
Rosario De Luca: la proposta per un registro degli adempimenti gestito dall'ordine dei consulenti del lavoro
Il mondo dei consulenti del lavoro è in continua evoluzione e le sfide che questa professione comporta richiedono un costante aggiornamento normativo. Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, ha recentemente evidenziato la necessità di rivedere alcune normative, sottolineando l’importanza di un controllo più rigoroso sull’esercizio della professione. In un contesto in cui l’abusivismo professionale rappresenta una minaccia concreta, De Luca ha affermato che il registro degli autorizzati agli adempimenti dovrebbe essere gestito direttamente dall’Ordine.
La frattura tra consulenti abilitati e autorizzati
Negli ultimi vent’anni, si sono accumulate diverse normative che hanno generato una serie di “esclusive” per la categoria, creando confusione tra i professionisti e mettendo a rischio la qualità del servizio offerto a cittadini e imprese. De Luca ha messo in evidenza che la vigilanza sull’esercizio abusivo della professione non è solo una questione legale, ma anche un aspetto cruciale per mantenere la fiducia nel sistema dei consulenti del lavoro.
- Confusione normativa: le diverse normative hanno creato una frattura tra consulenti abilitati e autorizzati.
- Rischio per la qualità del servizio: la mancanza di vigilanza può compromettere la fiducia dei cittadini.
- Esempi di buone pratiche: il trasferimento del registro dei revisori contabili è un modello da seguire.
Proposte di riforma per il settore
De Luca ha proposto di rivedere la legge istitutiva dell’Ordine con l’obiettivo di creare un ordinamento più chiaro e completo. Questa riforma è fondamentale per rafforzare la categoria, che già mostra una certa solidità. Il presidente ha enfatizzato l’importanza di lavorare insieme per garantire che l’Ordine non solo rappresenti gli interessi dei professionisti, ma si impegni attivamente nella tutela della professione e nella prevenzione di comportamenti illeciti.
In particolare, è cruciale riconoscere le competenze specifiche dei consulenti del lavoro e differenziarle da quelle di altri professionisti. La creazione di un registro adeguato, gestito dall’Ordine, potrebbe garantire che solo i professionisti debitamente formati e abilitati possano svolgere determinate funzioni. Questo non solo ridurrebbe il rischio di abusivismo, ma aumenterebbe anche la qualità del servizio offerto.
Affrontare le sfide del futuro
De Luca ha anche sottolineato come il settore stia affrontando sfide sempre più complesse, in un contesto globale in rapido cambiamento. La digitalizzazione, l’evoluzione delle normative fiscali e la crescente richiesta di consulenze specialistiche richiedono un adeguato aggiornamento delle competenze professionali. È essenziale che l’Ordine dei consulenti del lavoro non solo si adatti a questi cambiamenti, ma che anticipi le esigenze future del mercato.
In conclusione, l’impegno dell’Ordine è quello di proteggere un “bene” rappresentato dalla professione stessa. L’esercizio abusivo della professione non è solo un reato, ma un danno per la collettività, che deve affrontare consulenze inadeguate e potenzialmente dannose. La vigilanza, quindi, diventa un dovere etico e professionale.
Rosario De Luca sta delineando una rotta chiara per il futuro dell’Ordine dei consulenti del lavoro, promuovendo un desiderio di maggiore rigore, vigilanza e professionalità. Con il sostegno dell’intera categoria, l’obiettivo è costruire un quadro normativo che garantisca la protezione della professione e la qualità del servizio reso ai cittadini e alle imprese. La prossima riunione del Consiglio nazionale rappresenterà un momento cruciale per discutere queste proposte e avviare un processo di cambiamento significativo per il futuro della consulenza del lavoro in Italia.