Dal 1° luglio alcune categorie potranno dire addio al bollo auto: ecco chi ha diritto all’esenzione, come funziona e dove presentare la domanda.
Ogni anno torna il momento di pagare il bollo auto, una delle imposte meno amate dagli automobilisti. Ma dal 1° luglio, per molti la situazione cambierà. Alcuni cittadini potranno evitare del tutto il pagamento, grazie a esenzioni regionali e statali già in vigore o in fase di attivazione. Il risparmio, per molte famiglie, sarà concreto. Le nuove norme si basano su vari criteri: età del veicolo, profilo del proprietario, tipo di alimentazione e condizioni personali. Ma per ottenere l’esenzione, serve rispettare condizioni specifiche e seguire una procedura ben precisa.
Una delle categorie più interessate è quella dei proprietari di veicoli immatricolati tra il 1995 e il 2005, che in alcune regioni – come Lombardia e Piemonte – possono ottenere l’esenzione se l’auto viene riconosciuta come veicolo di interesse storico. Ma non basta l’anzianità: serve anche l’iscrizione a un registro ufficiale, e il veicolo non può essere usato a fini commerciali. In altre regioni, come il Lazio, l’agevolazione scatta solo dopo i 30 anni, ma il bollo si riduce a una cifra simbolica. Insomma, le regole cambiano da regione a regione, e chi rientra nei requisiti dovrà fare attenzione ai dettagli per non perdere il beneficio.
Chi ha un’auto elettrica o è nato tra il 1995 e il 2005 può accedere ai vantaggi
C’è poi il tema della mobilità sostenibile, sempre più al centro delle politiche locali. In regioni come Lazio, Campania e Piemonte, chi immatricola un’auto elettrica può non pagare il bollo per fino a cinque anni. Alcuni territori, come l’Emilia-Romagna, estendono il vantaggio anche oltre, purché il veicolo resti intestato allo stesso proprietario. Per chi possiede vetture ibride, lo sconto può arrivare fino al 50%, ma dipende dalla potenza e dalle emissioni del modello.
Anche i giovani nati tra il 1995 e il 2005 che possiedono un’auto “anziana”, magari ereditata o acquistata per affetto, possono ottenere l’esenzione. Il requisito principale resta la storicità certificata del veicolo, ma in alcuni casi le regioni tengono conto anche del profilo del proprietario, favorendo chi conserva un mezzo in buono stato senza usarlo per lavoro. Il beneficio è doppio: valore affettivo e risparmio fiscale, soprattutto per chi si muove poco e usa l’auto saltuariamente.
Disabilità, documenti e domanda: ecco cosa fare per l’esenzione
Un’altra esenzione importante riguarda le persone con disabilità riconosciute secondo la Legge 104/92. In questo caso, l’esonero si applica a un solo veicolo per nucleo familiare, e solo se rientra nei limiti di potenza e cilindrata previsti dalla norma. Il veicolo può anche non essere intestato direttamente alla persona disabile, ma deve essere utilizzato in via esclusiva o prevalente per le sue esigenze. La domanda va presentata all’ACI o agli uffici regionali, allegando i certificati medici, il libretto e un documento d’identità valido.
Per tutti i tipi di esenzione, la richiesta va presentata in modo formale, seguendo i moduli predisposti dalla regione o dall’ACI. I tempi variano da territorio a territorio, e alcune regioni fissano scadenze precise per la presentazione della domanda. Meglio non aspettare l’ultimo giorno: basta un errore formale o un documento mancante per perdere l’agevolazione.
Chi ha dubbi può rivolgersi direttamente agli sportelli dell’ACI, oppure consultare i portali regionali dove sono disponibili le schede informative aggiornate. A partire dal 1° luglio, il bollo non sarà più un obbligo per tutti. Ma chi vuole evitare il pagamento dovrà muoversi per tempo e conoscere ogni dettaglio normativo.
