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Cafà (Cifa): investire nella formazione per mettere al centro la persona

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Cafà (Cifa): investire nella formazione per mettere al centro la persona
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La centralità della persona nel contesto lavorativo sta diventando un tema sempre più rilevante nel panorama imprenditoriale italiano. Durante il convegno ‘Per un ambiente di lavoro sano e sicuro’, tenutosi al 35° Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro a Bologna, Andrea Cafà, presidente di Cifa (Confederazione Italiana della Formazione e dell’Assistenza), ha sottolineato come l’investimento in formazione e sicurezza possa portare a vantaggi significativi per le aziende. “Noi abbiamo capito che mettendo al centro la persona, investendo in termini di formazione e sicurezza, l’imprenditore può avere più vantaggi”, ha dichiarato Cafà, evidenziando l’importanza di un approccio che valorizzi le risorse umane.

Il benessere dei lavoratori come strategia vincente

Negli ultimi anni, le aziende hanno iniziato a comprendere che il benessere dei lavoratori non è solo un obbligo morale, ma anche una strategia vincente dal punto di vista economico. Ecco alcuni punti chiave sull’importanza della formazione:

  1. Investire nella formazione: Migliora le competenze dei dipendenti.
  2. Aumentare la produttività: Un personale formato è più efficiente.
  3. Migliorare la soddisfazione: Lavoratori formati sono più motivati e soddisfatti.

Cafà ha enfatizzato che “abbiamo valorizzato il valore della formazione, anche quella a distanza”, evidenziando l’importanza di adattarsi alle nuove tecnologie e modalità di apprendimento.

Aggiornamenti nel contratto collettivo

Un’importante novità nel contesto del lavoro sicuro è stato l’aggiornamento del contratto collettivo, che ha visto un incremento significativo delle ore dedicate alla formazione. “Nell’ultimo rinnovo del contratto collettivo abbiamo innalzato il numero di ore formative”, ha affermato Cafà. Questo cambiamento rappresenta un passo avanti nella formazione dei lavoratori e un riconoscimento per coloro che si occupano della sicurezza all’interno delle aziende. Per la prima volta, è stata stabilita una remunerazione per queste figure professionali, un chiaro segnale che la sicurezza sul lavoro è una priorità.

L’Osservatorio sull’intelligenza artificiale

Cifa, in collaborazione con Confsal, ha avviato l’Osservatorio sull’intelligenza artificiale, un’importante iniziativa per monitorare come l’innovazione tecnologica venga percepita dai lavoratori. Questo strumento è particolarmente utile per le micro e piccole imprese, che affrontano sfide specifiche legate all’adozione di nuove tecnologie. “L’Osservatorio serve per monitorare come l’innovazione tecnologica viene percepita dai lavoratori”, ha spiegato Cafà, sottolineando l’importanza di agevolare l’alfabetizzazione degli addetti affinché possano padroneggiare tali strumenti e trarne beneficio.

In un mondo del lavoro in continua evoluzione, la formazione continua e l’aggiornamento professionale non possono essere sottovalutati. È fondamentale che i lavoratori siano adeguatamente preparati ad affrontare le sfide del futuro. Cafà ha proposto un’interoperabilità con l’Inail per monitorare il numero delle persone che hanno ricevuto formazione, creando un sistema più trasparente e accessibile.

La formazione non riguarda solo l’acquisizione di nuove competenze, ma anche la promozione di una cultura della sicurezza all’interno delle organizzazioni. Un ambiente di lavoro sano e sicuro richiede un impegno costante da parte di tutti i soggetti coinvolti. Cafà ha ricordato che la sicurezza deve diventare parte integrante della cultura aziendale, non un semplice adempimento normativo.

In conclusione, l’approccio di Cafà e di Cifa rappresenta una visione lungimirante per il futuro del lavoro in Italia. Investire nella persona, nella sua formazione e nella sua sicurezza è un passo fondamentale per costruire un ambiente di lavoro più sano e produttivo. Con l’auspicio che queste iniziative possano essere replicate da altre organizzazioni, il convegno di Bologna ha segnato un importante punto di partenza per una riflessione collettiva su come migliorare le condizioni lavorative e valorizzare le risorse umane.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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