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Rete Adamo: come il sostegno aziendale può rilanciare natalità e produttività

Mirko Fabrizi Giugno 12, 2025
Rete Adamo: come il sostegno aziendale può rilanciare natalità e produttività

Rete Adamo: come il sostegno aziendale può rilanciare natalità e produttività

Negli ultimi anni, il calo della natalità in Italia è diventato una questione di primaria importanza, non solo per il benessere sociale ma anche per la stabilità economica del Paese. Questo fenomeno, che ha raggiunto livelli preoccupanti, non può più essere considerato un problema esclusivamente demografico, ma deve essere affrontato come una sfida strategica anche per le aziende. In questo contesto, Rete Adamo si propone di essere un attore chiave, promuovendo politiche aziendali a sostegno delle famiglie e della natalità.

Fondazione e obiettivi di Rete Adamo

Fondata nel 2023 da tre importanti aziende italiane – Kraft Heinz (con il brand Plasmon), Chicco ed Edenred Italia – Rete Adamo si è costituita con l’obiettivo di sviluppare e implementare politiche di welfare che possano favorire la genitorialità e, di conseguenza, incentivare la natalità. Durante un evento tenutosi presso la sede di Edenred a Milano, è stata presentata una survey intitolata “Genitorialità e welfare: la chiave per il futuro delle imprese e della società”, che ha coinvolto 705 dipendenti, il 54% dei quali sono genitori, e il 46% non lo sono. La fascia d’età più rappresentata è quella tra i 25 e i 45 anni, un dato che evidenzia l’importanza di coinvolgere i giovani nel dibattito sulla natalità.

L’approccio di Rete Adamo al welfare

L’approccio di Rete Adamo è improntato alla creazione di un ambiente lavorativo che valorizzi la genitorialità come un elemento cruciale per il benessere dei dipendenti e per la produttività aziendale. Attraverso tavoli di lavoro, scambi di buone pratiche e strumenti di monitoraggio, la rete si propone di raccogliere dati e numeri utili, non solo per le aziende stesse ma anche per le istituzioni, al fine di delineare politiche più efficaci.

Uno degli aspetti più significativi emersi dalla survey è l’elevato punteggio di eNPS (Employee Net Promoter Score), con il 79% degli intervistati che dichiarano di raccomandare la propria azienda. Questo dato è particolarmente rilevante se confrontato con la media nazionale, che si attesta al 43% secondo il rapporto Great Place to Work 2025. Questo riscontro dimostra l’effetto positivo delle politiche a sostegno della genitorialità sull’engagement dei dipendenti. Inoltre, l’80% degli intervistati ha affermato che le misure di supporto alla genitorialità contribuiscono a creare un clima di maggiore tranquillità nella pianificazione della propria vita familiare, un aspetto che sembra essere condiviso sia da genitori che da non genitori.

Le esigenze dei dipendenti

Le esigenze dei dipendenti sono chiare:

  1. 86,4% richiede una maggiore flessibilità lavorativa.
  2. 74,68% evidenzia la necessità di ridurre l’impatto economico legato alla genitorialità.

Questo suggerisce che le aziende possono giocare un ruolo cruciale nella creazione di un ambiente lavorativo che favorisca la conciliazione tra vita lavorativa e familiare. Interessante è notare come, quando si parla di richieste nei confronti delle istituzioni, la maggior parte degli intervistati chiede una maggiore conciliazione tra lavoro e famiglia (86,49%) e stabilità economica (85,49%).

Questi dati evidenziano l’importanza di politiche aziendali integrate e mirate. Le aziende di Rete Adamo hanno già registrato risultati tangibili: nel primo anno di attività, si è osservato un abbassamento delle dimissioni volontarie del 4% e un incremento del tasso di natalità del 2%. Questi numeri dimostrano che le politiche di sostegno alla genitorialità non solo migliorano la qualità della vita dei dipendenti, ma possono anche contribuire a una ripresa della natalità.

Il portavoce di Rete Adamo, Corrado Colombo, ha sottolineato come le politiche a sostegno della genitorialità possano influenzare positivamente il clima lavorativo, rendendo le persone più propense a rimanere e a lavorare meglio. Questo non solo è un vantaggio per le aziende, ma anche un passo verso una maggiore competitività del Paese. La collaborazione tra aziende, come evidenziato dalla Rete, permette di condividere dati, metriche e best practices, rendendo l’approccio ancora più efficace.

La crisi demografica in Italia

Il drammatico calo delle nascite, che nel 2024 ha visto un record negativo di soli 370.000 bambini nati, è un segnale allarmante che richiede un’azione immediata. Gigi De Palo, presidente della Fondazione Natalità, ha evidenziato come l’Italia, pur essendo un Paese che discute molto di famiglia, sia in realtà indietro rispetto ad altre nazioni europee in termini di politiche familiari. La volontà di formare una famiglia è presente tra i giovani, ma spesso si scontra con difficoltà economiche e mancanza di supporto.

Alessandro Fontana, direttore del centro studi di Confindustria, ha aggiunto che la demografia rappresenta una delle sfide più grandi per l’Italia. L’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite non solo minacciano il potenziale di crescita del Paese, ma anche la sostenibilità del sistema di welfare. Le aziende stanno già facendo la loro parte, ma è necessario che ci siano interventi mirati per aumentare la partecipazione nel mercato del lavoro, soprattutto da parte di giovani e donne.

Le aziende di Rete Adamo rappresentano un esempio di come un approccio strutturato al welfare possa realmente fare la differenza, migliorando la qualità della vita dei dipendenti e contribuendo a una risposta concreta alla crisi demografica che il Paese sta affrontando. Solo attraverso una collaborazione sinergica tra pubblico e privato si potranno creare politiche efficaci e integrate, capaci di rispondere in modo adeguato alle sfide legate alla natalità e alla genitorialità.

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