
Ballarè avverte: la bassa produttività ostacola la crescita e schiaccia i salari
Nella sua recente relazione, Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, ha aperto i lavori della 105ma assemblea della Federazione nazionale dei dirigenti, quadri ed executive professional del settore commercio, trasporti, turismo, servizi e terziario avanzato. L’assemblea, tenutasi a Milano, ha visto la partecipazione di numerosi leader e professionisti del settore, pronti a discutere le problematiche e le opportunità future. Ballarè ha messo in luce le sfide cruciali che il Paese si trova ad affrontare, sottolineando un contesto economico e sociale complesso.
Le sfide economiche e sociali in Italia
Ballarè ha descritto un contesto caratterizzato da grandi trasformazioni e forti contraddizioni. Ha evidenziato come la crisi geopolitica, le conflittualità internazionali e le politiche protezionistiche degli Stati Uniti ostacolino gli investimenti e la crescita economica. In Italia, il peso della pressione fiscale grava in modo particolare sulla classe media, un tema sempre più rilevante nell’agenda politica e sociale. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha recentemente affermato che il potere d’acquisto dei salari reali è calato quasi dell’11% dal 2019 al 2024, secondo i dati forniti dall’Istat.
La fuga dei talenti e la bassa produttività
Un aspetto cruciale del discorso di Ballarè è la fuga dei giovani talenti. Questi, non trovando adeguate opportunità professionali in Italia, sono costretti a cercare fortuna all’estero. Questo fenomeno impoverisce il mercato del lavoro e rappresenta una significativa perdita di competenze e innovazione per il futuro del Paese.
Tuttavia, il cuore della questione, secondo Ballarè, risiede nella bassa produttività dell’economia italiana. Questo problema strutturale non solo ostacola la crescita, ma contribuisce anche a deprimere i salari, impoverendo il lavoro, compreso quello qualificato. La produttività dipende da due fattori chiave:
- Qualità del capitale umano
- Capacità delle imprese di investire e innovare
Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un progressivo disinvestimento in queste aree cruciali, creando una situazione di stallo.
Un cambio di paradigma necessario
Ballarè ha messo in evidenza la mancanza di misure capaci di incentivare l’aumento di capitale e di premiare chi assume e forma giovani talenti. Paradossalmente, i settori meno strategici, con un valore aggiunto inferiore, stanno crescendo, mentre quelli con il potenziale di generare sviluppo e competenze arretrano. Questo scenario richiede un cambio di paradigma: è fondamentale tornare a investire in settori chiave per il futuro del Paese, avviando scelte strategiche basate su dati concreti.
Nel suo intervento, Ballarè ha richiesto una maggiore equità fiscale, un rispetto per le pensioni e una maggiore attenzione verso la classe media. Ha sottolineato l’importanza di fornire strumenti, servizi e rappresentanza a quadri e professionisti di alto livello, affinché possano essere parte attiva del cambiamento.
L’assemblea ha rappresentato un momento di riflessione per Manageritalia, con Ballarè che ha dichiarato che una nuova forma di Manageritalia è possibile: “più unita, più aperta e capace di agire”. Ha invitato i membri a continuare a costruire insieme un futuro migliore, incoraggiando la coesione, la determinazione e il coraggio.
In un momento in cui il Paese ha bisogno di un rinnovato slancio e di una guida sicura, Ballarè ha chiesto un impegno collettivo per rafforzare il ruolo di Manageritalia nel contesto nazionale, promuovendo una rappresentanza forte e credibile. Ha accennato alla necessità di una Cida rafforzata, ma non centralizzata, che lavori su temi strategici comuni come fisco, previdenza e sostenibilità, mantenendo un approccio inclusivo e rispettoso delle autonomie.
Questo modello di rappresentanza, secondo Ballarè, deve essere forte nei valori e concreto nelle azioni, integrando sindacato, fondazione e confederazione in una strategia comune per il futuro, con l’obiettivo di garantire una voce forte e credibile per la dirigenza italiana.