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Il mondo del lavoro domestico nel 2024: oltre 800mila lavoratori, per lo più donne e stranieri

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Il mondo del lavoro domestico nel 2024: oltre 800mila lavoratori, per lo più donne e stranieri
Il mondo del lavoro domestico nel 2024: oltre 800mila lavoratori, per lo più donne e stranieri
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Nel 2024, il panorama del lavoro domestico in Italia si presenta con dati significativi e preoccupanti. Con un totale di 817.403 lavoratori registrati all’INPS, si registra una diminuzione del 3% rispetto all’anno precedente, continuando un trend di calo che perdura da tre anni. Questi dati sono stati presentati durante il convegno “Il lavoro domestico in Italia: una risorsa strategica per il welfare e l’economia”, organizzato dall’INPS in collaborazione con Nuova Collaborazione, l’associazione nazionale dei datori di lavoro domestico.

La situazione attuale è il risultato di un lungo processo, iniziato con un incremento significativo nel biennio 2020-2021, quando la regolarizzazione dei lavoratori irregolari è stata incentivata dal lockdown e dal decreto ‘Rilancio’ (Dl n. 34 del 19/05/2020). Tuttavia, dal 2021 al 2024, si è registrata una perdita di circa 158mila lavoratori, evidenziando una realtà complessa nel mondo del lavoro domestico.

La valorizzazione del lavoro domestico

Maria Luisa Gnecchi, consigliera d’amministrazione dell’INPS, ha sottolineato l’importanza delle colf e delle badanti nel sistema di welfare italiano, definendole una risorsa preziosa per il futuro del sistema previdenziale. Ha evidenziato la necessità di salari dignitosi e di una maggiore semplicità nel riconoscimento del lavoro domestico, sottolineando che molte lavoratrici attive nel settore potrebbero non essere ancora registrate.

Alfredo Savia, presidente di Nuova Collaborazione, ha espresso la sua visione sul lavoro domestico, affermando che non può più essere considerato una questione privata. Ha invitato a costruire una strategia nazionale condivisa che preveda incentivi, tutele adeguate e percorsi formativi strutturati. La formazione, secondo Savia, è essenziale per garantire standard di qualità nell’assistenza a bambini e anziani.

Un’analisi demografica del settore

L’analisi dell’Osservatorio ha messo in luce alcune statistiche interessanti:

  1. Prevalenza femminile: Nel 2024, l’88,9% dei lavoratori domestici è composto da donne, con un totale di 726.589 donne rispetto a 90.814 uomini.
  2. Distribuzione geografica: Il Nord-Ovest è l’area con il maggior numero di lavoratori domestici (30,7%), seguito da Centro (27,6%), Nord-Est (19,9%), Sud (12,2%) e Isole (9,6%). La Lombardia si distingue con 158.378 lavoratori, pari al 19,4% del totale.
  3. Nazionalità: Gli stranieri costituiscono il 68,6% del totale dei lavoratori domestici, ma si osserva una tendenza decrescente dal 2022.

Retribuzioni e caratteristiche dei lavoratori

Nel 2024, le retribuzioni nel settore del lavoro domestico mostrano tendenze interessanti:

  • Le donne guadagnano mediamente 7.800 euro, rispetto ai 7.500 euro degli uomini.
  • Il lavoro di badante presenta retribuzioni superiori del 29% rispetto a quello di colf.

Inoltre, l’età dei lavoratori domestici rivela una forza lavoro matura: il 18,6% ha tra i 55 e i 59 anni, mentre il 25,7% ha almeno 60 anni. Solo il 1,5% ha meno di 25 anni.

Queste informazioni, emerse dal convegno e dall’Osservatorio, non solo evidenziano l’importanza economica dei lavoratori domestici, ma anche le sfide e le opportunità che il settore deve affrontare per garantire dignità e diritti a chi svolge questo lavoro fondamentale per il welfare italiano.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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