: i prodotti restituiti venivano spesso rimessi in vendita come ricondizionati, causando un impatto su costi e magazzino. Il messaggio, stavolta, è chiaro: Amazon non vuole più tollerare abusi.

Stretta definitiva o misura parziale?

Secondo quanto riportato da dday.it, non esiste ancora un comunicato ufficiale, ma solo una nota interna inviata a rivenditori e partner. Il messaggio parla esplicitamente di un cambio imminente: “Stiamo modificando la finestra di reso per alcune categorie di prodotti selezionate”, ha fatto sapere Amazon, aggiungendo che la politica di reso sarà indicata chiaramente sotto il prezzo di ogni articolo. In questo modo, l’utente sarà sempre informato prima dell’acquisto.

La mossa potrebbe non essere definitiva per ogni prodotto: è possibile che alcune categorie, ritenute meno a rischio, mantengano la finestra a 30 giorni. Resta il fatto che il nuovo limite dei 14 giorni sarà comunque il minimo applicabile, come previsto dal Codice del Consumo italiano.

Il cambiamento, se confermato, segna un passaggio importante nella strategia del gigante statunitense. Da anni Amazon viene criticata per un approccio considerato troppo permissivo, che avrebbe favorito comportamenti scorretti e penalizzato venditori onesti. Questa nuova direzione mira a ristabilire un equilibrio, tutelando chi acquista in buona fede e scoraggiando chi utilizza il portale come un noleggio temporaneo mascherato da acquisto.

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