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Non sei tu a scegliere il gatto: lui lo fa prima. Scopri i segnali che ti riguardano

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Non sei tu a scegliere il gatto - smetteredilavorare.it
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Scopri quali comportamenti portano un gatto a legarsi a una persona. I segnali di affetto e disagio che rivelano chi è davvero il suo umano preferito.

Non basta riempirli di crocchette o accarezzarli a lungo: per un gatto, la scelta del proprio umano preferito dipende da fattori più sottili. Tra questi, contano molto l’odore naturale, un tono di voce calmo e la capacità di rispettare i ritmi e gli spazi dell’animale. I felini, si sa, sono selettivi nei rapporti. Non si lasciano convincere con facilità. Ma quando scelgono, lo fanno seguendo un preciso istinto. E chi riesce a interpretare i loro segnali corporei e a non forzare i contatti, guadagna un posto privilegiato nel loro mondo.

Odori, voce e linguaggio non verbale: come il gatto valuta l’umano

Il primo filtro è l’odore. I gatti prediligono le persone che non coprono il proprio profumo naturale con cosmetici troppo forti. Poi c’è il suono della voce: toni bassi, lenti e regolari rassicurano il felino e lo invitano ad avvicinarsi. Un comportamento invadente, invece, può bloccare sul nascere ogni forma di fiducia. Chi si avvicina con gesti lenti, senza toccare subito, ha maggiori possibilità di essere accettato. È fondamentale rispettare i segnali di allontanamento: se il gatto si sposta o guarda altrove, non è il momento di insistere.

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Ecco come capisci se il tuo gatto ti ha scelto – smetteredilavorare.it

L’affinità si costruisce anche con la lettura reciproca. Alcuni gatti stabiliscono un legame con chi riesce a riconoscere i loro bisogni, a lasciarli in pace quando si nascondono, a non obbligarli alle coccole. Per questo motivo, spesso riescono a scegliere tra più persone quella che trasmette tranquillità e sicurezza. Una volta fatta la loro scelta, lo dimostrano in modo molto chiaro.

I segnali che dimostrano affetto (e quelli che indicano disagio)

Uno dei gesti più riconoscibili è il cosiddetto “fare la pasta”, cioè il movimento ritmico delle zampe anteriori sulle gambe o sul corpo della persona. Un comportamento che i gattini hanno durante l’allattamento e che, da adulti, mantengono con chi identificano come figura rassicurante. Poi ci sono le fusa, i miagolii brevi, le leccatine sul viso o sulle mani, fino ad arrivare al dormire accanto o sopra la persona scelta. Tutti segnali che testimoniano un attaccamento profondo.

All’opposto, quando un gatto si nasconde, si rifugia in stanze isolate o interrompe il contatto visivo, sta comunicando disagio. Capita spesso in presenza di ospiti o rumori improvvisi. Non è sempre necessario arrivare a soffi o graffi per capire che non gradisce l’interazione. Basta osservare il suo corpo: una coda bassa, le orecchie piegate o il corpo teso sono indizi chiari. In quei momenti va lasciato in pace, senza tentativi di forzare un contatto.

E sì, spesso i gatti si lasciano coccolare più volentieri da una donna, probabilmente per una questione di voce o postura. Ma non è una regola fissa. Ogni gatto sceglie in base alla propria storia, all’ambiente in cui vive e alla coerenza con cui riceve attenzioni e rispetto.

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